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Descrizione |
L’antico borgo di Pietrapazza ricade nel territorio comunale di Bagno di Romagna e sorge a 613 metri sul livello del mare nella valle del Bidente di Strabatenza, in mezzo ai densi faggeti della Foresta della Lama. La comunità locale, anticamente chiamata Prete Pazzo, si costituì intorno all’eremo camaldolese detto Eremo Nuovo nel 1100 circa. Il primo documento riguardante Sant’Eufemia risale al 1625. In quel periodo la chiesa non sorgeva sul sito attuale, ma sulla collinetta soprastante. Con il terremoto del 1918 questa più antica chiesa rovinò e, poco più a valle, si pose mano alla costruzione dell'edificio attuale, su progetto del geometra Italo Spighi. La nuova chiesa fu consacrata nel luglio del 1938, con la nuova canonica adibita fino all’anno scolastico 1962-63 a scuola sussidiata pluriclasse. L’ultimo parroco residente fu don Romano Serafini che restò a Sant’Eufemia fino al 1962. Attualmente è chiesa sussidiaria della parrocchia di San Pietro in Poggio alla Lastra. La chiesa presenta una pianta longitudinale a navata unica, con abside semicircolare e asse principale diretto in senso sud (ingresso) - nord (altare). La struttura di elevazione verticale è costituita da muri portanti in pietra a faccia vista. La facciata della chiesa è a capanna ed è dotata di un pronao sorretto da due pilastri tuscanici poggianti su plinti. L’interno della chiesa, ad aula, presenta un alta fascia basamentale in pietra che segue il perimetro della navata e della controfacciata. In pietra è anche la cornice dell’arco del presbiterio, mentre il resto della chiesa è intonacato e dipinto di bianco.
Il campanile, collocato sull’angolo nord-occidentale della chiesa, è realizzato con muratura di pietra a faccia vista e presenta una pianta quadrata.
Pianta |
La chiesa presenta una pianta longitudinale a navata unica, con abside semicircolare. L’asse principale è diretto in senso sud (ingresso) - nord (altare). |
Struttura |
La struttura di elevazione verticale è costituita da muri portanti in pietra. La copertura, a due falde, è sorretta da due capriate alla palladiana poggianti su coppie di pilastri addossati ai muri laterali.
L’abside è compreso fra l’arco terminale della navata, in pietra, e la muratura semicilindrica esterna, anch’essa in pietra. Fra la chiave dell’arco ed il muro perimetrale si appoggiano cinque puntoni a sostegno della copertura semiconica dell’abside. |
Coperture |
La grossa armatura della navata è costituita da due capriate alla palladiana trasversali e da arcarecci disposti alla lombarda, dunque paralleli ai muri laterali. Gli arcarecci sono due per falda, più uno di colmo. Sugli arcarecci poggiano i correnti che sostengono il tavolato ligneo. Il manto esterno è formato da lastre di arenaria, a spiovere, senza né gronde né pluviali. L’aggetto laterale delle lastre di copertura poggia su una mensola in pietra incastrata nella muratura. La facciata, più alta dei muri laterali, è coperta nel suo spessore con lastre di arenaria.
La grossa armatura dell’abside è formata da cinque puntoni che si appoggiano sulla chiave dell’arco finale fra la navata e l’abside stesso e sul semicilindro absidale. I puntoni reggono degli arcarecci, sui quali poggiano i sei spicchi del tavolato. Il manto di copertura dell’abside è costituito da lastre di arenaria, sulle quali è stata parzialmente posta una guaina impermeabile ad ulteriore difesa dalle infiltrazioni. |
Facciata |
La facciata della chiesa, a capanna, è più alta dei muri laterali. Poggia su un basamento di tre filari di conci grossolanamente sbozzati, profilati in alto da una cornice modanata. Sugli spigoli esterni due pilastri, realizzati con conci simili a quelli del basamento, terminano in due possenti capitelli tuscanici. I capitelli sostengono la cornice superiore del timpano, formata da un listello, da un ovolo e da una fascia di coronamento liscia e molto aggettante. Sul colmo del timpano un cippo sorregge una croce di ferro. Fra la cornice superiore, il basamento e i pilastri angolari, la superficie esterna della facciata è trattata in pietra, con conci regolari e leggermente bocciardati sulla faccia vista.
Al centro della facciata, su un podio lapideo di un solo scalino, s'imposta un pronao sorretto da due pilastri tuscanici poggianti su plinti. Il pronao è dotato di un timpano sulla cui trabeazione si legge l’epigrafe in caratteri lapidari “VENITE ADOREMUS”. Sul colmo del timpano un cippo regge una croce di pietra. Il portale all’interno del pronao ha un vano rettangolare, con l’architrave sorretto da mensole angolari, due battenti il legno ed uno scalino che si solleva dalla pavimentazione lapidea del pronao. Sul battente sinistro del portone è affissa una targa che recita: “RISPETTATE QUESTO LUOGO DI PREGHIERA E DI SILENZIO”.
Al di sopra del pronao, poco più in basso del timpano, la facciata è bucata da un oculo con cornice strombata ed infisso con una croce centrale. |
Prospetti laterali |
Il prospetto laterale destro è marcato agli estremi dal risvolto della facciata e da un identico pilastro angolare sul risvolto verso l’abside. In basso poggia su un basamento di conci, di dimensioni inferiori a quelle del basamento anteriore, mentre in alto è concluso da una cornice a due salienti. La superficie è divisa in tre partiture da due paraste trattate con conci di pietra lisciata. Le campiture interne sono invece caratterizzate da conci in pietra, con la faccia vista sbozzata, ma meno rusticamente del paramento. Al centro delle campiture laterali compaiono due snelle bucature rettangolari terminanti in alto in un arco a tutto sesto. Il davanzale di queste finestre è fortemente inclinato.
Il prospetto laterale sinistro è simmetrico rispetto al destro, ad eccezione dell’angolo posteriore dove non è visibile un pilastro angolare, ma il volume del campanile. |
Prospetto posteriore |
Il prospetto posteriore è caratterizzato dal volume absidale, trattato con lo stesso paramento lapideo delle campiture laterali. Esso presenta tre finestre radiali, della stessa forma e delle stesse dimensioni di quelle laterali, e due piccoli passaggi che mettono in comunicazione la zona absidale direttamente con l’esterno (a destra) e con il campanile (a sinistra). |
Campanile |
Il campanile, collocato sull’angolo nord-occidentale della chiesa, è a cella unica e a pianta quadrata. La struttura è realizzata in muratura di pietra a vista, con pilastri angolari e due finestre sul fianco meridionale.
La cella, una loggia con una monofora per lato, poggia sul fusto del campanile con l’intermediazione di una cornice. Essa è costituita da due ordini: quello inferiore, fino all’altezza dell’imposta degli archetti, è trattato in pietra bocciardata, mentre quello superiore è in pietra lisciata. I due ordini sono separati da una cornice a fascia, aggettante. La cella è coperta da un tetto a padiglione che presenta una croce di ferro alla cuspide. |
Interni |
L’interno della chiesa è coerente con l’esterno nello stile e nei materiali. L’aula, rigorosamente rettangolare nella pianta, riflette l’andamento esterno innanzitutto nella presenza delle due paraste intermedie in pietra, corrispondenti a quelle presenti sui fianchi, in secondo luogo nell’alto basamento, anche questo in pietra, che segue il perimetro della navata e della controfacciata. In pietra è anche la cornice dell’arco del presbiterio.
Il resto della chiesa è intonacato e dipinto di bianco, a meno di una cornice art-déco sul bordo superiore, con fasce ocra, gialle e grige, decorate con fregi pentagonali contenenti simboli cristiani come la Croce, i Pesci e le Tavole della Legge. Il basamento dell’abside non è in pietra come quello dell’aula, ma è intonacato e dipinto di grigio chiaro con bordo superiore ocra e grigio scuro. La parete di controfacciata non presenta particolari decori né per il portale né per l’oculo superiore. Sul portale compare una semplice lastra marmorea con l’epigrafe “HOC TEMPLUM / S. EUPHEMIAE V.M. DICATUM / SOLEMNI RITU / POMPEIUS GHEZZI EP. BITURGENSIS / DIE 8 IULII 1938 / CONSECRAVIT”.
A sinistra del portone, entrando, si nota un’acquasantiera con valva marmorea a mensola. Le pareti laterali sono occupate da due altari secondari identici, poggianti su podi di pietra con inserti in tavole di legno. Le due mense sono formate da semplici lastre poggianti anteriormente su pilastrini tuscanici in pietra. Superiormente, compaiono due piccoli cibori simbolici, privi di sportellino, e due nicchie rettangolari, con paraste agli stipiti, trabeazione e timpano. La nicchia sulla sinistra contiene una statua del Ss.mo Salvatore, la nicchia di destra una statua della Vergine Maria.
Il presbiterio, rialzato di uno scalino, corrisponde alla terza campata della navata. Esso è occupato dall’altare, poggiato su un podio in pietra di due scalini e sorretto da quattro pilastrini identici a quelli delle cappelle laterali. In cornu Evangelii si trova un fonte battesimale di pietra.
Sotto la mensa dell’altare, una semplice lastra, due prismi lapidei sostengono la trave della campana e la campana stessa. Sui piedritti dell’arco del presbiterio compaiono due pitture murali, rappresentanti Santa Chiara e San Francesco d’Assisi. Il tabernacolo, con la forma di un tempietto a due falde, è murato nella parete dell’abside, in asse all’altare. Sulla stessa parete, dal lato del Vangelo, un secondo sportellino cela una ulteriore nicchia per la conservazione di altre suppellettili sacre. |
Pavimenti e pavimentazioni |
La pavimentazione della navata è realizzata in quadrotti di graniglia grigia, mentre quella del presbiterio, bordata da una soglia di marmo sullo scalino, è realizzata in quadrotti di graniglia rossiccia. |
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