chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Castelfiorentino Firenze oratorio sussidiario S. Croce Parrocchia di Santa Verdiana a Castelfiorentino Pianta; Facciata; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture nessuno XVIII - XVIII(origini carattere generale); XIX - 1894(cenni storici carattere generale); 1821 - 1821(cenni storici carattere generale); 1847 - 1847(cenni storici carattere generale); 1904 - 1907(cenni storici carattere generale); 1988 - 1993(cenni storici carattere generale); 2021 - 2021(cenni storici carattere generale)
Oratorio della Santa Croce
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio della Santa Croce <Castelfiorentino>
Altre denominazioni
Oratorio del Santissimo Crocifisso S. Croce
Ambito culturale (ruolo)
tardo barocco (impianto)
neoclassico (rifacimenti)
neogotico (rifacimenti)
Notizie Storiche
XVIII (origini carattere generale)
L’oratorio della Santa Croce, in origine è posto nel “pomoerium” (nell’area periferica) di Castelfiorentino, in via Timignano, là edificatovi dai Pittoreggi. Risale almeno al Settecento e per esso un ignoto pittore fiorentino esegue in quel secolo una tela raffigurante la “Crocifissione”. Francesco di Verdiano Pittoreggi (1676-1743), canonico di Castelfiorentino e poi dal 1706 parroco di S. Bartolomeo a Tresanti, era stato un noto archeologo.
XIX - 1894 (cenni storici carattere generale)
L’oratorio, passato con il palazzo in proprietà dei Brandini, una delle famiglie più importanti di Castelfiorentino, nel 1894 diviene di Cesira Marcolini, vedova dell’avvocato Cesare (1849-1894) di Agostino (1813-1883) di Desiderio Brandini, già sindaco di Castelfiorentino nel 1880/1890, primo presidente della “Società Storica della Valdelsa” e benefattore per la realizzazione dell'Ospedale “Santa Verdiana” (da lei sposato solo nel 1893). Il padre di Cesare, Agostino, era stato presidente della Banca di Credito di Castelfiorentino; Il figlio, Cesare Brandini Marcolini (n. 1894), sarà il fondatore nel 1917 della nota concessionaria automobilistica fiorentina.
1821 (cenni storici carattere generale)
Nel 1821 Francesco Pittoreggi fa trasferire la vecchia cappella, orami celata alla vista dalle nuove costruzioni, entro il proprio palazzo, al piano terreno e prospiciente la strada, in via del Sole (ora via Pompeo Neri), palazzo che era stato dei Neri, famiglia alla quale era appartenuto il noto giureconsulto e auditore dello Scrittoio delle Regie Possessioni Pompeo di Giovanni Bonaventura Neri (1706-1776) (“SACELLUM GENTIS PICTOREGIAE / IESU CHRISTO FILIO DEI CRUCIFIXO DICATUM / IN POMOERIO A MAIORIBUS ERECTUM / NOVO VIAE PUBLICAE MOLIMINE SEMISEPULTUM / FRANCISCUS PICTOREGIUS / AD SUAM ET COMMUNEM PIETATEM / COMMODIUS FOVENDAM / INTRA MOENIA INQUE PROPRIAS AEDES / TRANSFERENDUM CURAVIT / A. D. MDCCCXXI”).
1847 (cenni storici carattere generale)
Nel 1847 il Santoni ricorda l’oratorio di S. Croce “dentro il Castello, della famiglia Pittoreggi”, nel ‘popolo’ della pieve di S. Ippolito.
1904 - 1907 (cenni storici carattere generale)
Nel 1904 Cesira Marcolini Brandini (che in quell’anno fa erigere la cappella nel cimitero di Castelfiorentino in onore del marito defunto, facendola progettare all’ingegner Raffaello Niccoli di Castelfiorentino e decorare dal marmista Alfredo Bencini e dai pittori Leto e Galileo Chini), dopo aver chiesto a Pio X autorizzazione a celebrare nella propria cappella del SS. Crocifisso una messa solenne in occasione della festività della Madonna di Lourdes, ottiene dall’arcivescovo fiorentino Alfonso Maria Mistrangelo (1852-1930) facoltà di tenere nel suo pubblico oratorio il SS. Sacramento, a condizione che vi si celebri la messa almeno una volta alla settimana, “arda di continuo una lampada avanti il Tabernacolo […] [e] la porta dell’oratorio sia aperta ogni giorno per qualche tempo a’ fedeli […]. Tale facoltà varrà per cinque anni”. Nel 1907 l’arcivescovo concede anche una speciale indulgenza.
1988 - 1993 (cenni storici carattere generale)
Dal 1988 si consolida l’uso d’impiegare l’oratorio a fini liturgici da parte della parrocchia di S. Verdiana. Nel 1993 il Cirri ed il Villani citano la cappella senza dirne la proprietà.
2021 (cenni storici carattere generale)
Nel 2021 l’oratorio diviene di proprietà della parrocchia in esito alle volontà degli eredi Brandini.
Descrizione
L’oratorio della S. Croce di si trova a Castelfiorentino. Sorge entro il borgo antico, al piano terreno del palazzo Pittoreggi-Brandini. La facciata è costituita dal prospetto del palazzo, la pianta è ad aula.
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula. Nella parete sinistra è l’accesso a scomparsa alla piccola sagrestia. Nella parete destra, presso la controfacciata, è la porta che dà accesso all’ambiente dal quale assistevano alla messa i Pittoreggi-Brandini, al quale si giunge anche mediante una porta posta nel vano d’ingresso del palazzo. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza della parete destra: m 5,40; lunghezza della parete sinistra: m 4,80; larghezza: m 4,80.
Facciata
La facciata del palazzo con l’oratorio prospiciente la strada è tinteggiata a finti conci in bicromia nel suo settore inferiore corrispondente al piano terreno; il portale trabeato è in arenaria dipinta e reca sopra il cornicione il simbolo bernardiniano; il portone è ligneo, con specchiature rettangolari nelle ante.
Interno
L’interno è costituito da una piccola aula, dove, nella parete tergale, è l’altare in muratura, con la mensa in arenaria che poggia su due mensoloni a voluta, tra i quali è l’iscrizione memoriale del 1821; il grado è dipinto, parte in grigio chiaro e parte a finto marmo; il tabernacolo ligneo, scolpito e dorato, è neogotico. Il dipinto settecentesco a parete, la “Crocifissione con Angeli”, è su tela ed è inserito in una nicchia, con la parete dipinta ad illusorio tendaggio nei toni del rosa, retto da nastri azzurri, con un serto floreale di rose al di sopra della centina del quadro e due cherubini di lato al cartiglio sovrastante l’arco ribassato della nicchia, recante l’iscrizione “PROPTER NOS”. Sul lato destro della parete tergale vi è una nicchia centinata, con sportello ligneo, in cui è conservata una statua della “Madonna di Lourdes” (per la quale dal 1904 viene celebrata la messa ogni 11 febbraio) e che è decorata con pietre a spugna (rocailles). Al centro della parete destra, in alto, è la grata, oltre la quale si trova il vano da cui i proprietari assistevano alle celebrazioni. Le pareti interne sono rivestite ad intonaco e tinteggiate in celeste con angolate in grigio pietra, fasce basamentali in rosa e zoccolo grigio scuro. L’acquasantiera a parete in controfacciata è marmorea, la bussola o controporta lignea. La chiesetta prende luce da una singola finestrella rettangolare a sviluppo orizzontale, con vetrata trasparente, aperta nella parete laterale sinistra. L'altezza è m 3,70.
La pavimentazione è in cotto, con mattoni rettangolari disposti a spinapesce.
Coperture
Il soffitto è piano (verosimilmente sormontato da un solaio misto legno-laterizio), con la raffigurazione neoclassica dello “Spirito Santo raggiato fra tendaggi perimetrali” nei toni del rosa, retti da quattro nastri azzurri con pendenti di rose.
Adeguamento liturgico
nessuno
Altare in muratura, con mensa in arenaria poggiante su mensole a voluta ed un grado al centro del quale è il tabernacolo che è ligneo, scolpito e dorato.