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Madonna di Loreto
Canale
Alba
chiesa
sussidiaria
Madonna di Loreto
Parrocchia di S. Vittore
Abside
nessuno
XII - XII(preesistenza carattere generale); metà XIII - XIV(riedificazione intero bene); 1563 - 1563(prima menzione intero bene); 1626 - 1626(descrizione intero bene); 1648 - 1656(riplasmazione intero bene); 1667 - 1667(descrizione intero bene); 1736 - 1736(rifacimento coperture); 1741 - 1751(riedificazione intero bene); 1761 - 1761(descrizione intero bene); 1817 - 1817(dipendenza intero bene); 1891 - 1927(restauro intero bene); 1988 - 1992(restauro intero bene); 1999 - 1999(consolidamento intero bene)
Santuario della Madonna di Loreto
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Santuario della Madonna di Loreto <Madonna di Loreto, Canale>
Altre denominazioni Cappella della Madonna di Loreto
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (riplasmazione)
maestranze piemontesi (riedificazione)
maestranze piemontesi (decorazione interni)
romanico (riedificazione)
Notizie Storiche

XII  (preesistenza carattere generale)

Antiche sepolture provano l'esistenza di una chiesa già nel sec. XII, pertinente all'abitato di Loreto, documentato sin dal 1065. Resti dell'abside sono stati trovati durante i recenti restauri dell'edificio.

metà XIII - XIV (riedificazione intero bene)

Alla fine del sec. XIII, a giudicare dalle strutture architettoniche dell'abside e dagli affreschi, quattrocenteschi, che si conservano al suo interno, la chiesa fu ricostruita ex fundamentis.

1563  (prima menzione intero bene)

Il catasto di Canale cita l'edificio per la prima volta.

1626  (descrizione intero bene)

Il vescovo Broglia, in visita pastorale, trova la chiesa in buono stato, con l'eccezione dell'altare, che ordina di ricostruire.

1648 - 1656 (riplasmazione intero bene)

La chiesa viene restaurata e forse ampliata, conservando però l'abside preesistente. Nel 1648, in virtù della progressiva notorietà dei miracoli che sarebbero stati compiuti nei suoi pressi, vi fa visita la madama reale Maria Cristina di Francia.

1667  (descrizione intero bene)

La visita pastorale del vescovo Tomati descrive l'edificio in ottime condizioni, ricostruito grazie alle donazioni dei fedeli su impianto cruciforme, con tre altari riccamente ornati.

1736  (rifacimento coperture)

Rifatto il tetto e le volte dell'edificio. Vi attende il mastro da muro luganese Martino Pianca.

1741 - 1751 (riedificazione intero bene)

A giudicare dalla quantità di maestranze impegnate e dall'entità delle forniture di materiali, si direbbe che la chiesa sia stata in larga parte ricostruita.

1761  (descrizione intero bene)

La visita del vescovo Felissano attesta che la chiesa è munita di due altari laterali, oltre il maggiore, dedicati a S. Secondo e S. Defendente.

1817  (dipendenza intero bene)

Con la Restaurazione, la chiesa, insieme alle altre del luogo, è assegnata alla ricostituita diocesi di Alba.

1891 - 1927 (restauro intero bene)

A giudicare dalla targa apposta sul portale d'ingresso, la chiesa fu sottoposto a un intervento di restauro e completamente ridecorata.

1988 - 1992 (restauro intero bene)

Restauri sono eseguiti a partire dal 1988, proseguiti sino agli anni Novanta del sec. XX.

1999  (consolidamento intero bene)

Si registra un ulteriore intervento di restauro e consolidamento delle strutture del santuario.
Descrizione

La chiesa si eleva in posizione dominante rispetto al nucleo centrale della frazione di Loreto. Lo schema planimetrico dell'edificio è frutto del progetto di ricostruzione seicentesco, ma recupera probabilmente i resti di un'originaria cappella medievale, della quale si intravedono i resti dell'abside, in muratura in conci di pietra di arenaria. La chiesa è orientata, con altare rivolto a oriente. La pianta è ad aula, rettangolare, coperta da volte a botte e a vela con decorazioni a stelle su fondo blu scuro, e presenta due cappelle laterali. Il presbiterio è concluso dall'abside, coperta da un semicatino, e vi sono addossate la sacrestia, di impianto rettangolare, e il campanile, di pianta pressoché quadrata. La facciata, di gusto eclettico, è caratterizzata da un semplice coronamento a timpano e mostra specchiature definite da lesene e trabeazioni in laterizio. Il campanile, concluso da una cella campanaria strutturalmente assai ricercata, risale al sec. XIX.
Abside
I restauri degli ultimi decenni hanno riportato alla luce i resti, in muratura a blocchi di arenaria, di un'abside preesistente rispetto alla fabbrica odierna e, con ogni evidenza, databile ai secoli centrali del basso medioevo. A quanto è dato di capire, tale struttura fu in parte ricostruita nel tardo sec. XIII e affrescato, forse da Giovanni Baleison, con una rappresentazione della Madonna con il Bambino, nel secondo Quattrocento.
Adeguamento liturgico

nessuno
E' ancora in uso l'altare originario, appoggiato a un tramezzo che divide il presbiterio dal coro.
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