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Chiesa di Santa Maria della Neve
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria della Neve <Meano, Corzano>
Altre denominazioni
S. Maria della Neve
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione chiesa)
Notizie Storiche
XV (preesistenze intero bene)
Sembra che la prima chiesa sia sorta nel fondo ora denominato Breda dei morti. La parrocchia di Meano fu istituita verso la metà del XV secolo, quando Pietro di Avogadro ottenne di riunire insieme i fondi della cappella di Santa Maria di Cassivico e di quella di dedicata a San Martino a Trignano (piccola terra tra Pedergnaga e Scarpizzolo), costituendo la dotazione della nuova chiesa parrocchiale di Santa Maria della Stella da lui eretta a Meano. La costituzione avvenne per decreto vescovile del 12 luglio 1457, e nel medesimo tempo il conte Pietro Avogadro ottenne in perpetuo dalla Santa Sede, per sé ed eredi. Il diritto di patronato fu esercitato dagli Avogrado fino al 1666.
XVI (completamento intero bene)
Dalla visita pastorale di Annibale Grisonio, avvenuta nel 1540, si evince che la chiesa era già dedicata a Santa Maria della Neve, e che era soggetta alla pieve di Brandico, sotto il giurispatronato di una contessa Avogadro. Sebbene a quel tempo la chiesa potesse contare solo sul reddito proveniente dalle elemosine, nel corso del XVI secolo vennero apportate una serie di migliorie alle strutture che comportarono l'imbiancatura delle pareti, il livellamento del pavimento e l'arricchimento del corredo di suppellettili ecclesiastici.
XVI - XVIII (completamento nucleo centrale)
Tra la visita del vescovo Domenico Bollani del 1572 e quella del cardinal Francesco Morosini, nel 1594, la situazione della parrocchia di Meano precipita in uno stato di totale abbandono, che perdura nel secolo successivo. Durante il XVII secolo non viene risolta l’annosa questione relativa al battistero, descritto come assolutamente indecoroso da monsignor Giangiacomo Diedo, in quanto privo di sacrario e ciborio. Il dipinto raffigurante il Battesimo di Cristo, ordinato da un vicario di monsignor marino Giorgio nel 1610, fu portato a termine solo nel 1663, quando il cardinale Pietro Ottoboni ordinò che la cappella del battistero fosse imbiancata a calce, affinché nulla restasse della precedente indecenza, e finalmente venisse conclusa la decorazione pittorica. La situazione non è ancora conclusa in occasione della visita del vescovo Giovanni Badoer nel 1713.
XIX (completamento intero bene)
Nel 1813, monsignor Gabrio Maria Nava constata che la chiesa versa in condizioni migliori, e che questa è dotata di tre altari dedicati rispettivamente a Santa Maria della Neve, alla Madonna Addolorata e alla Santissima Croce. Nel 1841 il vescovo Carlo Domenico trovala chiesa in pessimo stato.
Descrizione
La chiesa di Santa Maria della Neve si trova a Meano, frazione del comune di Corzano situata a sud est del suo centro abitato, nella Bassa Occidentale bresciana. Il fabbricato, a pianta rettangolare, è orientato verso sud. La facciata, avente frontone triangolare completo di cornicione e timpano, è composta da doppio registro delimitato da trabeazione ad andamento spezzato. L'intero prospetto è scandito da lesene stilizzate: quattro nel primo registro inquadrano in mezzeria il portale di accesso all'aula completo di cornice mistilinea; quattro nel secondo registro fiancheggiano il finestrone rettangolare collocato in corrispondenza del portale sottostante. Oltre a questa apertura, i prospetti laterali alloggiano analoghe finestre che consentono l'illuminazione naturale dell'aula. Il campanile a pianta quadrata, collocato sul lato nord dell'edificio, presenta in sommità quattro aperture, cornicione e cuspide a base quadrata smussata. L'interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, presenta navata unica e culmina nel presbiterio a pianta rettangolare. Lo spazio è scandito da lesene composite. Un cornicione, leggermente aggettante, segna il punto di innesto delle volte a botte ritmate da membrature a copertura dell'aula e del presbiterio. Pavimentazione in opus segmentatum.
Altare maggiore
La struttura marmorea dell'altare maggiore è stata smembrata in due parti distinte in seguito alle nuove indicazioni liturgiche introdotte dal Concilio Vaticano II. L'ancona è realizzata in stucco. La mensa dell'altare poggia su una base decorata con specchiature geometriche. All'interno del paliotto è tracciata una cornice mistilinea che delimita un riquadro sagomato in breccia rosata, impreziosita esternamente al centro di un giglio. I due semipilastri, che presentano cornici mistilinee, fungono da raccordo tra paliotto e i due elementi esterni a doppia voluta. L’alzata è in duplice gradino, con decorazioni geometriche, interrotta al centro dall’innesto del tabernacolo raccordato al gradino inferiore da due elementi marmorei a doppia voluta. Il tabernacolo è delimitato lateralmente da due lesene modanate decorate nella parte superiore con due teste di angioletto alate, e termina nella parte superiore con una duplice cornice, modanata e aggettante, inframmezzata da tessere marmoree policrome.
Adeguamento liturgico
balaustre - intervento strutturale (Anni '70 (?))
Balaustre parzialmente rimosse in data non precisata.
altare - intervento strutturale (Anni '70 (?))
L'altare maggiore è stato modificato, probabilmente negli anni '70, staccando la mensa eucaristica per rivolgerla verso il popolo.