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restauro
adeguamento liturgico
Montelupo Fiorentino
Firenze
chiesa
sussidiaria
Natività della Vergine Maria a Samminiatello
Parrocchia di San Miniato a Samminiatello
Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
presbiterio - aggiunta arredo (1985 (?))
1584 - 1598(origini carattere generale); 1611 - 1611(cenni storici carattere generale); XVIII - XVIII fine(cenni storici ricostruzione); 1847 - XIX(cenni storici carattere generale); 1930 - 1939(cenni storici carattere generale); 1951 - 1951(cenni storici carattere generale); 2023 - 2023(vicende conservative campanile)
Chiesa della Natività della Vergine Maria a Samminiatello
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Natività della Vergine Maria a Samminiatello <Montelupo Fiorentino>
Ambito culturale (ruolo)
tardo manierismo (impianto)
tardo barocco (ricostruzione)
Notizie Storiche

1584 - 1598 (origini carattere generale)

Nel 1584 a Samminiatello, centro di artigiani “vasi” fin dal Quattrocento (come i Bitossi), presso la chiesa di S. Miniato viene eretta la Compagnia della Natività di Maria Vergine, forse originariamente presso un altare della chiesa oppure fin da allora con una sua propria sede a destra dell’edificio sacro. Nel 1598 Giovanni Nigetti (circa 1573-1652), fratello minore del più noto architetto Matteo (1570-1649) ed allievo in gioventù di Giovan Battista Naldini (1535-1591), esegue una “Natività della Vergine”.

1611  (cenni storici carattere generale)

Nel 1611 è realizzata un’acquasantiera a pila marmorea, con l’iscrizione “BER[NARD]O E MAT[TE]O DI FRANC[ESC]O CHARTE [FECERO FARE] A. D. MDCXI”.

XVIII - XVIII fine (cenni storici ricostruzione)

Nel Settecento la sede della Compagnia è ricostruita a sinistra della chiesa, identificandosi come la Chiesa Nuova, assai più grande. Lesene corinzie in muratura e stucco scandiscono l’edificio, la cui decorazione pittorica è incentrata sulla Vergine. La cupola presbiteriale, i pennacchi e la falsa volta a botte della navata ricevono pitture murali (rispettivamente la “Gloria della Vergine con la Trinità e Angeli musicati”, i “Quattro Evangelisti” e l’“Assunzione con gli Apostoli e Angeli”), mentre le pareti longitudinali della nave recano raffigurazioni di “Profeti” legati al culto mariano. Gli affreschi sono avvicinabili alla maniera di Vincenzo Meucci (1694-1766), mentre le quadrature ed i “Profeti” a quella di Pietro Anderlini (1687-1755) o di Luigi Del Moro (1677-1735). Della Compagnia, detta anche del Gonfalone, sono presenti alcune carte del 1772 nell’Archivio Arcivescovile di Firenze. Il più tardo altar maggiore marmoreo è patrocinato da Giovan Battista Strozzi.

1847 - XIX (cenni storici carattere generale)

Nel 1847 accanto alla chiesa sorge sempre la sede della Compagnia della Natività di Maria Vergine, come ci testimonia il Santoni. Nella seconda metà del secolo vengono realizzati due altari laterali in marmo e legno di gusto neomedievale.

1930 - 1939 (cenni storici carattere generale)

Negli Anni Trenta la sede parrocchiale di S. Miniato è traslata nella contigua e più grande sede dell’ex Compagnia della Natività di Maria Vergine o Chiesa Nuova e, secondo talune fonti, vi sono trasferiti anche gli arredi mobili (ora comunque posti nella chiesa di S. Martino), compreso un “Crocifisso” tardocinquecentesco, collocato sull’altar maggiore (l’unico elemento attualmente presente nella Chiesa Nuova), mentre il quadro con la “Natività della Vergine Maria” è portato sull’altar maggiore della chiesa di S. Miniato, dove forse allora sono trasferiti anche i banchi lignei degli ascritti. La sede della vecchia Compagnia a destra di quest’ultima chiesa riceve decorazioni neoromaniche, costituite da decorazioni parietali a false fasce marmoree dipinte in bianco e nero.

1951  (cenni storici carattere generale)

Nel 1951 il pavimento è rifatto in bicromia di cementine.

2023  (vicende conservative campanile)

Il 31 maggio 2023 un fulmine cade sul campanile, danneggiando le campane.
Descrizione

La chiesa di S. Maria – già Chiesa Nuova della Compagnia della Natività di Maria Vergine – si trova a Samminiatello, frazione del Comune di Montelupo Fiorentino. Sorge nel borgo omonimo, “sul dorso angusto di una lunga Collina” (Luigi Santoni), nel territorio comunale di Montelupo Fiorentino, “sul dischiudersi della gola della Golfolina […], appena discosta un miglio a levante” da Montelupo (Emanuele Repetti). Il complesso è costituito dalla chiesa, alla cui destra è posta in adiacenza la chiesa di S. Miniato, con la quale condivide a tergo la torre campanaria. I rivestimenti esterni sono ad intonaco tinteggiato in bianco crema. La facciata è a capanna, la pianta ad aula
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula. Nella parete destra del presbiterio è l’accesso al vano posto a tergo dell’adiacente chiesa di S. Miniato ed oltre il quale si giunge alla sagrestia. Nella parete sinistra si trova la porta che immette ad un piccolo vano attualmente adibito a deposito. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 22,30; lunghezza fino all'arco trionfale: m 16,00; larghezza della navata: m 8,20.
Facciata
La facciata è a capanna, sul colmo è una croce metallica; agli estremi laterali delle imposte di copertura i vasi sette-ottocenteschi sono in terracotta, in corrispondenza delle sottostanti lesene tuscaniche angolari; tutte le scansioni architettoniche sono in muratura tinteggiata color crema e grigio chiaro. La finestra a campana è provvista di una vetrata policroma e piombata, il portale trabeato ha l’architrave in arenaria, il portone è ligneo, con specchiature rettangolari e polilobate nelle ante.
Campanile
Il campanile è a torre, a pianta quadrata, intonacato, con il secondo dei tre livelli di sviluppo in verticale recante fornici centinati qualificati da mostre in laterizio; la cella campanaria è provvista di quattro campane azionate elettricamente. La copertura cuspidata, perimetrata da una ringhiera, è rivestita in rame e reca sul colmo una banderuola metallica.
Interno
L’interno è costituito da una singola aula, che culmina oltre un arcone ed una balaustra in marmo nel presbiterio, rialzato di due scalini in marmo e recante al centro l’altar maggiore, preceduto da una mensa liturgica lignea e mobile. L’altare settecentesco è in marmo, provvisto di due gradi, al centro dei quali si trova il tabernacolo in marmo, con lo sportello in metallo dorato e lavorato a sbalzo recante l’immagine del Calice con l’Ostia. Il dossale nella parete tergale presenta due lesene e due semicolonne corinzie, una trabeazione risaltata, sormontata da centine a valva di conchiglia affrontate e da un secondo ordine di lesene tuscaniche gravate da vasi, tra i quali è collocata in aggetto una maestosa corona in legno dorato; tale dossale è in muratura tinteggiata, come tutte le scansioni architettoniche all’interno della chiesa. All’interno di una cornice lignea si trova un “Crocifisso” in legno tardocinquecentesco su una croce raggiata settecentesca, entro una nicchia rettangolare, sotto il quale è un’“Ultima Cena” forse anch’essa tardocinquecentesca e con una cornice tardosettecentesca, ambedue provenienti dalla vicina chiesa di S. Martino. La boiserie è anch’essa in legno. Le pareti laterali dell’aula sono scandite da coppie di lesene corinzie, entro le quali sono pitture murali raffiguranti “Quattro Profeti” (Daniele, Ezechiele, Isaia e Geremia) entro nicchie illusorie; superiormente corre una trabeazione perimetrale, culminante nell’arcone trionfale, con un cartiglio in chiave e fiancheggiato dalle raffigurazioni a monocromo di due “Angeli”. Alle pareti sono addossati, presso il presbiterio ed in posizione speculare, due altari in marmo, con la mensa poggiante su balaustri e le mostre delle nicchie ottocentesche in legno, qualificate da frontoncini neomedievali, entro le quali si trovano le statue policrome della “Madonna” e del “Sacro Cuore di Gesù”. In controfacciata la cantoria è lignea, come la bussola; l’acquasantiera sul lato sinistro è in marmo, il fonte battesimale mobile è in terracotta. La chiesa prende luce dalla finestra esternamente a campana in controfacciata e dalle sei finestre rettangolari aperte, tre per parte, nelle pareti laterali dell’aula, qualificate da centine spezzate ricadenti in volute laterali e con una valva di conchiglia al centro; le vetrate sono policrome. L'altezza massima della navata è m 10,80, la minima al cornicione d’imposta della volta a botte della nave m 7,00.
Elementi decorativi
Acquasantiera secentesca marmorea; stucchi settecenteschi; pitture murali settecentesche; altar maggiore marmoreo sette-ottocentesco; due altari laterali marmorei ottocenteschi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cementine disposte in diagonale, quadrate ed in bicromia di bianco e nero. Il presbiterio è pavimentato in marmo, con analoga disposizione e bicromia.
Coperture
La navata è coperta con una falsa volta a botte ribassata ed unghiata in incannucciato, ove al centro è la pittura murale raffigurante l’“Assunzione della Vergine”. Il presbiterio è voltato a cupola, decorata con pitture murali settecentesche nell’intradosso (la “Gloria della Vergine con la Trinità e Angeli musicati”) e nei pennacchi (i “Quattro Evangelisti”). Il manto di copertura è in coppi e tegole piane.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1985 (?))
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare completato nel corso degli anni ’80 (?) senza il ricorso ad opere di carattere strutturale. La mensa liturgica lignea, mobile, è posta al centro del presbiterio e consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni cm 144 x 70 x 103 (h). Altare maggiore in marmo, provvisto di due gradi. Tabernacolo in marmi, con sportello in metallo dorato e lavorato a sbalzo, posto al centro dell’altare maggiore. Sede lignea, mobile, addossata alla parete destra del presbiterio. Due leggii lignei, mobili, sono collocati nel presbiterio, presso la balaustra. Fonte battesimale in terracotta, mobile e con vasca circolare, attualmente posto presso la controfacciata, sul lato destro. Due confessionali lignei sono inseriti nelle pareti laterali.
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