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adeguamento liturgico
Neive
Alba
chiesa
sussidiaria
Santa Maria del Piano
Parrocchia di Patrocinio di S. Giuseppe e Nostra Signora delle Grazie
Campanile
nessuno
1014 - 1014(prima menzione intero bene); XII - XII(dignità intero bene); 1325 - 1325(citazione intero bene); 1644 - 1644(descrizione intero bene); 1730 - 1730(descrizione intero bene); 1730 - XIX(degrado intero bene); XIX - metà XIX(riplasmazione intero bene); 2003 - 2003(restauro intero bene); 2004 - 2004(decorazione interni)
Chiesa di Santa Maria del Piano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria del Piano <Neive>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (edificazione)
maestranze piemontesi (riplasmazione)
Notizie Storiche

1014  (prima menzione intero bene)

La chiesa, con la denominazione di "cella Nevigensis", è documentata tra le dipendenze dell'abbazia di San Benigno di Fruttuaria.

XII  (dignità intero bene)

Nel corso del sec. XII, il complesso monastico esistente accanto alla chiesa cresce in dimensioni, giungendo a comprendere anche una dipendenza agricola.

1325  (citazione intero bene)

La chiesa è menzionata tra quelle esenti nel registro delle decime della diocesi di Alba.

1644  (descrizione intero bene)

La chiesa, menzionata già con la sua titolazione odierna, è sommariamente descritta in occasione della visita pastorale del vescovo di Alba Brizio.

1730  (descrizione intero bene)

La chiesa è descritta in non buone condizioni in occasione della visita pastorale del vescovo di Alba monsignor Vasco.

1730 - XIX (degrado intero bene)

La chiesa cade in rovina. Il corpo longitudinale è interessato da crolli progressivi. Sopravvive solo l'area presbiteriale.

XIX - metà XIX (riplasmazione intero bene)

Ciò che resta dell'edificio (in pratica l'absidiola meridionale), accanto al campanile romanico, è restaurata e ridimensionata, in modo da poter nuovamente fungere da edificio di culto.

2003  (restauro intero bene)

La cappella che sorge accanto al campanile è restaurata per iniziativa della comunità locale.

2004  (decorazione interni)

L'interno viene decorato con nuove pitture a spese degli abitanti del luogo.
Descrizione

Edificio di dimensioni molto esigue, ricavato chiudendo e adattando l'abside minore dell'originario priorato benedettino. Si tratta in pratica di un'aula a impianto quadrato coperta da una volta a botte, in cui si innesta l'absidiola. Il prospetto è molto semplificato e ha un andamento a capanna. Unico elemento distintivo è il timpano, con cornici in mattoni sagomati faccia a vista. Dell'antico complesso, oltre al campanile, non resta più nulla.
Campanile
Il campanile è costituito da una torre di grandi dimensioni, realizzata in muratura di pietra locale a spacco e mattoni, ed è suddivisa in cinque livelli da cornici ad archetti pensili. I primi due non hanno aperture, mentre nei successivi tre si sono due finestre monofore per ciascun lato, di dimensioni progressivamente maggiori man mano che si sale verso l'alto. Ogni livello è diviso in due specchiature da una lesena posta al centro dei prospetti, sostituita da una semicolonna dei due piani sommitali. Sul lato ovest, la semicolonna centrale del penultimo ordine utilizza un elemento marmoreo di reimpiego come capitello. Tutto lascia supporre che si tratti del campanile dell'originaria fabbrica di sec. XI.
Adeguamento liturgico

nessuno
E' ancora correntemente utilizzato l'originario altare, posto al centro dell'abside.
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