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Sant'Angelo in Vado
Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado
chiesa
concattedrale
San Michele Arcangelo
Parrocchia di San Michele Arcangelo
Struttura; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1970-79)
XIII - XIII(preesistenze intero bene); 1636 - 1770(ampliamento intero bene); 1886 - 1886(costruzione della cappella ala destra); 1928 - 1947(restauro intero bene)
Chiesa di San Michele Arcangelo
Tipologia e qualificazione chiesa concattedrale
Denominazione Chiesa di San Michele Arcangelo <Sant'Angelo in Vado>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (ampliamento)
maestranze marchigiane (restauro)
maestranze marchigiane (costruzione della cappella )
Notizie Storiche

XIII  (preesistenze intero bene)

Intorno alla fine del secolo XIII viene edificata la pieve, con orientamento opposto a quello odierno e con pianta semplice ad aula unica. Di questa chiesa rimangono alcune monofore in stile gotico.

1636 - 1770 (ampliamento intero bene)

Nel 1636 Sant'Angelo divenne città e fu elevata a sede vescovile da Urbano VIII. La pieve di modeste dimensioni fu ampliata aggiungendo le navate laterali e ribaltandone l'orientamento con la costruzione dell'abside e della nuova facciata. Mons. Castelli pose la prima pietra il 7 giugno 1728. Nel 1770 il vescovo Adeodato Baiardi consacrò la chiesa divenuta cattedrale.

1886  (costruzione della cappella ala destra)

Nel 1886 su progetto dell'ingegner Emanuele Civi, realizzata da maestranze locali, viene costruita la cappella della Madonna del Pianto. Decorata in stile barocco, la cappella conserva il dipinto attribuito a Gentile da Fabriano.

1928 - 1947 (restauro intero bene)

Tra il 1928 ed il 1930 la chiesa viene chiusa e sottoposta a restauro. Viene sostituito il pavimento, vengono cambiate vetrate e posizionato un nuovo organo. Nel 1947 Pio XII eleva la cattedrale a Basilica minore.
Descrizione

La concattedrale di San Michele si affaccia in una piazza del paese sul cui lato sinistro è il palazzo della Ragione, antico fulcro della vita cittadina. L'ampia facciata è su due ordini, divisa in tre fasce e ornata con timpano mistilineo. Il portale è decorato con mostra in pietra scolpita, sopra la quale è lo stemma di Clemente XIV. Egli protesse e beneficò la chiesa e i vadesi gli eressero un monumento, ora in piazza Umberto I. L'abside ha pianta ad esagono tagliato a metà dalla parete dove un tempo era l'ingresso. Il campanile settecentesco con orologio, è coperto da cupola rivestita in piombo. Alla base è ricavato un ingresso secondario alla chiesa. Sul lato destro della chiesa, a metà della navata destra, è il corpo aggiunto per alloggiare la cappella dedicata alla Madonna del Pianto. La primitiva chiesa occupava la sola navata centrale. Le navate laterali sono quindi aggiunte settecentesche, insieme all'abside semi esagonale. La chiesa è basata su pianta a tre navate, con abside poligonale. La navata centrale è separata dalle altre da arcate a tutto sesto, sostenute da quattro pilastri che includono doppie lesene con capitelli corinzi. Sulla navata centrale si affaccia il pulpito settecentesco in legno laccato e dorato. Il presbiterio è tuttora provvisto di balaustra e inferriata che lo separa dal resto. Su un podio formato da tre gradini è l'altare in marmi policromi, decorato da volute ai lati. L'abside nell'ordine inferiore presenta il coro in noce intagliato del XVIII secolo. La pala d'altare raffigura il patrono San Michele opera tarda di Francesco Mancini del 1754.
Struttura
La chiesa è costruita con tecnica muraria tradizionale. I solidi muri portanti sono formati per lo più da mattoni pieni, che rivestono esteriormente le pareti.
Coperture
La navata centrale è coperta da volta a botte. Questa ha sezione ad arco a tutto sesto. In corrispondenza delle finestre aperte all'imposta della stessa, la volta si apre con nicchie centinate. Il presbiterio è voltato con cupola al cui centro è la chiave di volta ovale. Il catino absidale è coperto da semicupola a tre vele.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-79)
Negli anni '70 del secolo XX, l'altare è stato rimosso dalla parete di fondo. La mensa è stata successivamente posizionata nella parte centrale del presbiterio per consentire la celebrazione rivolta ai fedeli. La balaustra in marmo e pietra è stata mantenuta così come l'inferriata centrale.
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