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Muzzano
Biella
chiesa
parrocchiale
S. Eusebio
Parrocchia di S. Eusebio
Facciata; Pianta; Coperture; Campanile; Impianto strutturale
altare - aggiunta arredo (1965-1980)
XVI - XVI(notizie storiche intero bene); 1574 - XVI(notizie storiche intero bene); 1574 - XVI(ricostruzione intero bene); 1600 - XVII(decorazione interno); 1619 - 1619(costruzione sacrestia); 1700 - 1727(costruzione coro); 1710 - XVIII(decorazione interno); 1758 - 1770(decorazione interno); 1770 - 1770(notizie storiche carattere generale); 1770 - 1780(fine lavori sacrestia); 1774 - 1774(decorazione interno); 1780 - XVIII(decorazione interno); 2017 - 2019(restauro coperture)
Chiesa di Sant'Eusebio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Eusebio <Muzzano>
Altre denominazioni S. Eusebio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche

XVI  (notizie storiche intero bene)

Da alcune descrizioni contenute nelle Vis. Past. della seconda metà del ‘500 si hanno notizie sulla chiesa antica: essa era già divisa in tre navate e risalente ad origini romaniche.

1574 - XVI (notizie storiche intero bene)

Dalla Vis. Past. del 1574 si hanno alcune notizie riguardo la chiesa prima della ricostruzione: un edificio molto povero, con la volta del presbiterio e le pareti degradate, con due altari dedicati alla Madonna e S. Antonio Abate. All'epoca vi era già il fonte battesimale, la sacrestia e il cimitero.

1574 - XVI (ricostruzione intero bene)

Negli anni successivi al 1574 iniziarono i lavori per la ricostruzione della chiesa. Gli altari laterali erano posizionati in testa delle due navate laterali, erano ornati di affreschi e mancanti di ancona lignea.

1600 - XVII (decorazione interno)

Nei primi anni del 1600 l’altare maggiore risultava ornato di un'ancona e all'altezza della balaustra si trovava l’architrave con il Crocifisso. All'epoca l’edificio si presentava con i muri imbiancati, completato con la volta e il pavimento. Vi erano tre porte, una nella facciata e le altre due lungo le navate laterali; all'ingresso della chiesa si trovava il battistero formato da una pila in pietra sormontata da una piramide di noce.

1619  (costruzione sacrestia)

Dalla Vis. Past. del 1619 si può risalire alla costruzione della sacrestia

1700 - 1727 (costruzione coro)

Nei primi anni del 1700 iniziarono i lavori per la costruzione di un nuovo coro. I lavori in stucco del coro furono eseguiti nel 1727, probabilmente dal mastro Stefano De Stefanis di Graglia il quale si occupò anche di altri lavori.

1710 - XVIII (decorazione interno)

Nella ricostruzione dell’altare in massoneria venne conservato il tabernacolo di legno dorato, scolpito nel 1710 da uno dei fratelli Pietro Giuseppe e Carlo Francesco Aureggio di Biella. Nella mensa fu collocata un’urna contenente reliquie di alcuni martiri, oggi ancora conservata nell'altare maggiore.

1758 - 1770 (decorazione interno)

Nel 1758 si acquistarono a Torino delle tappezzerie da utilizzare in caso di solennità per ornare le pareti della chiesa. Nel 1770 venne benedetto un nuovo altare maggiore, costruito anch'esso in massoneria.

1770  (notizie storiche carattere generale)

Vi è un’interessante relazione risalente al 1770, essa contiene dettagliata descrizione della chiesa in tutte le sue componenti.

1770 - 1780 (fine lavori sacrestia)

I lavori per la sacrestia furono portati a termine negli anni successivi al 1770. Il 28 maggio 1780 un ignoto architetto di Venaria Reale datava i disegni dei mobili della sacrestia. Allo stesso artista si può far risalire il pulpito attuale che sostituì quello intagliato del XVII secolo.

1774  (decorazione interno)

La costruzione della piramide del battistero risale alla Vis. Past. del 1774, la sua composizione ricorda l’arte dell’ultimo Serpentiere di Sagliano.

1780 - XVIII (decorazione interno)

Verso il 1780 venne rifatto il quadro su tela dell’altare maggiore intitolato al santo patrono, opera del pittore Giovanni Domenico Molinari (1721 – 1793), uno dei più importanti artisti piemontesi del tempo. La balaustra in marmo Broccattello Svizzero risale al 1789, opera scolpita da Stefano Marchesi e Stefano Buzzi di Varese.

2017 - 2019 (restauro coperture)

Nel giugno 2018 sono iniziati i lavori per il consolidamento e restauro delle coperture e delle facciate laterali. I lavori sono stati ultimati nel 2019.
Descrizione

la chiesa parrocchiale di Muzzano, intitolata a Sant'Eusebio rappresenta un prezioso esempio di decorazioni barocche e neo-barocche; è situata nella piazza parrocchiale vicino al Municipio tra la Strada Provinciale 500; si sviluppa lungo l’asse nord-ovest sud-est, con ingresso rivolto a nord-ovest. L'attuale chiesa venne ricostruita verso la fine del XVI secolo, al posto della precedente chiesa di origine romaniche. All'interno è divisa in tre navate. Un’ampia volta a botte lunettata copre la navata centrale ed è interamente decorata con affreschi in stile barocco. Le pareti che separano la navata centrale da quelle laterali sono decorate, sopra le arcate con colonne in pietra, con stucchi. Le navate laterali sono sormontate da volte a crociera, decorate in maniera più sobria rispetto alla volta centrale. Rispetto a quest’ultima le due laterali possiedono un’altezza ridotta. Non vi sono cappelle ma sono presenti due altari laterali, essi presentano uno una copertura ottonale con lanternino, e l'altro una copertura con tetto inclinato ad una falda che ingloba il lanternino. Gli altari all'interno della chiesa sono tre, quello maggiore dedicato a Sant'Eusebio martire e Vescovo di Vercelli, quello destro dedicato alla Beata Vergine Maria e quello posto a sinistra dedicato a San Giulio prete e San Giuseppe sposo di Maria.
Facciata
la facciata è divisa in due ordini, scandita da lesene, cornicione marcapiano e basamento in pietra. Due volute sovrastano il primo ordine nascondendo la copertura. È decorata da un rosone cieco posto centralmente in alto e da due false nicchie contenenti affreschi di santi. Davanti all'ingresso è posto un protiro, un portico a tre archi costituito da colonne in pietra. Le cromie predominanti all'esterno sono caratterizzate dall'ocra chiaro e dal panna chiaro.
Pianta
presenta una pianta rettangolare, suddivisa in tre navate; il presbiterio e l’abside costituiscono un lungo prolungamento della navata centrale. Non vi sono cappelle laterali ma due altari posti in testa delle due navate laterali.
Coperture
tutte le coperture presentano una copertura con orditura principale in legno di castagno (capriate, puntoni, terzere e listelli) e manto in coppi.
Campanile
si hanno poche notizie riguardo al campanile. Esso però conserva interamente la sua struttura romanica, con la sopraelevazione della cella campanaria, compiuta all'inizio del XVIII secolo. All’esterno presenta una muratura formata da pietre selvatiche e ciottoli disposti a spina di pesce poggianti su strati di malta. Gli spigoli sono composti da blocchi di pietra squadrata e sporgenti a modo di lesene dalla parete di fondo. Da una feritoia posta al primo piano si passa ad una monofora con centina in pietra nel secondo fino alle bifore dell’originaria cella campanaria. Il secondo piano è ornato su tutti i lati da archetti pensili in cotto a tutto sesto oltre ad una decorazione di mattoni disposti a dente di sega. Al suo interno il campanile presenta la stessa struttura muraria dell’esterno. L’altezza della costruzione permette di intravedere la traccia delle quattro bifore originali, formate da pietre squadrate nelle pareti e da mattoni nelle centine; queste furono murate all’epoca della sopraelevazione per garantire maggiore robustezza alla costruzione. La regolarità delle decorazioni e dell’esecuzione permettono di datare il campanile al XII secolo. L’attuale cella campanaria fu costruita intorno al 1712.
Impianto strutturale
muratura portante e copertura a falde.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965-1980)
aggiunta di una mensa rivolta verso i fedeli secondo i dettami del Concilio Vaticano II
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