Tipologia e qualificazione chiesa cattedrale
Denominazione Cattedrale di Santa Maria Assunta <Modena>  
Altre denominazioni Duomo di Modena
Cattedrale di Santa Maria Assunta detta Duomo
Notizie Storiche

XI secolo  (informazioni storiche carattere generale)

Fu il canonico Aimone a lasciare traccia sia su pergamena che su pietra delle origini della gloriosa storia di questa chiesa e del legame indissolubile e profondo tra i modenesi ed il loro amato vescovo Geminiano, che secondo la tradizione morì il 31 gennaio 397 e protesse la città da invasioni e calamità naturali. Le celebri miniature della Relatio raffigurano i momenti salienti del racconto, dal ritrovamento, narrato come miracoloso, delle pietre impiegate per rivestire la struttura della cattedrale, alla traslazione del corpo del Santo, alla presenza delle autorità cittadine ed ecclesiastiche e di Matilde di Canossa, che con gli altri attese papa Pasquale II.
Descrizione La facciata a salienti e tripartita rivela la divisione interna a tre navate; al centro, l'ingresso principale è incorniciato da un protiro a due ordini sovrapposti, sorretto da leoni stilofori di epoca romana coerentemente reimpiegati, a sottolineare quello che in origine era l'unica porta presente in facciata, il Portale Maggiore. Furono aperti in epoca successiva, dopo l'arrivo delle maestranze campionesi, il rosone, incoerente con il linguaggio romanico, più vicino al gusto gotico, e i portali laterali, che causarono lo spostamento dei rilievi wiligelmici. La cattedrale, isolata sui quattro lati tra il 1898 e il 1904, rimane collegata alla torre campanaria tramite due archi e all'attuale sagrestia con un passaggio: per secoli dal sagrato la piazza era raggiungibile camminando sotto un arcone che legava Duomo e Palazzo Arcivescovile, mentre il Cortile delle Canoniche impediva la vista del fianco nord della chiesa fin quasi alla Porta della Pescheria. Nell'abside centrale, a est, sono incise le misure del XV secolo, a testimoniare non solo il ruolo della piazza come luogo di incontro e di scambio, ma anche l'importanza delle istituzioni come garanti. Il prospetto meridionale, che si affaccia su Piazza Grande, presenta due Porte: in quella più a ovest, denominata "della Pescheria", è protagonista San Geminiano Vescovo, il patrono di Modena sepolto della cripta, ritratto nelle formelle scolpite dell'architrave nella vicenda miracolosa della guarigione della figlia dell'imperatore Gioviano. Poco più a est fu realizzata in epoca successiva la Porta Regia, che già nel nome denuncia il ruolo di ingresso per eccellenza di cui si volle dotare il lato del Duomo verso Piazza Grande, centro nevralgico della vita comunale. Questo ingresso monumentale, profondamente diverso per magnificenza, linguaggio e materiali dagli altri portali, costituisce una delle maggiori novità introdotte dalle maestranze campionesi nel XIII secolo, anche attraverso l'impiego, come in altri inserimenti successivi, del calcare ammonitico veronese. I leoni stilofori si avventano sulle prede, i motivi stilizzati degli elementi naturali prendono qui il posto dei tralci abitati, la loggia monumentale ospita una statua di San Geminiano del 1376, oggi sostituita da una copia. Entrando nel Duomo si scopre un ambiente in cui prevale il senso di semplicità e raccoglimento, colpisce il brusco cambiamento dei materiali di rivestimento, dalle pietre chiare dell'esterno al laterizio dell'interno. I restauri di epoca moderna sono in parte responsabili dell'effetto attuale, avendo spogliato le pareti. La navata centrale è divisa dalle due laterali tramite l'alternanza di pilastri quadrilobati in laterizi e colonne in pietra, che sostengono pareti con finti matronei, loggette che riprendono quelle esterne, ma che non si aprono su gallerie percorribili. Le arcate trasversali a sesto acuto scandiscono lo spazio un tempo a capriate in legno, coperte nel XV secolo dalle volte a crociera costolonate ora visibili. Anche nelle navate minori continua il disegno impostato sul tema degli archi, il ritmo è dato da archi trasversali a tutto sesto impostati sui pilastri principali, sui quali sono aperte delle bifore. Lo schema si interrompe alla quinta campata, a causa dell'inserimento, da parte delle maestranze campionesi, del falso transetto, che si sviluppa in volumetria senza denunciare la sua presenza in pianta. Questo intervento motivato sia da cedimenti della struttura che da esigenze liturgiche, ha posto l'accento sulla sacralità del presbiterio sopraelevato, raggiungibile attraverso due scale poste ai lati dell'ingresso alla cripta e del Pontile, scolpito con scene della Passione, su colonnette sorrette da leoni e telamoni.
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