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Pinerolo
Pinerolo
chiesa
parrocchiale
San Domenico
Parrocchia di San Donato Nella Cattedrale
Aula liturgica; Presbiterio e altare; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture; Campanile
altare - intervento strutturale (2000 ca.)
XV - XV(realizzazione affreschi interni); XV - XV(costruzione intero bene); 1438 - metà XV(costruzione intero bene); metà XV - metà XV(affresco interno); 1455 - 1455(rimozione campane); 1465 - 1475(costruzione intero bene ); fine XV - 1525(cappelle interno); XVI - 1584(restauri intero bene); 1584 - 1584(restauro intero bene); 1584 - 1584(altari interno); 1584 - 1584(altari interno); 1593 - 1593(ristrutturazione intero bene); 1677 - 1677(cappella interno); 1693 - 1693(danneggiamenti intero bene); 1693 - 1694(danni intero bene); 1694 - 1694(incendio intero bene); 1717 - 1717(restauro intero bene); 1788 - 1788(restauro intero bene); 1788 - 1788(restauro facciata); 1930 - 1930(restauro intero bene); 1986 - 1986(ristrutturazione sagrato); 2002 - 2002(rifacimento copertura); 2005 - 2005(consolidamento e restauro campanile); 2009 - 2009(restauro affreschi interni)
Chiesa di San Domenico
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Domenico <Pinerolo>
Altre denominazioni Chiesa San Domenico
Ambito culturale (ruolo)
tardo gotico (costruzione intero edificio )
Notizie Storiche

XV  (realizzazione affreschi interni)

"Resti di affreschi del XV sec. nella navata centrale." (Signorelli, 2004, p. 74)

XV  (costruzione intero bene)

Nonostante i lavori non si fossero mai interrotti, nel 1495 ancora si chiedevano aiuti al Comune per l’edificazione della chiesa conventuale. (Marco Calliero, Edifici religiosi in Pinerolo nel ‘500. BSSP, XXVII, 1-2, 2010, p. 21)

1438 - metà XV (costruzione intero bene)

Il complesso fu fondato con permesso del duca di Savoia Amedeo VIII, pervenuto da Ripaglia il 10 agosto 1438. Egli autorizzava la costruzione di tale convento nel luogo detto Le Baptiment, ma da subito si verificò un’opposizione da parte dei frati Minori, a causa degli svantaggi che avrebbe comportato la vicinanza tra questi due conventi. Una delegazione Francescana si recò dal duca, e ottenne che si spostasse la sede del nuovo convento Domenicano. (Marco Calliero, Edifici religiosi in Pinerolo nel ‘500. BSSP, XXVII, 1-2, 2010, p. 20)

metà XV  (affresco interno)

L’affresco con l’Annunciazione nell’omonima cappella fondata da Claretta Andreano il 12 maggio 1467, è da attribuire a Bartolomeo Serra. (E. Romanello, 1999, pp. 275-300)

1455  (rimozione campane)

Inoltre nel 1455 si decideva di togliere le campane dei Domenicani dalla torre della vicina porta di S. Francesco, visto che compromettono la stabilità della struttura quando suonano; infatti nell’anno successivo il priore di S. Domenico domandava al Comune un aiuto finanziario. (Marco Calliero, Edifici religiosi in Pinerolo nel ‘500. BSSP, XXVII, 1-2, 2010, p. 21)

1465  - 1475 (costruzione intero bene )

Nel 1465 venne chiesta dai frati domenicani l’edificazione della chiesa. Nel 1467, vengono chiesti nuovi sussidi per la costruzione, nel 1468 viene chiesto che sia rimosso il postribolo. La chiesa nel 1475 non è ancora terminata. (Caffaro, 1908, vol. 5, p. 40-42)

fine XV - 1525 (cappelle interno)

Esisteva, a fine ‘400, la cappella di S. Maria Maddalena, fondata da Napione, canonico delle chiese collegiali. Nel 1484 vengono finanziate le cappelle della Vergine Maria e della Ss. Trinità. Nel 1489, fu costruita la «capelle inchoata sotto l’invocazione di S. Vincenzo Ferreri». Nello stesso anno, venne eretto l’altare di S. Giorgio nella prima cappella a destra entrando nella chiesa. Nel 1525, venne costruita dai tessitori di panno la cappella di S. Martino. (Caffaro, 1908, vol. 5, p. 44-45)

XVI - 1584 (restauri intero bene)

Durante tutto il Cinquecento gli aiuti richiesti sono per il restauro del complesso religioso. Nella visita apostolica del 1584 si descrive anche il convento, contiguo alla chiesa, dove abitavano sei sacerdoti e due conversi. La chiesa, sprovvista di sacrestia, era amplissima, suddivisa in cinque navate, e già aveva bisogno di restauri in più punti. (Marco Calliero, Edifici religiosi in Pinerolo nel ‘500. BSSP, XXVII, 1-2, 2010, p. 21)

1584  (restauro intero bene)

Nel 1584 viene restaurata. (Caffaro, 1908, vol. 5, p. 42)

1584  (altari interno)

Nel 1584, si ha notizia che «La chiesa, provvista di sagrestia, era, non solo ampia, ma vastissima e delle più grandi che si avessero in città, ma era già diruta a est e a sud. […] Vi erano molti altari appoggiati alle colonne della chiesa stessa [che furono demoliti nella restaurazione]. Quanto agli altari, che erano o nelle cappelle o aderenti alle pareti, erano: quello di S. Gerolamo, quello di S. Vicenzo; quello dei Ss. Cosma e Damiano, la cui volta minacciava rovina […]; quello di S. Pietro martire, […]; quello della Concezione e Natività[…]. Vi era inoltre quello del Rosario. C’erano poi l’altare di S. Sebastiano, dell’Annunziata, dei Tre Re Magi, del Crocifisso e, nella parte inferiore della chiesa, quello di S. Giorgio, sotto la cappella chiusa di cancellata. (Caffaro, 1908, vol. 5, p. 47-48)

1584  (altari interno)

Nel 1584, venne ordinata la costruzione di altri altari. Tutti gli altari sopracitati erano a sinistra a destra c’erano quello di S. Giovanni Battista, S. Giovanni Evangelista, dell’Asssunzione, degli Innocenti, di S. Maria Maddalena, della Visitazione, di S. Caterina da Siena, di S. Caterina v. e m., la cappella delle (Undicimila) Vergini e quella di S. Martino. (Caffaro, 1908, vol. 5, p. 49)

1593  (ristrutturazione intero bene)

Restauri nel 1593. (Caffaro, 1908, vol. 5, p. 50)

1677  (cappella interno)

Nel 1677 una cappella era dedicata a S. Margherita. (Caffaro, 1908, vol. 5, p. 56)

1693  (danneggiamenti intero bene)

Nel 1693, la chiesa era molto rovinata: a causa di un bombardamento, il tetto era sfondato e parte del muro crollato. La situazione peggiorò con le guerre e gli incendi: in un incendio, durato due giorni, venne rovinata la metà del tempio verso il muro frontale. «Questo, circa quel tempo, fu rieretto, ma non più nel luogo primitivo dove terminano le semicolonne che tuttodì si scorgono a sostegno di una piccola tettoia presso l’attuale via dell’asilo infantile: ma più in su verso l’abside corale, precisamente dove tuttora sussiste. In tal modo la capacità dell’antica chiesa di S. Domenico fu ridotta quasi alla metà. (Caffaro, 1908, vol. 5, p. 51-52)

1693 - 1694 (danni intero bene)

Nel 1693 la chiesa fu seriamente danneggiata dai bombardamenti patiti dalla città, e l’anno dopo un terribile incendio appiccato dai francesi distrusse metà della chiesa e la parte del convento dove stava un ospedale. Nell’occasione morirono duecento infermi. (Marco Calliero, Edifici religiosi in Pinerolo nel ‘500. BSSP, XXVII, 1-2, 2010, p. 21)

1694  (incendio intero bene)

"ridotta alle dimensioni attuali a causa dell'incendio del 1694." (relazione Gilli, 2010) "devastata da un incendio nel 1694, ricostruita solo in parte." (Signorelli, 2004, p. 74)

1717  (restauro intero bene)

Nel 1717 restauro. (Caffaro, 1908, vol. 5, p. 52)

1788  (restauro intero bene)

"Ulteriori restauri nel 1788" (Signorelli, 2004, p. 74)

1788  (restauro facciata)

<> (Caffaro, 1908, vol. 5, p. 51-52)

1930  (restauro intero bene)

"Ulteriori restauri... nel 1930." (Signorelli, 2004, p. 74)

1986  (ristrutturazione sagrato)

"Nel 1986, in occasione della sistemazione urbanistica della piazza, sono state materializzate, con dei conci in pietra, le fondazioni delle colonne della chiesa originaria." (relazione Gilli, 2010)

2002  (rifacimento copertura)

"nel 2002 è stato rifatto completamente il tetto." (relazione Gilli, 2010)

2005  (consolidamento e restauro campanile)

"Il campanile è stato oggetto di radicali interventi di consolidamento globale e restauro nel 2004/2005." (relazione Gilli, 2010)

2009  (restauro affreschi interni)

"nel 2008/2009 si è iniziato il restauro degli affreschi decorativi interni, tuttora in itinere." (relazione Gilli, 2010)
Descrizione

La chiesa di San Domenico si trova al margine del concentrico storico della cittadina di Pinerolo. L'edificio è orientato sull'asse nord-sud ed è libero su due lati, ovvero la parete absidale e il fronte principale, a ovest confina con una manica del grande complesso religioso e a est vi sono altri grandi ambienti di servizio alla struttura. L'aula è preceduta da un esonartece di notevoli dimensioni la cui facciata fa parte di un unico fronte che chiude anche i volumi che affiancano la chiesa. La superficie muraria è finita a rinzaffo a base calce e in basso corre una zoccolatura grigia continua realizzata in intonaco. L'ingresso è centinato con l'arco in mattoni a vista e l'apertura è chiusa con un portone in legno a due ante. Sopra si apre un'ampia finestra rettangolare ripartita da un reticolo a maglie quadrate e i vetri colorati formano una croce. Appena sopra vi è uno sfondato lunettato e il fronte termina con il sottile sporto in lose che segue il profilo a capanna. La facciata vera e propria è in mattoni a vista ed è composta da due registri caratterizzati da lesene che tripartiscono verticalmente il fronte creando una porzione centrale più ampia. I registri sono separati da una fascia decorata con un motivo floreale dipinto seguito da dentelli e sopra una fascia a denti di sega. In basso si aprono due oculi mentre sopra ve ne un altro centrale più ampio. L'ingresso ha il portone in legno rifinito con specchiature e superirmente campeggia il crocefisso ligneo. Il prospetto est è finito a rinzaffo al rustico a base calce, sono presenti lesene in mattoni e sotto lo sporto vi è un motivo a dentelli triangolari in mattoni. I muri dell'abside poligonale presentano la tessitura muraria a vista e sono visibili grosse crepe; gli spigoli sono segnati dalle paraste in mattoni alle quali si appoggiano gli spessi contrafforti in mattoni. In alto su due lati dell'abside si aprono piccole finestre centinate.
Aula liturgica
L’aula è coperta sopra l'ingresso da un alto soffitto piano decorato lungo i bordi da stilizzazioni geometriche e da rosoni centrali. Segue una volta a crociera con nervature ribassate che sono decorate con motivi geometrici dipinti. L'abside è definito superiormente da una volta a ombrello le cui costole in laterizi a vista proseguono nelle pareti. Quest'ultime sono finite ad arriccio a base calce e per alcune porzioni è stato rimosso facendo emergere antichi affreschi. Le superfici sono interrotte dalla presenza dei pilastri tondi in mattoni terminanti in capitelli a dado scantonato che sorreggono i costoloni delle volte; nella parte iniziale le paraste sono piatte. Nel fianco destro si apre un'ampia finestra e altre cinque sono presenti nell'abside, oltre a un oculo centrale e l’affresco con l’Annunciazione nell’omonima cappella fondata da Claretta Andreano il 12 maggio 1467, attribuire a Bartolomeo Serra. Sulla parete di fondo insistono due solai sovrapposti con parapetti pieni in legno lavorato.
Presbiterio e altare
L'altare è addossato alla parete ed è costituito da lastre di marmo bianco con venature nere; il manufatto è completato dal tabernacolo e dai candelabri e in avanti si estende la predella formata da tre gradini. Fanno parte dell'arredo liturgico una statua della Madonna su piedistallo posizionata a lato dell'altare, l'ambone, il seggio , un crocefisso ligneo, i due confessionali e i banchi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è realizzata con cementine color bianco e nero fumo disposte a scacchiera diagonale, in più zone sono state rimosse e il vuoto è stato colmato con il cemento. Il presbiterio, sopraelevato di un gradino, è rivestito con lastre di marmo bianco marezzato.
Impianto strutturale
L'edificio ha un unico corpo a pianta rettangolare che termina con l'abside poligonale. La sezione è composta da un unico volume definito superiormente dagli spioventi del tetto a capanna. Le murature sono costituite da pietre miste a laterizi, unite con malta di calce. Non sono presenti catene di rinforzo della struttura.
Coperture
Le coperture sono realizzate in coppi, sorretti da travature in legno.
Campanile
L'imponente campanile a pianta quadrata è posizionato sul fianco ovest a lato del presbiterio. Vi sono paraste ad angolo in mattoni e dall'esterno sono visibili quattro livelli che contengono dal basso le feritoie seguite da due ordini di bifore in laterizi e alla sommità si aprono le trifore. I livelli sono separati da fasce ornate da un motivo a chevron che corona anche la sommità dove è praticamente inesistente lo sporto della copertura a padiglione in coppi, che sorregge la croce metallica.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (2000 ca.)
E' stata avanzata la mensa dell'altare rispetto al blocco contenente il tabernacolo.
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