chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Poviglio Reggio Emilia - Guastalla chiesa parrocchiale S. Stefano Protom. Parrocchia di Santo Stefano Protomartire Impianto strutturale; Pianta; Interno; Prospetti; Coperture; Pavimentazioni; Altari presbiterio - aggiunta arredo (1965-75) XI sec. - XIV sec.(preesistenze intero bene); XIV sec. - XVII sec.(ampliamenti intero bene); 1601 - 1601(riconsacrazione intero bene); XIX sec. - XIX sec.(collocazione stalli coro); 1839 - 1849(lavori di ristrutturazione presbiterio e coro); 1853 - 1853(mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale); XX sec. - XX sec.(lavori di ammodernamento intero bene); 1978 - 1979(restauro campanile intorno); 1989 - 1997(costruzione oratorio parrocchiale intorno); 1996 - 2003(lavori di restauro e consolidamento statico intero bene)
Chiesa di Santo Stefano Protomartire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santo Stefano Protomartire <Poviglio>
Altre denominazioni
S. Stefano S. Stefano Protom.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (nucleo originario)
maestranze emiliane (ampliamenti)
maestranze emiliane (ristrutturazione presbiterio e coro)
maestranze emiliane (rinnovamento interno)
maestranze emiliane (restauro e consolidamento strutturale)
Notizie Storiche
XI sec. - XIV sec. (preesistenze intero bene)
Le fonti riferiscono dell'esistenza di una chiesa fin dall'XII secolo. Ritrovamenti di frammenti murari e di decorazioni parietali fanno presumere che l'antica chiesa fosse molto piccola e avesse la facciata rivolta verso il castello (demolito tra il 1697 e il 1703).
Tra il XIII e il XIV secolo figura come chiesa "plebana" cui erano soggette diverse chiese del territorio.
XIV sec. - XVII sec. (ampliamenti intero bene)
Tra il XIV e il XVII secolo la chiesa viene ampliata con la costruzione delle navate laterali (prima la destra a fine Trecento e poi la sinistra agli inizi del Seicento).
1601 (riconsacrazione intero bene)
A seguito di un evento di sangue, il 1 giugno 1601 la chiese viene riconsacrata.
XIX sec. (collocazione stalli coro)
Intorno alla metà del XIX secolo vengono collocati nel coro gli stalli seicenteschi in legno intagliato provenienti dalla demolizione di un monastero di Parma.
1839 - 1849 (lavori di ristrutturazione presbiterio e coro)
L'abside semicircolare e i vani accessori oggi utilizzati come cappella feriale e sagrestia vengono edificati tra il 1839 e il 1849. Contemporaneamente viene ristrutturata l'area presbiteriale dotandola delle due cantorie poste lateralmente al primo piano e viene rinnovato completamente anche l'apparato pittorico. Terminati i lavori la chiesa sarà solennemente consacrata dal Vescovo di Parma Mons. Neuschel.
Nel 1853 la chiesa di Poviglio passa dalla diocesi di Parma alla diocesi di Reggio Emilia.
XX sec. (lavori di ammodernamento intero bene)
Negli anni '50 e '60 del Novecento vengono intrapresi importanti lavori di rinnovamento e restauro promossi da don Guglielmo Cuoghi. Viene riparato il tetto con nuove travature. Viene eseguita tutta la decorazione interna (sottoposta di recente ad operazioni di pulitura e conservazione). Vengono restaurate le cappelle e gli altari della Madonna del Rosario, del Sacro Cuore e di San Giuseppe. Inoltre viene rifatta tutta la pavimentazione in marmo. Per la facciata si fa largo l'ipotesi di sostituire l'antico affresco (forse cinquecentesco) con un'opera contemporanea dedicata al santo titolare. Le formelle in ceramica oggi presenti sopra il portale di ingresso centrale sono dell'artista povigliese Oreste Carpi che ha impresso su una di esse la data "1961".
1978 - 1979 (restauro campanile intorno)
I lavori di restauro al campanile compiuti nel 1978-79 hanno restituito la struttura originale più volte manomessa nel corso dei secoli con interventi di innalzamento. Nel XVI secolo la torre aveva un'altezza di 16 metri. Nel XVII era stata portata a 21,20 e nel 1868-69 aveva raggiunto i 23,20 metri.
Nel 1989 vengono intrapresi i lavori di costruzione del nuovo Oratorio parrocchiale su progetto dell'arch. Mauro Severi. Contiene gli uffici parrocchiali, l'appartamento per i parroci, le aule di catechesi, il salone polivalente, stanze per il circolo ricreativo e per le associazioni. Dopo un periodo di sospensione dovuto a ritrovamenti di natura archeologica i lavori vengono conclusi soltanto nel 1997.
1996 - 2003 (lavori di restauro e consolidamento statico intero bene)
L'evento sismico del 1996 rende necessario intervenire con urgenza per la sistemazione del manto di copertura e la riparazione delle lesioni.
Successivamente viene predisposto un progetto di miglioramento antisismico a firma degli architetti Pavan Stefano e Bellini Massimo di Guastalla in base al quale i lavori vengono organizzati in due fasi d'intervento. Nella prima si prevede di consolidare le volte e le murature, demolire il pavimento in lastrame di marmo, e posare il nuovo riscaldamento radiante a pavimento. Nella seconda fase sono compresi il rifacimento degli intonaci ammalorati fino ad un'altezza di 2,50 metri, la posa di un nuovo pavimento in marmo, l'installazione di nuovi impianti (elettrico, audio, antintrusione) e il restauro pittorico degli interni e degli apparati decorativi a stucco.
Descrizione
La chiesa parrocchiale di S. Stefano Protomartire è di antica fondazione. Si ha notizia dell'esistenza di un nucleo originario già nel XII secolo. Le fonti ritengono che avesse un orientamento diverso dall'attuale. La configurazione a tre navate si deve ad interventi di ampliamento attuati tra il XIV e il XVII secolo. Successivamente, nel XIX secolo (1839-49), viene ricostruita l'abside e il coro. Vengono realizzati anche i due vani accessori posti ai lati del presbiterio, attualmente adibiti ad uso sagrestia e cappella feriale. Al termine dei lavori la chiesa viene solennemente consacrata dal Vescovo di Parma Giovanni Neuschel. Oggi la chiesa di S. Stefano ha una planimetria longitudinale a tre navate fiancheggiate da cappelle laterali che si ampliano in corrispondenza del transetto. Il coro absidato accoglie il grande dipinto di Carlo Zatti, nativo di Brescello (RE), raffigurante il Martirio di S. Stefano. E' ancora presente l'antico altare in legno intagliato e indorato preceduto da tre gradini e sovrastato da un baldacchino. L'interno ha un gusto neoclassico suggerito dall'ordine architettonico adottato per le paraste e per il cornicione aggettante. La facciata è ampia e divisa in due livelli. Lesene lievemente sporgenti individuano le tre navate in cui è suddiviso l'interno. Al di sopra dell'ingresso centrale doveva trovarsi un'antica immagine di S. Stefano, oggi sostituita da formelle in ceramica eseguite nel 1961 dal povigliese Oreste Carpi.
Importanti lavori di restauro e rinnovamento sia dell'interno che dell'esterno sono stati condotti nel corso del XX secolo. L'ultimo intervento attuato nei primi anni 2000 ha restituito l'edificio in completa efficienza impiantistica e strutturale, senza trascurare la pulitura e il recupero delle pitture e delle decorazioni.
Impianto strutturale
Da una relazione tecnica d'archivio (2000) si apprende che la chiesa è realizzata in muratura portante di mattoni pieni legati con malta di calce (spessore dei muri variabile da due 2 teste (ca. 30 cm) a 4 teste (ca. 60 cm). I pilastri della navata centrale sono in mattoni pieni da 6 teste.
Pianta
L'impianto planimetrico della chiesa di Poviglio ha uno sviluppo longitudinale. Tre aperture poste in facciata permettono l'ingresso ad altrettante navate terminanti nel transetto sporgente entro al quale sono collocati gli altari della B.V. del Rosario (lato del Vangelo) e della Madonna Addolorata (lato dell'Epistola). Sulle navate laterali si aprono tre cappelle con altari sul lato nord (a partire dall'ingresso: altare di S. Giuseppe, altare della Madonna di Lourdes, altare di S. Antonio da Padova) e due cappelle sul lato sud delle quali la prima è dotata di altare (Sacro Cuore di Gesù) e la seconda, di dimensioni ridotte, accoglie il Fonte Battesimale. Da questa cappella è possibile accedere ad un piccolo vano dedicato al sacramento della Penitenza.
L'area presbiteriale, rinnovata nel 1839-49 con la ricostruzione dell'abside e del coro su progetto del geometra Gelati di Sorbolo, è ampia quanto la navata centrale e si pone in continuità spaziale con essa. Ai suoi lati due spazi, coperti a vela, introducono alla sagrestia (lato sud) e alla cappella feriale (lato nord).
Dimensioni complessive dell'interno: larghezza 21,30 mt, lunghezza 33,00 mt. Spazio occupato dalle navate: larghezza 13,70 mt, lunghezza 17,50 mt.
Interno
L'impaginato architettonico dell'interno si rifà a linee neoclassiche. Lo spazio è scandito da pilastrate che individuano tre navate, delle quali quella centrale è coperta a botte con volte unghiate poste in corrispondenza delle aperture finestrate. Le navate laterali, più strette e più basse, hanno volte a crociera e si aprono su cappelle quadrangolari non comunicanti tra loro, rialzate di un gradino. Le navate invadono l'area presbiteriale senza soluzione di continuità incrociandosi con il transetto sporgente oltre il perimetro murario i cui bracci accolgono i due altari più importanti dopo l'altare maggiore. L'altare a nord è dedicato alla Madonna del Rosario, quello a sud alla Madonna Addolorata. In quest'ultima cappella trovano posto i musici e i cantori che animano le celebrazioni liturgiche. Nella navata centrale è presente un antico pulpito in legno addossato al pilastro che incrocia il transetto a sud. L'area presbiteriale è rialzata di due gradini. Su di essa si affacciano le cantorie poste al piano superiore provviste di organo. Quello a sud risale probabilmente al XVIII secolo. Nel presbiterio è ancora presente l'antico altare in legno intagliato e dorato con il SS. Sacramento e il Crocefisso. Al di sopra di esso è appeso il baldacchino. Nella curva absidale, sono collocati gli stalli intagliati del coro qui posti nel XIX secolo ma di fattura antecedente, provenienti dalla demolizione di un monastero parmense. Al centro domina il grande dipinto di Carlo Zatti, nativo di Brescello (RE), raffigurante il Martirio di S. Stefano (1855), impreziosito da una cornice in scagliola con fastigio superiore. La calotta absidale è realizzata a cassettoni con fiori.
L'interno della chiesa risulta sufficientemente illuminato grazie alle finestre rettangolari poste nella volta della navata (tre per lato più quella posta in facciata) e alle due ampie aperture praticate nell'abside. Anche le cappelle del transetto ricevono luce diretta così come la cappella di S. Giuseppe e quella del Sacro Cuore di Gesù poste vicino agli ingressi laterali di facciata.
Con i lavori di restauro condotti nei primi anni 2000 che hanno riguardato la chiesa nella sua globalità, dal consolidamento e risanamento delle strutture murarie, alle dotazioni impiantistiche, al restauro pittorico e degli interni, la chiesa ha raggiunto un alto grado di efficienza impiantistica oltre ad aver completamente rinnovato il proprio interno.
E' stato rifatto tutto il pavimento della chiesa. Gli apparati decorativi degli altari sono stati restaurati e sono state effettuate operazioni di conservazione delle tinteggiature e dei decori pittorici eseguiti negli anni '50-'60 del Novecento. Il quadro cromatico dell'interno è dominato dalle tonalità del giallo (più scuro nelle membrature e nelle pareti, più chiaro nelle volte), cui si affianca l'azzurro tenue per le lesene e i pilastri delle navate. Nel presbiterio e nella cappella di S. Antonio da Padova è stata mantenuta la decorazione damascata ancora presente in alcune chiese del territorio.
Prospetti
La chiesa parrocchiale di Poviglio sorge nella piazza Umberto I. La facciata è ripartita da lesene leggermente aggettanti che richiamano l'ampiezza delle navate. Se si comprendono le cappelle laterali, la facciata arriva a distendersi per circa 22 metri. Al primo livello sono distribuiti gli ingressi (quello centrale maggiore e quelli laterali più ridotti). Sopra il portale centrale è collocata l'opera del povigliese Oreste Carpi che, nel 1961, su formelle in ceramica, ha raffigurato il Martirio di S. Stefano. Ma le fonti riportano che nello stesso luogo doveva trovarsi in precedenza un'immagine di S. Stefano, la cui esecuzione era stata fortemente suggerita dal delegato apostolico Giambattista Castelli in visita alla chiesa nel 1579.
Nella trabeazione, piuttosto contratta, compare la dedicazione latina al santo titolare. Il livello superiore è ampio quanto la navata centrale. Reca al centro una finestra e si raccorda a quello inferiore con setti arcuati. Le paraste binate del partito centrale proseguono semplificate al livello superiore e sostengono il frontone triangolare anch'esso poco aggettante. Sul lato nord la chiesa è collegata all'Oratorio parrocchiale costruito tra il 1989 e il 1997 su progetto dell'arch. Mauro Severi. A sud la chiesa ingloba la torre campanaria di antica costruzione, più volte rifatta. Nel XVI secolo era alta 16 metri; nel XVIII secolo fu innalzata fino a 21,20 metri, e nel 1868-69 raggiunse i 23,20 metri su progetto dell'arch. Gaetano Castelli di Parma. Successivi lavori di restauro intrapresi nel 1978-79 hanno ripristinato la situazione originale. Il paramento murario è in mattoni a faccia vista. I primi due livelli hanno finestre a bifora e la cella superiore è a trifore con copertura piana balaustrata. L'orologio è posto sul lato ovest.
Coperture
Da una relazione tecnica d'archivio (2000) si apprende che la volta a botte della navata centrale e alcune volte delle cappelle laterali sono realizzate con mattoni in foglio da una testa. Le navate laterali hanno volte a crociera con mattoni in foglio da una testa. La cappella feriale e la sagrestia hanno volte a padiglione. Le cappelle laterali e gli ambienti laterali al presbiterio hanno volte a vela.
La copertura è a falde con struttura a capriate di legno, terzere e travetti nella navata centrale, puntoni e terzere nelle altre parti. Il manto è in coppi.
Pavimentazioni
La pavimentazione della chiesa è stata completamente rifatta nei primi anni 2000 durante un'importante campagna di lavori di restauro e consolidamento. E' stato demolito il pavimento in marmo di Trani risalente al 1965 e, dopo la posa del riscaldamento di tipo radiante, è stato realizzato un nuovo pavimento in marmo della Lessinia.
Altari
Dal lato del Vangelo (lato nord) la prima cappella vicino all'ingresso accoglie l'altare di San Giuseppe con la statua del santo, che regge in braccio il Bambin Gesù, alloggiata in una nicchia. La cappella si distingue per l'esuberanza decorativa della parete animata da putti, motivi fogliati, e festoni di fiori e frutti. Putti e cherubini sono richiamati anche nella decorazione pittorica della volta. Curiosamente, la mensa dell'altare è costituita da un paliotto in scagliola policroma. La seconda cappella è dedicata alla Madonna di Lourdes di cui viene riproposta l'apparizione nella grotta. Nella volta sono raffigurati simboli mariani. Nella terza cappella, entro un'edicola dipinta recante al centro una nicchia, è collocata la statua di S. Antonio da Padova con il Bambino in braccio.
Dal lato dell'Epistola (lato sud) la prima cappella è dedicata al Sacro Cuore di Gesù. L'ancona è in legno intagliato e dorato dalle linee settecentesche. Al centro è collocata la statua di Gesù. L'altare reca sullo stipite un frammento di paliotto in scagliola policroma. Nella seconda cappella, di dimensioni ridotte, è sistemata la Vasca Battesimale a forma ottagonale in marmo di Verona databile tra il XIV e il XV secolo. Attraverso una piccola apertura nella parete sinistra della cappella si accede ad un piccolo vano per il sacramento della Penitenza.
I bracci del transetto, sporgenti oltre il perimetro murario, accolgono i due altari più importanti dopo l'altare maggiore. L'altare a nord è dedicato alla Madonna del Rosario. L'ancona in legno intagliato e dorato è riccamente decorata secondo il gusto settecentesco. La volta a vela è decorata con motivi a grottesca e reca al centro il monogramma di Maria. L'altare a sud è dedicato alla Madonna Addolorata. La statua è collocata entro una nicchia facente parte di una composizione architettonica in stile cinquecentesco. La volta a vela, è decorata con motivi a grottesca, come l'altare nord, e al centro è raffigurato il Sacro Cuore
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
Aggiunta nuova mensa in legno rivolta verso i fedeli.