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Cerbaia
San Casciano in Val di Pesa
Firenze
chiesa
parrocchiale
S. Caterina a Cerbaia
Parrocchia di Santa Caterina a Cerbaia
Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1970 (?))
XIII - XIV(origini carattere generale); XIV - XV(origini carattere generale); XIX - 1915(cenni storici carattere generale); 1914 - 1921(cenni storici carattere generale); 1950 - 1960(cenni storici carattere generale); 1970 - 1975(cenni storici carattere generale); 2003 - 2006(vicende conservative intero bene)
Chiesa di Santa Caterina
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Caterina <Cerbaia, San Casciano in Val di Pesa>
Altre denominazioni S. Caterina a Cerbaia
Ambito culturale (ruolo)
neogotico (costruzione)
Notizie Storiche

XIII - XIV (origini carattere generale)

Presso il borgo di Cerbaia (da cervus, boschi dove erano cervi), posto lungo l'antichissima via Volterrana, all'incrocio con quelle per Pisa e per Siena, e già esistente nel XIII secolo, erano la rocca degli Acciaioli (altre fonti - Calzolai 1970 - la dicono dei conti Alberti), distrutta una prima volta nel 1312 (detta da allora Cerbaia Vecchia), alcuni edifici dei Giandonati (patroni della non lontana pieve di San Giovanni a Sugana) in fondovalle ed il ponte sul torrente Pesa, costruito dalla Repubblica nel 1295 in seguito ad una supplica di Tommaso (detto Mannino) Acciaioli, che poi nel 1299 sarà ufficiale preposto al restauro delle strade. Non vi esisterà una chiesa fino al Primo Novecento, facendo il territorio parte del 'popolo' della pieve suddetta.

XIV - XV (origini carattere generale)

Presso il ponte sulla Pesa nella prima metà del XIV secolo nasce uno spedale fondato dai Giandonati e dedicato a Santa Caterina d'Alessandria (visibile nella pala primocinquecentesca con Sant'Antonio Abate, San Sebastiano e San Rocco, opera del Maestro dei Cassoni Campana e conservata presso il Museo d'Arte Sacra di San Casciano in Val di Pesa), sotto un cui portico Lorenzo di Bicci dipinge La Madonna che porge l'anello a Santa Caterina fra Santi, ritrovata solo nel 1895.

XIX - 1915 (cenni storici carattere generale)

Alla fine del XIX secolo il conte Lorenzo Bini Smaghi (nel 1843 un precedente Lorenzo Bini, nato nel 1773, alla sua morte aveva chiamato all’eredità il nipote della sorella Beatrice, il conte Lorenzo Smaghi di Montepulciano, 1818-1888), proprietario della villa I Tattoli (di origine quattrocentesca, "nel popolo di Santa Maria alla Romola e parte in San Giovanni di Sugana", come era stata detta nella decima granducale del 1635, che il predetto Lorenzo Smaghi di Montepulciano nel 1847 aveva scelto come sua dimora principale), si fa promotore di un comitato per la costruzione di una chiesa a Cerbaia. Il conte nel 1872 aveva promosso una petizione contro l'apertura della variante della via Volterrana. A Lorenzo Bini Smaghi sarà dedicata una strada. L'edificio sacro, dedicato a Santa Caterina e costruito lungo la via Empolese per Pisa, è terminato solo nel 1915, realizzato in buona parte con pillore di fiume provenienti dal torrente Pesa e con calce prodotta nella locale fornace Caverni.

1914 - 1921 (cenni storici carattere generale)

L'altare maggiore risulta compiuto nel 1914 su disegno dell'Arch. Giuseppe Castellucci. Le campane sono fuse da Pietro Colbachini di Bassano ("Fonderia Campane Daciano Colbachini & Figli - Stabilimento Pontificio": dal 1898, infatti, Leone XIII aveva autorizzato l'azienda a fregiarsi del titolo di “fonderia pontificia”). La nuova parrocchia viene costituita il 21 settembre 1921, dopo la guerra, contestualmente alla consacrazione della chiesa medesima. Di tutti gli attuali edifici costituenti il nucleo di Cerbaia (233) solamente 14 risalgono a prima del 1919, fornendoci un'idea della modesta estensione del suo 'popolo', che inizia ad espandersi proprio negli Anni Venti.

1950 - 1960 (cenni storici carattere generale)

Nel corso degli anni '50 Angelo La Naia dipinge le "Scene della vita di Santa Caterina" nelle facce laterali dell'abside ed il "Battesimo di Cristo" nella parete sinistra, dietro al fonte battesimale.

1970 - 1975 (cenni storici carattere generale)

Le vetrate policrome dell'abside e del rosone in facciata sono opera realizzata nei primi anni '70 dalla ditta Rodolfo Fanfani.

2003 - 2006 (vicende conservative intero bene)

Nel periodo 2003-2006 è messo in opera un intervento di restauro complessivo della chiesa che include il rifacimento delle coperture, ora provviste di guaina impermeabilizzante, il restauro del portico, i rivestimenti esterni ed un nuovo impianto di riscaldamento, oltre ad una vetrata policroma al centro dell’abside.
Descrizione

La chiesa sorge al centro dell’abitato di Cerbaia, nel Comune di San Casciano in Val di Pesa, con una torre campanaria in laterizio collocata tergalmente, sul lato sinistro. I rivestimenti esterni sono ad intonaco. La facciata è preceduta da un portico.
Pianta
La chiesa, orientata nordest-sudovest, ha pianta rettangolare a navata unica, con presbiterio rialzato. Dal portale sul lato destro dell’abside si accede alla sacrestia, da quello sul lato opposto al basamento della torre campanaria. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 20,70, lunghezza fino all'arco absidale: m 18,90, larghezza totale: m 9,60.
Facciata
La facciata a doppio spiovente con cornicione terminale e tinteggiata in bianco, è preceduta da un portico cui si accede mediante quattro scalini, poggiante su setti murari laterali e due pilastri scantonati latamente neomedioevali in arenaria; reca al centro un rosone con una vetrata policroma raffigurante Cristo incorona la Vergine Maria ed il portale architravato d'accesso.
Campanile
Il campanile neomedioevale è a pianta quadrata, in mattoni a facciavista e con presenza di buche pontaie, con grandi oculi ciechi e quattro campane nelle ampie monofore sestiacute della cella, conclusa da archetti ciechi su beccatelli e sovrastante balaustra traforata mediante rombi dentellati; è posto sul retro della chiesa, a sinistra, in corrispondenza dell'angolata settentrionale.
Interno
L’interno è costituito da un’aula rettangolare, con presbiterio rialzato e preceduto da una balaustra di pietra. Ai lati del presbiterio sono due archi ciechi sestiacuti, con ghiere tinteggiate in bicromia bianconera, sorretti da semipilastri dipinti a finti conci. L’arco absidale è realizzato in maniera analoga ai due predetti arconi, con i capitelli dei semipilastri a due registri di foglie d'acanto, fiancheggiato da due monofore neogotiche con la mostra similmente tinteggiata a conci alterni bianconeri e con vetrate policrome. L’abside a pianta semiottagonale, presenta tre facce del semiottagono recanti altrettante monofore analoghe alle due predette e una copertura a ombrello con spicchi radiali sestiacuti e qualificati da costoloni su peducci; delle facce laterali sono pitture murali di vago sapore neoquattrocentesco rappresentanti Storie di Santa Caterina. Gli spicchi sono dipinti con cielo stellato, mentre le lunette sottostanti hanno rombi lobati stellari geometrici policromi a otto vertici con figurazioni mediane, basandosi il tutto sul numero simbolico medioevale 8 (in riferimento alla Resurrezione di Cristo e alla Madonna). Di lato, nell'abside sono due porte architravate con lunetta sestiacuta sovrastante. L'altar maggiore attuale, neogotico, poggia su archetti sestiacuti trilobati poggianti su colonnine con i capitelli recanti turgide foglie. Le pareti dell’aula sono spartite da lesene a finti conci di pietra, parimenti alla fascia basamentale, lungo la quale si trovano due opposti confessionali lignei frontonati. In controfacciata vi è una bussola lignea neogotica e, a sinistra, il fonte battesimale rivestito di piastrelle a lustro e sovrastato dalla pittura murale rappresentante Il Battesimo di Cristo. Al di sotto dell'imposta del tetto corre un'ampia fascia dipinta a motivi geometrici e scudi araldici e cristologici neomedioevali. La chiesa prende luce dal rosone in controfacciata, dalle tre monofore nell’abside e dalle due monofore aperte ai lati dell’arco absidale. L'altezza massima della navata è m 12,90, la minima m 11,20.
Elementi decorativi
Fonte battesimale; pitture murali nell'abside e sopra il fonte battesimale.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cotto arrotato a crudo con mattoni quadri disposti a spina.
Coperture
Le coperture sono sorrette da quattro capriate, con orditura lignea primaria e secondaria, tavelle e manto in coppi e tegole piane.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970 (?))
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare realizzato nel corso degli anni '70, mediante demolizione parziale dell’altare maggiore originario che, privo di mensa, sussiste in loco (opera dell’architetto Castellucci completata nel 1914). Al centro del presbiterio, è stata collocata una mensa eucaristica in arenaria, orientata verso i fedeli, poggiante su quattro archetti sestiacuti trilobati ed otto colonnine con capitelli di foggia neogotica; dimensioni cm 102 x 252 x 109 (h). Tabernacolo in arenaria posto al centro dell'altare maggiore. In uso due leggii mobili, lignei, attualmente collocati ai lati del presbiterio; sede lignea posta sul lato destro del presbiterio. Fonte battesimale rivestito in piastrelle e collocato in adiacenza alla parete laterale sinistra, presso la controfacciata. Due confessionali lignei, frontonati, sono addossati alle pareti laterali.
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