chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Bargnano Corzano Brescia chiesa parrocchiale S. Pancrazio m. Parrocchia di San Pancrazio Elementi decorativi balaustre - intervento strutturale (Anni '70); altare - intervento strutturale (Anni '70) XV - XV(preesistenze intero bene); XVI - XVII(preesistenze intero bene); XVIII - XVIII(riedificazione intero bene); XIX - XIX(completamento nucleo centrale); XX - XX(completamento intero bene); XX - XX(restauro intero bene)
Chiesa di San Pancrazio Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Pancrazio Martire <Bargnano, Corzano>
Altre denominazioni
S. Pancrazio m.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione chiesa)
Notizie Storiche
XV (preesistenze intero bene)
Le notizie più antiche relative al primitivo edificio ecclesiastico di Bargnano si riferiscono al 1470, anno in cui la nobile famiglia dei Bargnani costruì una nuova chiesa nei pressi del castello, ottenendone il giurispatronato il primo dicembre dello stesso anno. L’informazione si ricava dall’antica targa murata nella facciata della chiesa posta sopra il portale maggiore, nella quale si legge: “D. OPT. MAX. CHRISTO. QZ. / EIUS. ET. INCL. VIRG. TEM. / FAV. IOVITE. QZ. MAR. COMPAT / NDO DE BARGNANIS. IURE. PATRO / REEC. CURA. OPIBUSZ. ERECTU. / V. KALENDAS IUNIAS / M / N 147[0]”.
XVI - XVII (preesistenze intero bene)
Nel Cinquecento la parrocchia di Bargnano si sviluppò e si ingrandì grazie all’unione dei benefici di due chiese esistenti entro i confini del paese: quella dedicata a San Faustino e Giovita, e l’antica parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista. Questo spiega perché nella visita pastorale di monsignor Annibale Grisonio, avvenuta nel 1540, la parrocchia sia menzionata con una doppia titolazione. La chiesa dei Santi Faustino e Giovita, nonostante tute le modifiche apportate nei secoli successivi, è identificabile con l’attuale chiesa parrocchiale dedicata a San Pancrazio. Fin dalla visita di monsignor Grisonio, la nobile famiglia de Bargnani svolse un ruolo fondamentale nell’amministrazione e nel mantenimento della chiesa. Dalla successiva visita del vescovo Domenico Bollani, effettuata enl 1572, si evince che a quel tempo in chiesa esistevano tre altari: quello maggiore e due laterali, dedicati rispettivamente alla Beata Vergine e a San Rocco. Nel corso del secolo successivo monsign
XVIII (riedificazione intero bene)
Una scritta, riportatat sull’architrave del portale maggiore, informa che nel 1742 la chiesa fu ricostruita per iniziativa dei patroni e successivamente abbellita. Nell’iscrizione si legge: “EX OBSOLETO IN NOVUM COMMUTATUM / A NOBB. PATRONIS / GALEATIO Q[UODAM] A NICOLAI / ALEXANDRO ET PAULO Q[UODAM] FABII DE BARGNANIS / ANNO DOMINI MDCCXLII”.
XIX (completamento nucleo centrale)
Nel 1813 il vescovo Gabrio Maria NAva, nella sua visita pastorale, registra l’esecuzione della pala d’altare, insieme con un altro dipinto per l’altare del Rosario. A questa data viene citato per la prima volta l’altare dedicato a Sant’Antonio. Il XIX secolo si chiude con la segnalazione da parte di monsignor Giacomo Maria Corna Pellegrini, nel 1891, del cambiamento nell’intitolazione della chiesa, non più dedicata ai Santi Giovanni Battista, Faustino e Giovita, ma a San Pancrazio. Oltre all’altare maggiore vengono ricordati quello intitolato a Santa Maria del Rosario e quello di San Rocco Confessore (dedicato successivamente al Sacro Cuore di Gesù).
XX (completamento intero bene)
La chiesa è stata riconsacrata, nel 1907, e restaurata e decorata tra il 1908 e il 1909 da Giuseppe e Vittorio Trainini.
XX (restauro intero bene)
La chiesa è stata restaurata nel 1959. In quell'occasione è stata posata l'attuale pavimentazione. Fu consacrata dal vescovo ausiliare monsignore Bozzetti l'8 novembre 1958. L’iscrizione dipinta sulla controfacciata in corrispondenza del portale maggiore recita: “PIETATI MONUMENTUN / IN DEPAIRAM IMMACULATUM / QUINQ. ABHINC ANNIS / LORDES VISAM / AC M. PANCRATIUM / IDEMQUE COMUNIONIS VINCULUM CUM PIO P. X / SACERDOTALE. IUBILAEUM. AGENTE / HOC TEMPLUM DECORATUM / BARGNANENSES. INCOLAE. DICAVERE. AD MCMVII / PERCARAM POSTERIS / HEREDITATEM HABENDAM / AD MCMLIX. HEREDES. PAR. PIETATE. AC. FIDE RESTAURAVIT”.
Descrizione
La chiesa parrocchiale di San Pancrazio Martire si trova a Bargnano, frazione del comune di Corzano posta a sud est del suo centro abitato, nella Bassa Occidentale bresciana. Il fabbricato, a pianta rettangolare, è orientato verso ovest. La facciata, avente frontone mistilineo completo di cornicione e timpano, è composta da doppio registro delimitato da trabeazione ad andamento spezzato. L'intero prospetto è scandito da lesene stilizzate: quattro nel primo registro inquadrano in mezzeria il portale lapideo di accesso all'aula completo di stipiti, architrave e cornicione; quattro nel secondo registro fiancheggiano il finestrone ad arco ribassato collocato in corrispondenza del portale sottostante. Oltre a questa apertura, i prospetti laterali alloggiano finestre ad arco a tutto sesto che consentono l'illuminazione naturale dell'aula. Il campanile a pianta quadrata, collocato sul lato est dell'edificio, presenta in sommità quattro aperture, cornicione e cuspide a base quadrata smussata. L'interno, avente superfici riccamente ornate a rilievo e pitture murali, presenta navata unica accompagnata da cappelle laterali e culmina nel presbiterio a pianta rettangolare. Lo spazio è scandito da lesene composite. Un cornicione, leggermente aggettante, segna il punto di innesto delle volte di copertura, a botte ritmata da membrature nella navata, a vela nella zona presbiterale.
Elementi decorativi
La chiesa ha un'unica navata, molto elegante, e possiede tre altari di pregevole fattura di cui il maggiore ricco di intarsi è arricchito di una bella pala raffigurante il battesimo di Gesù e i Santi Francesco di Assisi e Apolonia è attribuibile a Antonio Gandino. L'altare di sinistra dedicato alla Madonna del Rosario provenne invece nel 1813 dalla chiesa di S. Giulia a Brescia, mentre l'altare di destra, ricco di marmi e statue, fu acquistato a Castenedolo per voto del colera del 1867. Dedicato dapprima a San Rocco fu poi intitolato nel 1903 al Sacro Cuore. Le stazioni del Via Crucis sono opera di Bernardino Piozzi, allievo di Santino Cattaneo.
Adeguamento liturgico
balaustre - intervento strutturale (Anni '70)
Le balaustre sono state rimosse negli anni '70.
altare - intervento strutturale (Anni '70)
L'altare maggiore è stato modificato negli anni '70, staccando la mensa eucaristica per rivolgerla verso il popolo.