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7/6/2025 Diocesi di Padova - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo <Veggiano>
Data ultima modifica: 13/09/2024, Data creazione: 30/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Sant'Andrea Apostolo


Altre denominazioni S. Andrea Apostolo


Ambito culturale (ruolo)  neogotico (costruzione)



Notizie storiche  983 - 1297 (prime informazioni intero bene)
Il primo documento che testimonia la presenza di un villaggio a Veggiano, risalente al 983 d.C. “Codici Diplomatici Padovani” tomo I. Era quello il tempo in cui venivano ridotti gli spazi incolti e si procedeva in maniera sempre più evidente nella direzione di un'agricoltura intensiva e quindi redditizia. Non è da escludere che un simile miglioramento economico abbia attirato nei secoli successivi le "simpatie" della vicina diocesi di Padova: il 27 agosto 1183 il Vescovo di Padova Gerardo donò così al priore dei canonici di Santa Croce di Cervarese la chiesa di S.Andrea di Villano. Nel corso del XIII secolo la chiesa di S.Andrea di Viglano, come ricorda la decima papale del 1297, viene descritta quasi come una consorella della più grande pieve di S.Giustina di Montegalda.
1530 - 1653 (informazioni storiche intero bene)
Nel 1530 a Veggiano fu incorporata l’"ecclesia S.Michelis de Relda" (poi Reolda), col suo prete Armanino, il cui territorio posto tra la strada statale ed il Tesina, era appartenuto fino ad allora alla "plebes S. Ioannis da Lixaro". Nel 1606 nel corso di una visita pastorale, non compare più con questo nome, ma come S.Leonardo da Veggiano. Nel 1653 viene segnalata nel territorio una chiesetta semi distrutta, per la quale si richiede l'autorizzazione alla demolizione: molto probabilmente è proprio la chiesa di S.Michele della Reolda. Dal punto di vista ecclesiale la chiesa di S.Andrea Apostolo, ha sempre fatto parte della Diocesi di Padova. In passato fu anche oggetto di contesa tra la pieve di Lissaro e quella di Montegalda a cui è sempre appartenuta.
1572 - 1740 (ampliamento sacrestie)
L'edificio religioso venne descritto in modo dettagliato a partire dalla visita pastorale compiuta dal vescovo Ormaneto nel 1572, e la chiesa rimase immutata fino al 1740-1748 quando furono aggiunte le due piccole sacrestie; a questo periodo risale l’interessante dipinto, incassato nel soffitto della sacrestia destra, opera probabile di Giovanni Battista Cromer, raffigurante la visita di Maria ad Elisabetta.
1600 - 1697 (restauro torre campanaria)
Da notizie del 1695 e 1697 (Visite Pastorali), l’antico campanile risulta aver subito un radicale restauro nel 1600 ma alla fine dello stesso secolo (1693) ebbe bisogno di nuovi interventi perché colpito da un fulmine.
1842 - 1862 (ampliamento intero bene)
Nel 1842 la chiesa fu prolungata ed elevata; nel triennio 1860-1862 fu costruito il nuovo campanile a fianco della chiesa, probabilmente nello stesso posto di quello originario.
1866 - 1870 (ampliamento cappelle laterali, presbiterio e abside)
Nel 1866, sfondati i muri laterali della chiesa, furono costruite quattro cappelle laterali e due stanzini intermedi grazie soprattutto al concorso di alcune famiglie benestanti. Nel 1870 furono costruiti il nuovo presbiterio e l'abside dato che l'ampliamento della chiesa, eseguito pochi anni prima, aveva creato una sproporzione con l'antico coro troppo piccolo, tanto che il parroco di allora don Andrea Osti arrivò a definirlo "un buco di forno". Lo storico Andrea Gloria nella sua “Descrizione del Territorio Padovano”, pubblicata nel 1862, ricorda di aver notato già allora, la tela rappresentante S.Andrea e il battesimo di S.Giustina, opera di Pietro Selvatico Estense, purtroppo rubata e sostituita da una nuova opera con lo stesso soggetto, a firma dell’artista Orlando Sorgato, attualmente collocata dietro all’altare maggiore
1881 - 1881 (completamento chiesa rialzata)
Nel 1881 in occasione della visita pastorale del vescovo Callegari, la chiesa venne rialzata e completata con la attuale facciata, il soffitto e il pavimento. Inoltre fu commissionata per l’occasione, alla bottega del famoso scultore Rinaldo Rinaldi, conosciuto per le sue sculture in tutta Italia, una statua lignea dipinta e dorata rappresentante la Vergine Immacolata.
1910 - 1964 (sostituzione pilastri navata)
Nel 1910 la chiesa fu portata a tre navate mentre nel 1916, il pittore Tramarolo, decorò tutta la chiesa e dipinse un'Annunciazione impostata con un vago impianto quattrocentesco secondo il gusto dell'epoca. Nel 1963 si registra un ultimo importante intervento che, seppur stilisticamente scorretto, vide la sostituzione dei pilastri che dividevano le navate con delle colonne secondo un progetto del prof. Zabai; contemporaneamente vennero rifatti il pavimento e i due altari laterali. Nella visita pastorale del maggio 1968 compiuta da mons. Girolamo Bortignon si legge: "... la trasformazione radicale dopo laboriose vicende, ma con ottima riuscita estetica, funzionale e statica è diventata una felice realtà". Di notevole fattura sono anche gli angeli oranti realizzati nel 1964 in marmo bianco ai lati dell’altare maggiore.
1994 - 1994 (consacrazione e completamento intero bene)
Il 18 settembre 1994 il vescovo Antonio Mattiazzo consacrò la chiesa e per l'occasione vennero eseguiti un nuovo altare ed un ambone e fu ricostruita fedelmente la cupola dell'altare maggiore da molti anni mancante, grazie ad una scrupolosa ricerca che ha portato al ritrovamento del disegno originale del Marchiori.



Descrizione  La pianta della chiesa si sviluppa su tre navate, orientate da ovest (ingresso) ad est (abside), ai lati delle quali si aprono quattro cappelle laterali di cui le due più vicine all’altare sono dotate di un altare, mentre le prime due ospitano il fonte battesimale (a sinistra dell’ingresso) e il confessionale. Le tre navate sono separate da una serie di colonne ioniche. Il Presbiterio, rialzato, è separato dalla navata da un’arcata sostenuta da due colonne ioniche. A sud dell’altare maggiore è addossata la sacrestia nuova adibita anche a cappella per celebrazioni, a nord è invece quella vecchia attualmente destinata a ripostiglio. Dietro all’altare maggiore si trova l’abside che ospita l’organo e la pala raffigurante S.Andrea, S.Prosdocimo e S.Giustina opera dell’artista padovano Orlando Sorgato.

Elementi decorativi
Gli altari laterali sono un adattamento di quelli originali spostati nelle nuove cappelle laterali realizzate nel 1866. - Altare di Sant’Antonio. Seconda cappella a destra entrando nella navata. Altare parzialmente rivestito con materiale lapideo e con tarsie marmoree policrome. La statua in gesso dipinto rappresenta Sant’Antonio di Padova con Gesù bambino in braccio secondo l’iconografia tradizionale. - Altare dedicato a Maria. Seconda cappella a sinistra entrando nella navata. Altare parzialmente rivestito con materiale lapideo e con tarsie marmoree policrome. Inserita nella nicchia una statua lignea proveniente dall’Alto Adige di Maria Ss. con bambino. - Altare del presbiterio, in marmo bianco, con inserite tarsie marmoree policrome, al centro il tabernacolo è sormontato da colonnine che riecheggiano un tempietto. Ascrivibile al primo quarto del Settecento, di scuola veneta. Ai lati due angeli oranti in marmo bianco.
Elementi decorativi
Due statue, San Giovanni e Mosè, di fattura primo novecentesca sono inserite in due nicchie esterne alla chiesa, sul lato sud.
Impianto strutturale
La pianta della chiesa si sviluppa su tre navate, orientate da ovest (ingresso) ad est (abside).
Torre campanaria
Il campanile, staccato rispetto alla chiesa, è ubicato a nord.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1990)
Acquisto del nuovo altare e del leggio da inserire nel presbiterio






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Padova
Parrocchia di Sant'Andrea Apostolo

Via Roma, 2 - Veggiano (PD)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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