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Torello
Ravello
Amalfi - Cava De' Tirreni
cappella
sussidiaria
S. Maria delle Grazie a Paradiso
Parrocchia San Pietro alla Costa e San Michele Arcangelo
Struttura; Sagrato
nessuno
1576 - 1621(fondazione intero bene); 1710 - 1710(visita pastorale intero bene); 1726 - 1753(splendore e ampliamento intero bene); 1759 - 1759(patronato intero bene); XIX - XIX(rinameggiamenti intero bene); 1999 - 2004(restauro intero bene); 2001 - 2011(furto intero bene)
Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Paradiso
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Paradiso <Torello, Ravello>
Altre denominazioni Chiesa di S. Maria delle Grazie a Paradiso
la cappella
S. Maria delle Grazie a Paradiso
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
barocco (rifacimento interno)
Notizie Storiche

1576 - 1621 (fondazione intero bene)

La fondazione della chiesa si deve a Pietro Marciano, vissuto nel Cinquecento e dedito all’attività imprenditoriale, che nel testamento, redatto dal notaio ravellese Cesare Battimelli il 21 maggio 1576, aveva disposto la costruzione della cappella nella vigna di sua proprietà, in località denominata Paradiso, all'interno della quale volle collocare un'icona della Madonna delle Grazie. La costruzione della chiesetta iniziò alla fine del secolo XVI per terminare solo agli inizi del Seicento, con un successivo ampliamento voluto, nel 1617, da Vincenzo Marciano. Nel 1621 i patroni della cappella decisero di nominare un cappellano, dotarono la cappella di cospicue rendite e provvidero all'acquisto di arredi e suppellettili per il culto. Ottennero anche il privilegio di esservi tumulati. Fin dalle origini questa cappella fu molto legata alla basilica di Santa Trofimena in Minori.

1710  (visita pastorale intero bene)

Nel corso della Visita Pastorale effettuata il 16 settembre 1710 alla chhiesetta, il Vescovo Giuseppe Maria Perrimezzi rimase enormemente ammirato dall'immagine della Madonna delle Grazie, qui custodita.

1726 - 1753 (splendore e ampliamento intero bene)

L chiesetta conobbe il periodo di massimo splendore tra il 1726 e il 1753, anni in cui don Lorenzo Risi, parroco di Torello e canonico della cattedrale, la ampliò con la costruzione dell'atrio e di altari laterali (tra cui quello dedicato al SS. Crocifisso e quello dell'Addolorata), arricchendola anche di numerose e pregevoli opere d'arte.

1759  (patronato intero bene)

Il patronato della chiesetta passò nel 1759 alla famiglia Mansi.

XIX  (rinameggiamenti intero bene)

Agli inizi del XIX secolo l'altare del Crocifisso, commissionato dal Risi, venne demolito, mentre nel 1885 il parroco di San Michele Arcangelo a Torello, don Luigi Conte, fece realizzare un nuovo altare tutt'ora esistente, mantenendo aperto al culto il piccolo edificio. Nel 1895, durante la visita pastorale dell’Arcivescovo Enrico De Dominicis, ai patroni Vincenzo e don Luigi Mansi, veniva prescritto l'obbligo di provvedere alla riparazione del tetto per evitare infiltrazioni d’acqua e di provvedere a nuove suppellettili per il culto.

1999 - 2004 (restauro intero bene)

Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso vennero realizzati alcuni interventi di restauro all'interno e all'esterno della chiesetta, tra cui il consolidamento del portico (1999), lo scoprimento dell'originaria volta a botte, nascosta dal soffitto ligneo (2000), la risistemazione degli interni (2004).

2001 - 2011 (furto intero bene)

Nel 2001 la chiesa fu oggetto di furti di opere d'arte, successivamente recuperate (2011).
Descrizione

La chiesetta di Santa Maria delle Grazie a Paradiso è un piccolo e singolare manufatto situato lungo la ripida via che che dal borgo di Torello conduce a Minori. Sorge sul bordo di tale stradina e la ricopre, per un tratto, con il suo caratteristico portico (ad una sola campata voltata a vela ribassata, asimmetrica ed estradossata, su archi laterali a tutto sesto). La chiesa è situata in una località rurale, non molto distante dal borgo di Torello, ma di notevolissima bellezza ambientale, a mezza costa in un territorio molto acclive. Il portico, oltre che caratterizzare la semplice facciata a capanna della chiesetta, ne rappresenta il sagrato e si fonde con l'antico sentiero che collegava fin dal medioevo Minori a Ravello (costa e collina). Con la sua graziosa forma architettonica, la chiesetta rappresenta un pregevole esempio di integrazione nel contesto rurale e antropizzato dell'area. All'interno la cappella si compone di una sola sala, coperta da una volta a botte lunettata, con unico ingresso in facciata e terminante con un altare in marmi policromi addossato ad un incavo sulla parete di fondo, con predella a doppio gradino. Le pareti laterali presentano arcate cieche con cornici e piccole finestre. L'estradosso del tetto è composto da due falde a spioventi con tegole marsigliesi.
Struttura
La struttura dell'edificio è di tipo tradizionale, con muratura portante e orizzontamenti archivoltati.
Sagrato
Il sagrato della chiesetta coincide con lo spazio coperto dal portico che sorge in facciata. Ha forma quadrangolare irregolare e la sua singolarità è data dalla sovrapposizione delle sue molteplici funzioni: sagrato, portico, ingresso, piazzetta, slargo e sosta lungo il sentiero, luogo di riparo ed ombra per i viandanti, sedile per riposare. L'episodio riveste un interesse architettonico e naturalistico assai rilevante.
Adeguamento liturgico

nessuno
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