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edilizia di culto
restauro
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Fabbrico
Reggio Emilia - Guastalla
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Impianto strutturale; Pianta; Interno; Altari; Illuminazione; Prospetti; Coperture; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1965-75); aula - intervento strutturale (1965-75); presbiterio - intervento strutturale (1965-75)
780 - 980(notizie storiche preesistenze); 1439 - 1465(notizie storiche preesistenze); 1682 - 1687(costruzione intero bene); 1694 - 1738(decorazioni interno); 1984 - 1984(restauro pittorico interno); 2012 - 2012(valutazione danni sismici intero bene)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Fabbrico>
Altre denominazioni S. Maria Assunta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (preesistenze)
maestranze emiliane (preesistenze)
maestranze emiliane (costruzione)
maestranze emiliano-romagnole (decorazioni)
maestranze emiliane (restauri)
Notizie Storiche

780 - 980 (notizie storiche preesistenze)

La prima citazione della chiesa di Fabbrico risale al 772 quando il re longobardo Desiderio dona vari possedimenti, tra cui quella di “Sancta Maria de Fabrega” alla sorella Anselprega, badessa del monastero di S. Giulia di Brescia. Un’altra citazione nota avviene nell’anno 980.

1439 - 1465 (notizie storiche preesistenze)

In un inventario del 1439 la pieve di Fabbrico viene descritta di dimensioni contenute, ad un’unica navata e con soli due altari. Era situata dov’è il coro dell’attuale chiesa parrocchiale e aveva una lunghezza pari alla metà dell’attuale. Ma nel 1465 viene riedificata mantenendo lo stile gotico.

1682 - 1687 (costruzione intero bene)

Dopo vari interventi di ristrutturazione e riparazione l’antica chiesa di Santa Maria viene demolita nel 1682 e immediatamente ricostruita nello stesso luogo, di dimensioni maggiori su progetto dell’architetto reggiano Girolamo Beltrami, allievo del Vigarani. Il capomastro fu Angelo Maria Medici e i maestri muratori Giambattista Sormani e Francesco Contini. I lavori procedono speditamente e nel 1687 la chiesa è coperta.

1694 - 1738 (decorazioni interno)

Tra la fine del XVII secolo e la prima metà del XVIII si compiono tutte le decorazioni all’interno della chiesa per le quali vengono incaricati artisti di primo piano, quali Giovan Battista Spezza per le decorazioni plastiche negli altari, gli scagliolisti Giovanni Massa, Giovanni Pozzuoli e Saverio Zannoni per i paliotti, e pittori quali Sigismondo Caula e Francesco Stringa per i dipinti.

1984  (restauro pittorico interno)

Nel 1984 viene eseguito un restauro pittorico dell’interno che ha rimesso in luce la policromia barocca incentrata sulla contrapposizione fra il nero delle colonne degli altari e il bianco delle decorazioni a stucco.

2012  (valutazione danni sismici intero bene)

A seguito degli eventi sismici del maggio 2012 la chiesa viene chiusa per inagibilità. Nella scheda di valutazione dei danni si riporta che questi consistono principalmente: - nel distacco della facciata dall’arco; - lesione inclinata in facciata fra portale e finestrone; - lesioni in chiave negli arconi; - lesioni nelle murature; - lesioni nelle cappelle laterali; - lesioni all’attacco dell’abside; - lesioni diffuse nelle volte; - lesioni nelle pareti e nella volta dell’abside; - lesioni alla torre campanaria.
Descrizione

La chiesa è posta in posizione rilevata di alcuni gradini. Per la sua costruzione, avvenuta tra il 1682 e il 1687 su progetto dell’architetto reggiano Girolamo Beltrami, è stata demolita la parrocchiale preesistente e, per consentire il collegamento con il borgo, è stato atterrato il castello cinquecentesco. L’impianto planimetrico consta di un'unica navata con tre cappelle per lato. L’altare maggiore e gli altari laterali sono dotati di paliotti in scagliola eseguiti all’inizio del XVIII secolo dagli artisti Giovanni Pozzuoli, Giovanni Massa e Saverio Zannoni. L’interno è caratterizzato da una ricchezza decorativa di gusto barocco, in contrapposizione all’imponente nuda semplicità dell’esterno. La facciata è rimasta incompleta del rivestimento marmoreo previsto nel progetto originale e sono tuttora evidenti i “buchi pontai” che sono serviti per la costruzione. La chiesa è stata chiusa per inagibilità in seguito degli eventi sismici del maggio 2012.
Impianto strutturale
La struttura portante della chiesa è costituita da muratura di mattoni pieni in laterizio.
Pianta
L’impianto planimetrico è a sviluppo longitudinale con unica navata e tre cappelle per lato. Il presbiterio è rialzato di tre gradini. Termina con un abside semicircolare nella quale è collocato l’altare maggiore. Dal presbiterio si accede alla sagrestia. La torre campanaria è posta sul lato nord della chiesa, in posizione distaccata da essa.
Interno
Le linee architettoniche dell’interno sono definite dall’impiego di paraste di ordine composito con trabeazione continua a dentelli su tutto il perimetro della chiesa. Le decorazioni plastiche arricchiscono soprattutto gli altari laterali dove ha operato lo stuccatore Giovan Battista Spezza sul finire del XVII secolo (in particolare sugli altari del lato sinistro). Sul presbiterio si affacciano due cantorie con balconata della quali una ospita un antico organo del Cardinali, restaurato e adattato da Domenico Traeri tra il 1706 e il 1728. Nella curva absidale trovano posto gli stalli in noce intagliato che il correggese Carlo Malaguzzi ha realizzato conservando gran parte di un coro più antico. L’altare maggiore settecentesco è stato privato del tabernacolo e delle scaffe dopo il Concilio Vaticano II. E’ arricchito da un paliotto in scagliola policroma, opera certa di Giovanni Pozzuoli, nel quale è rappresentata, al centro, l’Ultima Cena e, ai lati, La presentazione al Tempio e L’offerta del pane. La pala d’altare ritrae l’Annunciazione di Maria Vergine, opera di Antonio Missoli che ha eseguito la copia di un dipinto di Annibale Carracci. Al centro del presbiterio è appeso il baldacchino, con bandinelle e volta dipinta, la cui esecuzione risale al 1771.
Altari
Gli altari laterali manifestano una grande ricchezza decorativa. Sul lato sinistro ha operato Giovan Battista Spezza alla fine del XVII secolo. Il primo altare, noto anche come altare Bellelli, ospita un dipinto di Francesco Stringa raffigurante Sant’Antonio Abate e San Paolo Eremita. Il paliotto in scagliola, con Sant’Antonio, è stato eseguito da Saverio Zannoni. L’altare successivo, o del Crocefisso, ha un dipinto con la Maddalena ai piedi del Crocifisso, opera del modenese Sigismondo Caula (1695). Sopra l’ancona vi è uno scudo con la Madonna della Ghiara, San Biagio e Sant’Apollonia. Ai lati, angeli che reggono oggetti simbolici che alludono all’ineluttabile caducità della vita, una bilancia, una clessidra, un teschio, una tibia. Il terzo altare è dedicato alla Beata Vergine del Castello. Una nicchia contiene la statua della Madonna del Rosario. Il paliotto è opera del noto scagliolista Giovanni Massa (1719); vi è raffigurata la Madonna con il Bambino e sullo sfondo un castello; è per questo motivo che l’altare viene chiamato altare della Madonna del Castello. Sul lato destro, il primo altare vicino all’ingresso è stato costruito nel 1735. E’ dedicato a San Giuseppe, qui ritratto dal pittore Girolamo Donnini insieme a San Francesco da Paola. Il paliotto in scagliola è di incerta attribuzione. L’altare centrale è noto come altare di San Genesio di cui si conserva un busto in argento. Nel paliotto il santo è raffigurato con un violino in mano all’interno di uno scenario architettonico e, ai lati, due vasi di fiori. E’ stato attribuito a Giovanni Pozzuoli (1707). Il terzo altare conserva un dipinto di San Bartolomeo realizzato da Sigismondo Caula sul finire del XVII secolo. Nel paliotto, il Pozzuoli ha raffigurato il santo all’interno di un medaglione e tutt’intorno arabeschi colorati.
Illuminazione
L’illuminazione naturale della chiesa è affidata principalmente ai sei finestroni della navata e a quello in facciata. Altre due finestre sono presenti nel presbiterio e nell’abside. L’illuminazione artificiale è garantita sia da corpi illuminanti posti sopra il cornicione, diretti verso l’assemblea, sia da punti luce nel presbiterio e da punti luce a parete nella navata.
Prospetti
La chiesa è posta in posizione rilevata. Il prospetto principale è rimasto incompleto del rivestimento marmoreo previsto nel progetto originale e sono tuttora evidenti i “buchi pontai” che sono serviti per la costruzione della chiesa. Si osserva che l’imponente nuda semplicità dell’esterno si contrappone alla plasticità barocca dell’interno.
Coperture
La navata è coperta con volta a botte. E’ presumibile che la struttura di sostegno della copertura sia ad elementi lignei. Il manto è in coppi.
Campanile
Sul fianco settentrionale della chiesa si trova la torre campanaria, che sorge sulla base del vecchio mastio del castello.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965-75)
Rimozione balaustra.
aula - intervento strutturale (1965-75)
Rimozione pulpito.
presbiterio - intervento strutturale (1965-75)
Riduzione dell’altare maggiore e suo adattamento a mensa per la celebrazione rivolta verso l’assemblea.
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