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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Porcari
Lucca
chiesa
parrocchiale
S. Giusto
Parrocchia di San Giusto
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Campanile; Prospetti; Elementi decorativi; Pavimenti interni
presbiterio - aggiunta arredo (2003)
1260 - 1260(menzione intero bene); 1512 - 1512(menzione intero bene); 1555 - 1555(menzione intero bene); 1575 - 1575(menzione intero bene); 1593 - 1593(ampliamento intero bene); XVIII - XVIII sec(ampliamento intero bene); 1718 - 1718(impianto campanile); 1742 - 1742(ampliamento intero bene); 1858 - 1858(ampliamento intero bene); 1864 - 1864(ricostruzione campanile); 1877 - 1877(rivestimento facciata); 1901 - 1901(decorazione volte); 1930 - 1930(menzione intero bene); 1985 - 1985(ristrutturazione copertura); 2002 - 2006(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Giusto
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giusto <Porcari>
Altre denominazioni S. Giusto vescovo
S. Giusto
Ambito culturale (ruolo)
maestranze area lucchese (impianto)
maestranze area lucchese (ampliamento)
maestranze area lucchese (ampliamento)
maestranze area lucchese (ampliamento)
maestranze area lucchese (ampliamento)
Notizie Storiche

1260  (menzione intero bene)

L’estimo delle chiese di Lucca del 1260 ricorda due chiese in località Porcari: S. Giovanni del borgo e S. Andrea nel Castello , che diventerà in seguito San Giusto. (1)

1512  (menzione intero bene)

Nel 1512 alla chiesa di Porcari fu fatta la concessione del sacramento del battesimo; il fonte originario è ancora oggi all’interno della chiesa. (1)

1555  (menzione intero bene)

Nella visita pastorale del 1555 il Vescovo Alessandro Guidiccioni descrive la chiesa in stato di fatiscenza. (1)

1575  (menzione intero bene)

Nel 1575 il Vescovo di Rimini Monsignor Castelli visita la chiesa e nella stessa occasione ordina una serie di interventi da eseguire urgentemente fra i quali il restauro del pavimento, la costruzione della sacrestia e l’ampliamento dell’edificio sacro. (1)

1593  (ampliamento intero bene)

Nel 1593 la chiesa viene ampliata notevolmente per cui il Vescovo Alessandro Guidiccioni è chiamato a celebrare nuovamente la consacrazione dell’edificio; secondo il diritto ecclesiastico infatti, si rende necessaria una nuova consacrazione in caso di un ampliamento consistente in più dei due terzi della dimensione originale. (1)

XVIII - XVIII sec (ampliamento intero bene)

Nella prima metà del XVIII secolo la chiesa di Porcari viene nuovamente ampliata, in particolare viene aggiunta una navata sul lato di settentrione. (1)

1718  (impianto campanile)

Nel 1718 viene posta la prima pietra per la costruzione della torre campanaria posizionata a settentrione della chiesa, verso la facciata.

1742  (ampliamento intero bene)

Nel 1742 l’edificio sacro viene nuovamente ampliato con l’aggiunta della navata laterale lungo il lato di meridione e il prolungamento delle altre dalla facciata per una lunghezza pari ad una campata e mezzo di quelle esistenti. (1)

1858  (ampliamento intero bene)

Nel 1858 la chiesa di Porcari subisce un altro ampliamento consistente nel prolungamento delle navate sul lato di levante fino a rendere le dimensioni della nuova aula il doppio della precedente. Il progetto dell’ampliamento viene curato dall’architetto Cesare Lazzarini, architetto famoso della Comunità di Lucca. (1)

1864  (ricostruzione campanile)

Nel 1864 viene posta la prima pietra per la realizzazione del nuovo campanile della chiesa posto a meridione della stessa; i lavori terminano nel 1870. L’antico campanile, in precarie condizioni statiche, divenuto troppo piccolo in relazione alle dimensioni del nuovo edificio sacro, viene demolito. (1)

1877  (rivestimento facciata)

Nel 1877 viene realizzato il rivestimento della facciata della chiesa con lastre di pietra bianca di Vecchiano e di S. Maria del Giudice. (1)

1901  (decorazione volte)

Nel 1901 partono i lavori di decorazione delle volte a cura del Prof. Michele Marcucci, pittore affermato per aver decorato altre chiese sia di città che di campagna. (1)

1930  (menzione intero bene)

Nel 1930 l’Arcivescovo Mons. Antonio Torrini è chiamato a consacrare la nuova chiesa. (1)

1985  (ristrutturazione copertura)

Nel 1985 la copertura della chiesa è oggetto di un intervento di ristrutturazione e consolidamento: parziale sostituzione di elementi lignei portanti, esecuzione di un getto in calcestruzzo per uniformare il piano delle falde, stesura di una guaina impermeabilizzante e posa del manto in coppi e embrici in parte recuperati in parte nuovi. (2)

2002 - 2006 (ristrutturazione intero bene)

Nell’arco di tempo compreso tra il 2002 e il 2006 la chiesa è stata oggetto di vari interventi quali il restauro del tetto, il rifacimento degli intonaci interni, il rinnovamento dell’impianto elettrico e il restauro di tutte le decorazioni pittoriche. (2)
Descrizione

La chiesa di Porcari ha origini antiche, esiste già nel secolo XIII in quanto viene citata nell’estimo della Diocesi di Lucca con la dedica a Sant’Andrea. L’edificio viene rimaneggiato molteplici volte durante la sua vita a causa della continua crescita della popolazione della zona e il conseguente bisogno di spazio all’interno dell’edificio di culto. A tal proposito, durante la visita nell’anno 1575, il Vescovo di Rimini Monsignor Castelli, fra le varie richieste, ordina l’ampliamento dell’edificio sacro. Costruita a pianta rettangolare con singola navata, la chiesa subisce quindi il primo ampliamento in senso longitudinale negli anni immediatamente successivi alla visita. La chiesa viene nuovamente consacrata nel 1563; ciò fa presupporre che l’ampliamento sia almeno pari ai due terzi delle dimensioni dell’impianto originario. Circa un secolo e mezzo dopo l’edificio sacro viene dotato della navata laterale nord e, nel 1742, di quella sud; nell’ambito di questo secondo intervento la chiesa viene anche allungata in senso longitudinale di una campata e mezzo. Nel 1858 viene affidata all’allora celebre architetto Cesare Lazzarini, la progettazione di un nuovo ampliamento della chiesa; pochi anni dopo iniziano i lavori per il raddoppiamento della superficie con conseguente traslazione della facciata di ingresso. L’esterno della chiesa si può considerare terminato nel 1877 quando viene realizzato il rivestimento della facciata in pietra bianca. Reperiti nuovi fondi da destinare alla chiesa nel 1901 viene incaricato il Professor Michele Marcucci della decorazione dell’interno della chiesa. Il termine ultimo dei lavori avviene nel 1930 quando l’Arcivescovo Monsignor Antonio Torrini è chiamato a consacrare la nuova chiesa. L’edificio non ha subito particolari interventi, se non di manutenzione ordinaria, fino al 1985, quando la copertura è stata parzialmente rifatta e dotata di impermeabilizzazione. Nei primi anni del nuovo millennio si è reso necessario il restauro delle decorazioni di pareti e volte interne; nella stessa occasione è stato rinnovato l’impianto elettrico ed eseguita una revisione della copertura. La torre campanaria odierna non è quella originaria: costruita nel 1714 in prossimità della facciata, a metà 1800 è divenuta troppo piccola in relazione alle dimensioni del nuovo edificio sacro per cui viene demolita e ricostruita dalla parte opposta.
Pianta
La chiesa presenta una pianta rettangolare a tre navate; dalla navata destra si accede alla sacrestia, mentre da quella sinistra ai locali parrocchiali e alla canonica.
Impianto strutturale
L’impianto strutturale è realizzato in muratura continua portante in pietra; all’interno la navata centrale è divisa dalle laterali da pilastri a sezione quadrata collegati con archi a tutto sesto. La copertura è lignea con uno strato di tavelle in laterizio.
Coperture
Il tetto è a capanna sopra la navata centrale, a singola falda sulle laterali; il manto di copertura è in laterizio coppo embrice.
Campanile
Il campanile, con struttura indipendente rispetto alla chiesa, presenta pianta quadrata con basamento rastremato verso l’alto. Lungo i fronti del corpo della torre si aprono tre ordini di aperture, rispettivamente dal basso verso l’alto una monofora, una bifora e una trifora; l’ultimo ordine corrisponde alla cella campanaria. La parte sommiate del campanile è merlata.
Prospetti
Il fronte principale ottocentesco con forma a salienti è rivestito in lastre di pietra bianca di Vecchiano e Santa Maria del Giudice. La scansione delle tre navate è anticipata già dalla divisione in tre parti della facciata grazie a due lesene che delimitano la parte centrale. Le tre porte di ingresso sono caratterizzate ai fianchi da lesene con capitello simil corinzio su cui si innesta un archivolto entro cui vi è un mosaico raffigurante un immagine sacra; in asse con le tre porte altrettanti rosoni. La principale si distingue dalle altre per le dimensioni maggiori e per una decorazione goticheggiante sopra l’archivolto.
Elementi decorativi
La chiesa presenta un ricco apparato decorativo realizzato nei primi anni del 1900 a cura del professor Michele Marcucci. Le volte a botte con lunette della navata centrale e quelle a crociera delle laterali presentano, su sfondo blu con stelle in oro, cornici geometriche nei toni caldi dell’arancione e rosso che racchiudono immagini sacre. Le testate delle navate sono dipinte con scene sacre, in particolare quella della navata centrale riporta la scena della Gloria di Cristo.
Pavimenti interni
La pavimentazione dell’aula è realizzata a scacchiera con mattonelle in graniglia nei toni del bianco e del nero mentre quella del presbiterio presenta lo stesso motivo ma in marmo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2003)
L’intervento di adeguamento liturgico, con carattere di stabilità, ha visto il prolungamento dell’area presbiterale oltre le balaustrate fino a raggiungere le prime colonne della navata centrale, con una pedana lignea, dipinta a finto marmo bianco, dove, al centro, direttamente sul piano di calpestio, è stato collocato l’altare della celebrazione, anch’esso in legno e dipinto a motivo marmoreo. Sulla sinistra, poggiato direttamente sul piano della pedana, un leggio in ferro funge da ambone; mentre su un’altra pedana lignea, anch’essa dipinta a finto marmo bianco, posta in posizione centrale a prolungamento della predella dell’altare maggiore storico, si trova un’antica poltrona lignea adattata a sede del celebrante. La riserva eucaristica è rimasta quella nel tabernacolo, in marmo, dell’altare maggiore storico.
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