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Vetralla
Viterbo
chiesa
parrocchiale
S. Andrea e S. Francesco
Parrocchia di Sant' Andrea e San Francesco
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1622 - 1622(visita pastorale intero bene); 1710/06/19 - 1710/06/19(scelta dell'architetto carattere generale); 1711 - 1711(demolizione e ricostruzione intero bene); 1711/08/13 - 1711/08/13(posa della prima pietra intero bene); 1720 - 1720(consacrazione intero bene); 1729/04/30 - 1729/04/30(termine lavori facciata); 1730 - 1730(termine lavori scalinata esterna); 1826 - 1827(restauro intero bene); 1960 - 1960(rifacimento pavimento intero bene); 2000 - 2010(rifacimento copertura intero bene)
Chiesa di Sant'Andrea e di San Francesco
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Andrea e di San Francesco <Vetralla>
Altre denominazioni Chiesa di Sant'Andrea e Francesco
S. Andrea e S. Francesco
Autore (ruolo)
Contini, Giovanni Battista (costruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
maestranze viterbesi (rifacimento copertura )
Notizie Storiche

1622  (visita pastorale intero bene)

In una visita pastorale la chiesa di Sant’Andrea risulta provvista di tutto il necessario.

1710/06/19  (scelta dell'architetto carattere generale)

In sede di consiglio la comunità vetrallese sceglie Giovan Battista Contini come architetto del nuovo duomo, dato che la chiesa preesistente era a rischio crollo.

1711  (demolizione e ricostruzione intero bene)

Il progetto di costruzione del duomo è inserito in un piano urbanistico più ampio che prevede anche la costruzione del palazzo dei priori, delle nuove carceri e della nuova piazza. Si inizia con la demolizione delle case, delle botteghe e della vecchia chiesa di Sant’Andrea, con l’annesso campanile (viene salvata solo la vecchia campana datata 1515 oggi custodita a Tre Croci).

1711/08/13  (posa della prima pietra intero bene)

Viene posata la prima pietra del duomo.

1720  (consacrazione intero bene)

Il duomo viene consacrato dal vescovo viterbese Adriano Sermattei.

1729/04/30  (termine lavori facciata)

I lavori terminano con la collocazione della croce sulla sommità della facciata.

1730  (termine lavori scalinata esterna)

La scalinata d’ingresso al sagrato della chiesa viene terminata.

1826 - 1827 (restauro intero bene)

In questi anni il duomo subisce interventi di restauro dovuti alle cattive condizioni del tetto e del pavimento; in quest’ occasione vengono risistemate anche le porte laterali e l’organo e realizzate le decorazioni in stucchi delle cappelle laterali.

1960  (rifacimento pavimento intero bene)

La vecchia pavimentazione in quadrotti di travertino viene sostituita dall’attuale in marmo.

2000 - 2010 (rifacimento copertura intero bene)

La copertura della chiesa viene rifatta.
Descrizione

La chiesa dei Santi Andrea e Francesco si trova nel centro storico ed è la principale del paese. Prospetta su piazza Umberto I, con il suo lato sinistro costeggia la via Cassia e con il lato destro via Andrea Scriattoli, mentre il retro confina con abitazioni private. L’organismo, ad aula unica con cappelle laterali, transetto non emergente e coro con terminazione ad abside semicircolare, è disposto secondo l’asse nord-est/sud-ovest. L’accesso avviene tramite quattro ingressi, tre posti in facciata e uno secondario localizzato nel prospetto laterale sinistro che, tuttavia, non dà direttamente accesso alla chiesa ma ad un disimpegno collegato con ambienti secondari. Gli ingressi laterali posti in facciata sono dotati di bussola lignea. Internamente la chiesa è articolata da un ordine architettonico corinzio su piedistallo che sorregge una trabeazione arricchita da mensole a sostegno della cornice aggettante; il tutto inquadra le arcate a tutto sesto d’ingresso alle cappelle laterali. Queste ultime sono due per lato, rialzate di un gradino e delimitate da una balaustra marmorea; hanno pianta rettangolare e sono tra loro comunicanti tramite passaggi voltati. Sulle testate del transetto si trovano due altari minori, quello a sinistra di dimensioni moderate e rialzato di due gradini, mentre quello a destra, delimitato da una balaustra, è arricchito da un frontespizio con colonne corinzie che sorreggono un timpano curvo spezzato. Il presbiterio, coincidente con il coro, è anch’esso delimitato da una balaustra marmorea e rialzato di un gradino rispetto all’aula. Ai lati ospita stalli lignei, mentre, a ridosso della curva absidale, si trova l’altare rialzato di ulteriori tre gradini. Al di sopra degli stalli si trovano rispettivamente a destra un pulpito ligneo barocco, e a sinistra un organo a canne, raggiungibili dagli ambienti laterali. Nel transetto, sulle pareti ai lati del coro, si aprono due porte, quella a sinistra che conduce nel disimpegno dell’ingresso secondario, e quella a destra che si apre su di una scala che conduce alla sacrestia ospitata al primo piano. Sopra queste porte si affacciano coretti, dotati di balconi su mensole. Nello stesso angolo fra transetto e coro, sul lato destro, si erge un campanile a torre. I prospetti interni sono ad intonaco bicromo, con le partiture architettoniche in color crema su fondi azzurri; le cappelle, invece, sono intonacate a finto marmo. L’aula è coperta da una volta a botte lunettata in cui sono inserite due finestre per lato che, insieme al grande finestrone in controfacciata, illuminano la navata. Le cappelle laterali sono voltate a botte e illuminate da una finestra ciascuna, mentre la crociera è coperta da una cupola con lanternino, il quale, insieme alle due finestre aperte sulle pareti laterali del transetto rischiara l’ambiente. Il coro, anch’esso voltato, è illuminato da una finestra per lato. La facciata, rivestita in peperino, è del tipo a edicola a due ordini sovrapposti, con ali laterali arretrate rispetto alla porzione centrale, tripartita, che s’innalza nel livello superiore. Paraste con capitelli tuscanici caratterizzano il primo ordine; mentre il secondo presenta paraste con capitelli ionici e timpano triangolare. Al centro della parte inferiore si apre il portale con cornice in peperino e timpano triangolare. Due portali minori, con frontespizi a timpano curvo, si aprono lateralmente. La parte superiore ospita al centro il grande finestrone incorniciato e sormontato da un timpano curvo. Le due ali laterali, corrispondenti alle cappelle, hanno terminazione rettilinea. I prospetti laterali si presentano intonacati.
Pianta
La chiesa presenta un impianto ad aula unica, con due cappelle rettangolari per lato, transetto non emergente e coro rettangolare a terminazione semicircolare. È dotata di tre ingressi in facciata e di un accesso secondario dalla strada laterale sul fianco sinistro; tramite un vestibolo, tale accesso immette nel transetto, al lato del coro. La porta maggiore si apre in un piccolo vano rettangolare che precede la navata; mentre quelle laterali in linea più avanzata sono dotate di bussole lignee. Sia le cappelle che il coro sono rialzati di un gradino rispetto alla navata e al transetto. Una porta simmetrica a quella nell’ala sinistra del transetto si apre, a destra, verso una scala tramite la quale si raggiunge la sacrestia posta al primo piano, nell’angolo tra il transetto e il coro.
Impianto strutturale
Il duomo ha una struttura portante in muratura continua; la volta a botte che copre la navata è contraffortata dai setti murari che dividono le cappelle laterali e che proseguono al di sopra della loro copertura. Lo spazio di crociera è determinato da quattro archi a tutto sesto che sostengono pennacchi sferici su cui è impostata una cupola emisferica, priva di tamburo.
Coperture
In copertura la chiesa è dotata interamente di un sistema voltato. Volte a botte lunettata concludono la navata, il transetto e il coro; mentre lo spazio della crociera è sormontato da una cupola su pennacchi, forata da un lanternino; infine, volte a botte in direzione trasversale coprono ciascuna delle quattro cappelle laterali. Al di sopra, tetti ad una falda corrispondono alle stesse cappelle laterali; mentre navata e coro presentano un tetto a doppia falda; poco più in alto s’imposta invece il tetto, ugualmente a doppia falda, del transetto, interrotto al centro dal tetto a padiglione a otto falde che ricopre la cupola. I manti di copertura sono tutti in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula e del coro è in lastre di marmo bianco. Tutte le cappelle sono pavimentate da mattonelle quadrate bianche e nere disposte a 45° gradi o ortogonalmente (nella prima cappella a destra), ad eccezione della prima cappella a sinistra che ha una pavimentazione in lastre di marmo interrotte da rombi in marmo rosso.
Elementi decorativi
Numerose sono le opere che decorano l’interno del duomo. Sopra la porta principale, a destra dell’ingresso, si trova il dipinto dell’Immacolata Concezione e S. Ippolito, patrono di Vetralla, di Domenico Maria Muratori (1723). Proseguendo, nella seconda cappella si trova la tela rappresentante la Madonna del Rosario attribuita a Francesco Ferrando detto l’imperiali (1722). Nei bracci del transetto sono collocate due cantorie barocche opera di V. Giogolari, il quale ha anche realizzato l’organo e il reliquiario situati sul fondo dell’abside. Nel lato sinistro del transetto, al di sopra dell’altare secondario, è collocata un’altra tela di Domenico Maria Muratori (1723 circa), e poco più in basso una tavola del XII secolo. Proseguendo, sul lato sinistro nella prima cappella si trova la tela raffigurante la Trasfigurazione di Marco Benefial (1721), mentre nella seconda cappella una tela con i santi Giovanni Battista, Gregorio Magno, Lucia e Maria Maddalena di Giacomo Triga (1723) e un ricco ciborio del XV sec. Si ammirano inoltre un reliquiario in argento dorato raffigurante un angelo che sorregge una teca (si dice che abbia conservato una reliquia di S. Andrea), bulinato dall’orafo viterbese Pietro Giovanni Anastasio Giudice, che reca la data 1443. Nel transetto destro, invece, è collocata una statua lignea della Vergine Immacolata che viene portata in processione ogni 25 anni.
Adeguamento liturgico

nessuno
Non vi è stato alcun adeguamento liturgico. La mensa, in marmo, è addossata alla parete di fondo. L’ambone è in ferro battuto.
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