chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Prato
Prato
oratorio
della compagnia
S. Sebastiano
Oratorio della Compagnia di San Sebastiano
Facciata; Interno della chiesa; Ingresso; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1976)
1411 - 1439(committenza fondazione della compagnia); 1496 - 1496(committenza ristrutturazione); 1783 - 1791(committenza ripristino); 1836 - 1850(committenza costruzione della cantoria e dei pancali); 2002 - 2005(committenza restauro generale)
Oratorio della Compagnia di San Sebastiano
Tipologia e qualificazione oratorio della compagnia
Denominazione Oratorio della Compagnia di San Sebastiano <Prato>
Altre denominazioni S. Sebastiano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pratesi (costruzione)
maestranze pratesi (ristrutturazione)
maestranze pratesi (ripristino e ristrutturazione)
maestranze pratesi (restauro generale)
Notizie Storiche

1411 - 1439 (committenza fondazione della compagnia)

Nel 1411 i frati di San Domenico di Prato venderono un terreno sul retro della loro chiesa alla compagnia di San Sebastiano per edificarvi l'oratorio. Nel 1439 i Ceppi di Prato dettero un sussidio di 21 lire «alla chonpagnia della disciplina di Santo Sebastiano, per l’amore di Dio, per dipignierla».

1496  (committenza ristrutturazione)

In seguito alla predicazione del Savonarola in Prato, nel 1496 la compagnia fu ristrutturata nell'edificio e rifondata nella spiritualità.

1783 - 1791 (committenza ripristino)

Soppressa dal vescovo Ricci e dal granduca Pietro Leopoldo nel 1783, il patrimonio della compagnia fu in buona parte disperso e svenduto. Ripristinata nel 1791 fu restaurata e di nuovo dotata delle sacre suppellettili.

1836 - 1850 (committenza costruzione della cantoria e dei pancali)

La cantoria, sopra la quale era stata aggiunta «l’arme dell’ill.mo e rev.mo mons. Scipione de’ Ricci», alla soppressione del 1783, fu disfatta e collocata provvisoriamente nei magazzini del Patrimonio ecclesiastico di Prato; l’organo fu invece allogato nella pieve di Carmignano. Nel 1836 fu ricostruita una nuova cantoria e, due anni dopo, fu dotata di un organo. Nel 1850 furono rifatti tutti i pancali con inginocchiatoi per le riunioni dei fratelli.

2002 - 2005 (committenza restauro generale)

II lavori sono iniziati nel 2002 per il complessivo restauro dell’oratorio, che presentava problemi legati a infiltrazioni di acqua piovana e all’umidità di risalita, oltre a un generale degrado. È stato revisionato e integrato il vecchio manto di copertura, la volta dell’oratorio è stata consolidata e riancorata alle pareti, le facciate consolidate e intonacate a calce. Negli interni, oltre al rifacimento degli impianti elettrico e di riscaldamento, è stata ripristinata la decorazione a grandi partiture; infissi, mobili e pancali lignei lungo le pareti sono stati restaurati; rifatto il pavimento in cotto toscano con sottostante gattaiolato. La sacrestia è stata dotata di servizio igienico, e nella saletta che precede l’oratorio è stata infine liberata da un tramezzo la nicchia centinata, recuperando le antiche decorazioni. La grande pala del 1530 circa, dopo un laborioso restauro, è stata ricollocata nell’edicola sopra l’altar maggiore.
Descrizione

Appoggiato alla parte posteriore della chiesa di San Domenico, l'oratorio della compagnia di San Sebastiano, del XV secolo, fu ristrutturato nel 1496 dopo la predicazione del Savonarola nella città. Vi si celebra con solennità e intervento di autorità e di fedeli la festa titolare del 20 gennaio.
Facciata
La semplice facciata intonacata, rifatta in pieno Ottocento, ha coronamento orizzontale con al centro un campaniletto a ventola. Due portali sormontati da lunetta e, in asse, da finestrine rettangolari, si collocano ai lati della facciata.
Interno della chiesa
L'oratorio, a pianta rettangolare, è coperto da una volta a botte ribassata con unghiature, che si imposta su un cornicione. Lungo le pareti sono gli stalli lignei con inginocchiatoi, ottocenteschi, con i banconi per il governatore e gli uffiziali. L'altare a edicola in pietra serena sulla parete di fondo ospita una tavola con la Vergine e san Giovanni Battista che intercedono presso Cristo, insieme con san Sebastiano e san Rocco, per chiedere la fine della peste che nel 1529-1530 ammorbava Prato. Sul fondo della scena è una interessante veduta di Prato, racchiusa nelle mura trecentesche, con i principali monumenti cittadini, le baracche sul greto del Bisenzio e la chiesa di Sant'Anna in Giolica utilizzata come lazzeretto. Altri dipinti del XVI-XVIII secolo, ornano le pareti intonacate: di notevole qualità un Martirio di san Sebastiano, di un artista fiorentino della prima metà del Seicento influenzato dal Vignali e dal Curradi.
Ingresso
L'ingresso all'oratorio avviene attraverso un piccolo vano rettangolare, coperto da volta a crociera. Una porticciola, sulla sinistra, porta alla cantoria. Sul fondo una nicchia centinata, dipinta a fine Cinquecento con quattro Santi, fu adattata nel XVIII secolo a fondale di presepio.
Elementi decorativi
In controfacciata è la cantoria lignea ottocentesca con un organo meccanico a canne di Giacobbe Paoli, del 1838. Sulle pareti sono appese tele dipinte dal XVI al XVIII secolo.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1976)
La mensa dell'altare è stata distaccata dall'edicola e fissata su quattro colonnini per la celebrazione verso il popolo.
Contatta la diocesi