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San Sisto
Poviglio
Reggio Emilia - Guastalla
chiesa
parrocchiale
S. Sisto P. e M.
Parrocchia di San Sisto Papa e Martire
Impianto strutturale; Pianta; Interno; Prospetti; Coperture; Pavimentazioni; Illuminazione
presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
XIII sec. - XIII sec.(preesistenze intero bene); 1663 - 1663(costruzione intero bene); 1821 - 1821(restauro intero bene); 1853 - 1853(mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale); XX sec. - XX sec.(restauri intero bene)
Chiesa di San Sisto Papa e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Sisto Papa e Martire <San Sisto, Poviglio>
Altre denominazioni S. Sisto
Xisto II
S. Sisto P. e M.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
maestranze emiliane (restauri e ampliamenti)
maestranze emiliane (restauro e rinnovo interno)
maestranze emiliane (restauro e consolidamento strutturale)
Notizie Storiche

XIII sec.  (preesistenze intero bene)

Si ha notizia di una chiesa dedicata a S. Sisto in un documento del XIII secolo in cui viene indicata come cappella dipendente dalla Pieve di Sorbolo. Probabilmente sorgeva in prossimità di un trivio al centro della frazione detta della "Motta" nelle vicinanze del castello di cui furono ritrovate le fondazioni in occasione di scavi eseguiti durante il secolo XIX. Venne in seguito ricostruita nel luogo in cui ancora si trova.

1663  (costruzione intero bene)

Nella visita pastorale compiuta dal Vescovo Marazzani nel 1713 viene indicato il 1663 come anno di costruzione della chiesa.

1821  (restauro intero bene)

Nel 1821 il rettore Pietro Bonati fece restaurare completamente la chiesa. Ma è possibile che siano stati compiuti anche lavori di ampliamento.

1853  (mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale)

Nel 1853 la chiesa di San Sisto passa dalla diocesi di Parma alla diocesi di Reggio Emilia.

XX sec.  (restauri intero bene)

Durante il XX secolo sono stati eseguiti a più riprese una serie di lavori di rinnovo e restauro. Nel 1921 l'intervento ha interessato il tetto e le strutture portanti. Nel 1927 e nel 1951 è stato rinnovato sia l'interno che l'esterno. Altri lavori di restauro sono stati compiuti nel 1971 e nel 1986. Tra il 1991 e il 1992, a seguito dei danni prodotti dal sisma del 1986 sono state riparate le lesioni nelle volte e negli archi, sono state ricucite varie fessure nella struttura muraria, sono stati migliorati gli ammorsamenti tra i vari corpi di fabbrica, sono state inserite catene metalliche, e sono state recuperate le pitture e le decorazioni interne.
Descrizione

Si ha notizia di un'antica chiesa di San Sisto che nel XII secolo dipendeva dalla Pieve di Sorbolo ed era situata in luogo diverso dall'attuale. L'odierna chiesa potrebbe risalire al XVII secolo. Nella relazione sulla visita pastorale compiuta dal Vescovo Marazzani nel 1713 viene indicato l'anno 1663 come data di costruzione della chiesa. Ha una planimetria costituita da un'unica navata sulla quale si aprono tre cappelle per lato coperte a crociera, delle quali le prime due vicino all'ingresso sono più basse e più strette. L'unico altare presente nella chiesa è quello maggiore in legno intagliato e dorato, databile tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento. Sopra di esso, nella curva absidale, è collocato il dipinto raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Sisto, Tarcisio e Lorenzo risalente al XVII secolo, di autore ignoto. Poche le decorazioni e le membrature architettoniche. Singolare è il soffitto a grandi lacunari che copre la navata e, sulle pareti, risultano atipiche le paraste con il capitello dipinto. Soltanto nell'area presbiteriale sono state impiegate paraste con veri capitelli e trabeazione. Nel corso del XIX secolo e nella prima metà del XX sono stati compiuti vari lavori di restauro, rinnovo e abbellimento dell'interno che hanno probabilmente alterato il carattere originario della costruzione. La facciata, ampia quanto la navata, è ritmata da quattro paraste di ordine dorico che reggono la trabeazione recante l'iscrizione DIVO XISTO II DICATUM. Nel timpano sovrastante è stato dipinto lo stemma del Papa santo e martire. La sagrestia, accessibile anche dall'esterno, è posta sul lato nord della chiesa, mentre sul lato sud si erge il campanile cuspidato, sopraelevato nel 1840.
Impianto strutturale
Da una relazione tecnica d'archivio (1991) si apprende che la muratura portante è in laterizio di spessore variabile in ragione delle differenti fasi costruttive. I quattro pilastri interni hanno uno spessore di 47 cm.
Pianta
La pianta della chiesa di San Sisto ha uno sviluppo longitudinale. L'aula è fiancheggiata da tre cappelle per lato. Le prime due vicino all'ingresso sono più basse e più strette. Le altre recano la statua o l'immagine del santo cui sono dedicate. Tutte le cappelle comunicano tra di loro attraverso passaggi ad arco. Oltre le cappelle, la navata prosegue in uno spazio, antistante il presbiterio, sul quale aggetta la cantoria posta dal lato dell'Epistola. Da questo spazio è possibile accedere alla sagrestia situata sul lato sinistro. Il presbiterio è rialzato di un gradino. Termina in profondità con il coro absidato, nel quale è ancora presente l'antico altare in legno intagliato e dorato. In tempi recenti una moderna mensa in legno è stata collocata in posizione più prossima all'assemblea. Dimensioni complessive dell'interno: larghezza 11,70 mt, lunghezza 22,40 mt. Spazio occupato dall'aula: larghezza 6,60 mt, lunghezza 14,80 mt.
Interno
La chiesa ha subìto al suo interno importanti interventi di restauro e rinnovamento, specialmente nel XIX secolo e nella prima metà del XX, che ne hanno quasi certamente alterato l'aspetto originario. Tanto è vero che talune fonti bibliografiche, in passato, hanno ritenuto che la sua costruzione fosse avvenuta nel corso dell'Ottocento. L'aula ha una veste architettonica semplificata dall'impiego di paraste solamente accennate e con il capitello dipinto. Le aperture ad arco che immettono alle cappelle laterali sono prive di cornice e le soprastanti riquadrature sono definite soltanto decorativamente. Rispetto agli edifici religiosi del territorio è singolare l'adozione di un soffitto a grandi lacunari per la copertura della navata. Le cappelle laterali sono invece coperte con volte a crociera. Quella a sinistra dell'ingresso accoglie un confessionale e quella a destra, un tempo sede del Fonte Battesimale, è oggi impiegata per la distribuzione di materiale informativo parrocchiale. Le altre cappelle sono anch'esse prive di altare ma recano sulla parete la statua o il dipinto del santo cui si riferiscono. Sul lato nord la cappella centrale ospita un dipinto su tela raffigurante S. Lucia e il martirio di S. Eurosia (databile al XVII sec.), la cappella successiva è dedicata al Sacro Cuore di Gesù, la cui statua in gesso è collocata entro una nicchia. Sul lato sud la cappella di centro conserva una statua di San Giuseppe e quella accanto una statua della Beata Vergine del Carmelo. Il presbiterio è introdotto da un arco trionfale. Le sue pareti sono ritmate da lesene trabeate che proseguono nell'abside, la cui calotta è dipinta a finti cassettoni. Nel coro è collocato l'altare in legno intagliato e dorato, databile intorno al 1699, che reca sullo stipite un paliotto, anch'esso in legno, finemente decorato su fondo a tempera con una finestra nella parte centrale che lascia in vista l'urna contenente le reliquie dei santi Sisto, Filippo Neri e altri. Sopra l'altare, appeso alla parete del coro è collocata la pala raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Sisto, Tarcisio e Lorenzo, risalente al XVII secolo, di autore ignoto. La pittura adottata nell'interno è nei toni del grigio chiaro. Nei primi anni '90 è stata sottoposta a ripristino al termine di importanti lavori di restauro e consolidamento strutturale.
Prospetti
La facciata della chiesa di San Sisto, ampia quanto la navata, è ritmata da quattro paraste di ordine dorico che reggono una trabeazione, rientrante nella parte centrale, recante l'iscrizione DIVO XISTO II DICATUM. Nel timpano sovrastante è stato dipinto lo stemma del Papa santo e martire. L'unico ingresso è posto al centro. Appena al di sotto della trabeazione sono presenti tre aperture con vetrate istoriate. I volumi delle cappelle laterali completano il prospetto, essendo di poco arretrati rispetto alla facciata. Sul lato nord è situata la sagrestia, sporgente oltre il limite delle cappelle, e sul lato sud, inglobato nei locali accessori, si erge il campanile con aperture a bifora e copertura cuspidata. Il prospetto principale è preceduto da un ampio sagrato rialzato di due gradini rispetto al piano stradale, provvisto di rampa ausiliare.
Coperture
La navata ha un soffitto a grandi lacunari tinteggiato di colore bianco. Una relazione tecnica d'archivio (1991) informa che tale il cassettonato è in legno. Parte degli elementi strutturali che lo compongono sono costituiti dalle travi delle capriate soprastanti, le quali sono disposte ad un interasse medio di 3,50 mt. La volta a botte del presbiterio è realizzata con mattoni posti di costa. La copertura è a capanna che sul fianco nord si allunga fino a coprire la navata laterale e la sagrestia. A sud la copertura del piccolo locale attiguo al campanile è ad una falda, mentre quella della navatella laterale è a tre falde. Il manto di copertura è in coppi.
Pavimentazioni
Il pavimento della navata in marmo rosso di Verona è stato realizzato negli anni '80 del Novecento. Quello del presbiterio risale agli anni '60.
Illuminazione
La luce naturale penetra nella navata attraverso tre aperture praticate in facciata per le quali sono state realizzate, in tempi recenti, delle vetrate istoriate. Altre aperture di modesta entità sono presenti nelle cappelle laterali maggiori. Il coro riceve luce da due finestre con vetrate istoriate. L'illuminazione artificiale è assicurata da candele elettrificate e proiettori nell'aula e nel presbiterio, faretti nelle cappelle laterali e nel coro.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
Aggiunta nuova mensa in legno rivolta verso i fedeli.
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