chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Migliarino Vecchiano Pisa chiesa parrocchiale S. Ranieri Parrocchia di San Ranieri Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (1960-1980) XV - XVI(citazione intero bene); 1795 - 1795(costruzione intero bene); XIX - XIX(citazione intero bene); 1879 - 1879(ampliamento intero bene); 1879 - 1880(spostamento campanile); 1952 - 1876(citazione intero bene); 1964 - 1964(citazione intero bene); 2009 - 2009(restauro intero bene)
Chiesa di San Ranieri
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Ranieri <Migliarino, Vecchiano>
Altre denominazioni
Chiesa di San Vincenzo de' Paoli S. Ranieri
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche
XV - XVI (citazione intero bene)
La chiesa, appartenente all'antica tenuta della famiglia Salviati di Migliarino Pisano, venne costruita in una zona chiamata "Padulecchia", tali erano le condizioni insalubri del territorio. I duchi Salviati di Firenze operarono un'intensa attività di bonifica e il ripristino di quelle aree.
1795 (costruzione intero bene)
Nel 1795, la duchessa Laura Salviati fece costruire nella tenuta una cappella di famiglia.
XIX (citazione intero bene)
A partire dal XIX secolo, i duchi Salviati svilupparono una serie di opere di bonifica del territorio per lo sviluppo delle attività agricole, dei tracciati viari per la comunicazione e della attività sociali per la vita dei coloni all'interno della tenuta ducale. A tale proposito, Scipione Borghese costruì un asilo e un circolo aziendale in risposta alle esigenze della comunità.
1879 (ampliamento intero bene)
Nel 1879, la chiesa di San Ranieri fu ricostruita al posto della precedente cappella settecentesca. Il nuovo edificio, su progetto dell'Ing. Citi, fu il risultato dell'allungamento della cappella in senso longitudinale, dell'ingrandimento dell'abside e del prolungamento della navata in direzione del sagrato. Anche il transetto fu allargato e, all'incrocio dei bracci, venne innalzata la cupola.
1879 - 1880 (spostamento campanile)
Nel 1879 il campanile fu spostato nella posizione attuale, per lasciare spazio alla tomba di famiglia.
1952 - 1876 (citazione intero bene)
La chiesa fu gestita dalla Congregazione della Missione di San Vincenzo de' Paoli dal 1952 al 1976.
1964 (citazione intero bene)
La chiesa di San Ranieri, dipendente fino a quel momento dalla vicina parrocchia di San Pietro in Malaventre, fu elevata a titolo di parrocchiale il 15 agosto del 1964, dall'Arcivescovo di Pisa Ugo Camozzo. Nel Decreto, la chiesa fu affidata alla Congregazione dei Padri della Missione della Provincia romana.
2009 (restauro intero bene)
Nel 2009, la chiesa ha subito importanti lavori di manutenzione straordinaria, comprendenti il rifacimento della copertura e il ripristino delle facciate della chiesa, del campanile e della canonica.
Descrizione
La chiesa di San Ranieri appartiene all'antica tenuta Salviati di Migliarino pisano, creata a partire dal XV e XVI secolo, quando la famiglia de' Medici, per ragioni di carattere amministrativo, decise di suddividere tutto il territorio compreso tra il lago di Massaciuccoli e il fiume Serchio in tenute e fattorie autonome. L'edificio è introdotto da un sagrato, rialzato di tre gradoni rispetto al piano di campagna e costituito da un lastricato in pietra con elementi di forma rettangolare disposti a correre. La facciata a capanna è delimitata da paraste laterali, a sostegno di un frontone triangolare che ospita al centro lo stemma della famiglia Acquaviva d'Aragona - Salviati. Il portale d'ingresso principale, strombato, è incorniciato da due colonne doriche e coronata da un timpano includente un'iscrizione commemorativa. Nella parte superiore del prospetto si apre un rosone traforato, ai lati del quale sono inserite in parete due lapidi marmoree. La facciata e i fianchi della chiesa presentano un trattamento dell'intonaco che imita i conci in pietra. Le pareti laterali inoltre presentano quattro finestre a lunetta per parte, mentre il transetto è dotato di altre due aperture lunettate. L’abside di forma semicircolare presenta due finestre a monofora. Sul lato sinistro, a ridosso dell’abside e della sacrestia, si trova il campanile a base quadrata, costituito da una cella campanaria aperta su quattro lati da finestre a monofora e concluso da una copertura piana profilata da balaustra. All'interno, la chiesa si presenta a navata unica con transetto e abside semicircolare.
Struttura
Muratura portante a sacco, costituita da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica, con transetto e abside semicircolare. Il transetto, l'area presbiteriale e l'abside risultano rilevati di un gradino ciascuno rispetto al precedente. In controfacciata è inserita la cantoria, costituita da una balconata in legno sorretta da due colonne in pietra. Da una porta posta sul lato sinistro della zona absidale si accede alla sacrestia e, da qui, al campanile.
Coperture
La copertura dell’aula è costituita dalla successione di quattro volte a crociera nervate. Il transetto si presenta coperto da due volte a vela, mentre all’incrocio dei bracci è presente una cupola con tamburo retto da pennacchi. L’abside è coperta da un catino semisferico, preceduto da una volta a botte. Tutte le volte sopra descritte risultano intonacate. La sacrestia ha un solaio costituito da una volta a vela intonacata. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
La chiesa è dotata di una pavimentazione a quadroni in cementine di colore beige e nero, disposte a losanga, ad eccezione della porzione sotto l’altare che presenta un pavimento in marmo. La sacrestia ha una pavimentazione in graniglia.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, caratterizzata da un intonaco lavorato ad imitazione dei conci di pietra, è delimitata da paraste laterali e coronata da un frontone triangolare con cornice dentellata e stemma centrale in marmo bianco della famiglia Acquaviva d'Aragona - Salviati. Al centro del prospetto principale si apre il portale d'ingresso in pietra panchina, strombato e dotato di due colonne doriche a sostegno del timpano, che ospita al suo interno una lapide in ricordo della riedificazione della chiesa nel 1879 da parte del duca Scipione Salviati. Al di sopra si apre il rosone traforato, affiancato da due lapidi commemorative in marmo bianco. All'interno, la chiesa si presenta a croce latina a navata unica: l'aula, dotata di transetto e conclusa da un'abside semicircolare, è scandita da quattro campate, ciascuna caratterizzata da un'ampia finestra a lunetta e sormontata da una volta a crociera. La controfacciata ospita la cantoria con balaustra in legno sorretta da due possenti colonne doriche in pietra arenaria. Due acquasantiere della fine del XIX secolo, realizzate in marmo bianco, sono disposte lungo le pareti laterali, vicino all'ingresso. Nell'ultima campata, sono inseriti in parete due confessionali gemelli ottocenteschi, eseguiti in legno intagliato e caratterizzati da tre fornici, con scomparto centrale centinato. Presso le estremità dei bracci del transetto si fronteggiano due altari laterali, realizzati in pietra scolpita, muratura dipinta e marmo, costituiti da una mensa con tabernacolo, due colonne laterali in pietra dipinta a finto marmo e un frontone ricurvo spezzato al centro: l'altare di sinistra ospita un dipinto del Sacro Cuore di Gesù dei primi decenni del XX secolo, mentre quello di destra accoglie nella nicchia la statua devozionale dell'Immacolata concezione. Nel braccio sinistro del transetto, addossato alla parete di fondo, si trova un ex voto del 1911, costituito da un'imbarcazione di legno con l'immagine della Madonna con Gesù bambino. Sulla parete opposta, si erge il fonte battesimale, circondato da un dossale in marmi policromi. Sulla parete sinistra del braccio destro, invece, si trova il monumento sepolcrale dedicato ad Adèle de La Rochefoucauld del 1884, moglie di Francesco Borghese. L'area presbiteriale, incorniciata da un arco trionfale ribassato, accoglie l'Altare maggiore post-conciliare e l'ambone in marmo. Al centro della parete absidale, innalzato su tre gradini, è posto l'altare settecentesco in marmo bianco e breccia con tabernacolo intronizzato, circondato dalle sedute del coro ligneo. Due monofore con vetrate policrome decorano la parete: una dedicata a Pietro Salviati (1887-1972) con l'immagine di San Pietro e l'altra dedicata a Maria Antonia Salviati (1889-1867) con Sant'Antonio da Padova .
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1960-1980)
L'adeguamento liturgico ha comportato l’inserimento di una mensa in marmo per la celebrazione "versus populum" al centro del presbiterio. A sinistra dell'altare è inserito un ambone in marmo giallo, mentre sul fondo della parete absidale, rialzato di tre gradini, è stato collocato l'antico altare maggiore preconciliare, realizzato nel XVIII secolo in marmo bianco e breccia e dotato di tabernacolo intronizzato.