chiese italiane
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patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Brugneto
Reggiolo
Reggio Emilia - Guastalla
chiesa
parrocchiale
S. Maria Annunciata
Parrocchia di Santa Maria Annunciata
Impianto strutturale; Pianta; Interno; Illuminazione; Prospetti esterni; Coperture; Pavimentazioni
presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
XIII - XVII(preesistenze intero bene); 1709 - 1709(ufficio ecclesiastico carattere generale); 1730 - 1730(costruzione campanile intorno); 1787 - 1806(ricostruzione chiesa intero bene); 1822 - 1829(mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale); 1842 - 1842(presbiterio e coro interno ); 1949 - 1949(elezione a santuario carattere generale); 1954 - 1954(decorazione e restauro intero bene); 1967 - 1968(restauri intero bene); 1991 - 1991(consolidamento strutturale intero bene ); 2001 - 2004(restauro statico e miglioramento sismico intero bene); 2006 - 2006(restauri intorno); 2013 - 2013(messa in sicurezza intero bene); 2017 - 2018(restauro
miglioramento sismico e adeg. impianti intero bene)
Chiesa di Santa Maria Annunciata
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Annunciata <Brugneto, Reggiolo>
Altre denominazioni Annunciazione
S. Maria
S. Maria Annunciata
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (preesistenze)
maestranze emiliane (costruzione campanile)
maestranze emiliane (ricostruzione chiesa)
maestranze emiliane (completamento presbiterio e coro)
maestranze emiliano-lombarde (restauri e abbellimenti)
maestranze emiliane (consolidamento strutturale)
maestranze emiliane (restauro e miglioramento sismico)
maestranze emiliane (restauro e consolidamento strutturale)
maestranze emiliane (intervento di somma urgenza)
maestranze emiliane (restauro e milgioramento sismico delle strutture)
Notizie Storiche

XIII - XVII (preesistenze intero bene)

E’ presumibile che una primitiva chiesa sia stata costruita nel XIII secolo. Ma nella prima metà del XV secolo viene ricostruita. Di questa seconda chiesa si posseggono numerose descrizioni, rintracciabili presso fonti bibliografiche e archivistiche. Era lunga passi venti e larga passi nove. Aveva un’unica navata. I muri erano spessi quindici braccia. Era priva di decorazioni. Aveva il Fonte Battesimale situato in apposita cappella. Sul lato sinistro della chiesa vi era un altare dedicato alla Madonna del Rosario e sul lato destro l’altare del SS. Sacramento. Vi erano poi l’altare del Crocifisso, l’altare di San Francesco e l’altare della B.V. delle Grazie contenente un’immagine ritenuta miracolosa della Madonna dello Spino, proveniente da un vecchio oratorio. Nel Codice Marliani è riportata la planimetria della chiesa, come ritratta nel 1663.

1709  (ufficio ecclesiastico carattere generale)

Il vescovo Picenardi eleva la chiesa parrocchiale di Brugneto a dignità di Prevostura. In precedenza era stata insignita del titolo di Pieve, come risulta da documenti di metà Cinquecento.

1730  (costruzione campanile intorno)

Nel 1730 viene costruito il campanile nel luogo in cui si trova ora. Il precedente si trovava di fianco al coro.

1787 - 1806 (ricostruzione chiesa intero bene)

Tra il 1787 e il 1788 prendono avvio i lavori di ricostruzione della chiesa. Nel 1801 erano state rifatte le tre navate. Il presbiterio e il coro erano ancora quelli quattrocenteschi. Mancava il pavimento. Nel 1806 vengono completate le cappelle laterali sul lato di settentrione. La prima fu quella della Madonna dello Spino. Subito dopo verranno realizzate anche quelle sul lato opposto. Gli altari in legno vengono sostituiti con altari di pietra.

1822 - 1829 (mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale)

Nel 1822 la chiesa passa da Reggio a Parma con Breve di S.S. Pio VII del 11 dicembre 1821. E dopo l’11 aprile 1829 passa da Parma a Guastalla.

1842  (presbiterio e coro interno )

Nel 1842 viene presentato il progetto del nuovo presbiterio e del coro su disegno del reggiolese Carlo Motta.

1949  (elezione a santuario carattere generale)

Il 26 maggio 1949 la chiesa di Brugneto viene elevata a dignità di Santuario dal vescovo di Guastalla, mons. Zaffrani.

1954  (decorazione e restauro intero bene)

L’8 maggio 1954, nel centenario della definizione del dogma dell’Immacolata Concezione, la chiesa viene solennemente riconsacrata dopo la conclusione di importanti lavori di restauro e di decorazione affidati a Enrico Soregaroli di Cremona e Carlo Cocquio di Varese, rispettivamente per la decorazione e gli affreschi.

1967 - 1968 (restauri intero bene)

Tra il 1967 e il 1968 vengono compiuti lavori di restauro alla chiesa e al campanile. Viene rifatto il tetto e ritinteggiati esternamente entrambi gli edifici. Vengono rinnovate le vetrate e le lattonerie. Rifatto l’impianto di riscaldamento.

1991  (consolidamento strutturale intero bene )

In seguito al sisma del 1987 viene redatto un progetto di consolidamento strutturale a firma dell’arch. Pietro Parmigiani, che prevede: - il rafforzamento dei quattro angoli esterni per dare maggiore compattezza alla struttura, da eseguirsi mediante cuciture armate e inserimento di tiranti; - il miglioramento degli ammorsamenti fra muri ortogonali; - il consolidamento delle volte in canniccio.

2001 - 2004 (restauro statico e miglioramento sismico intero bene)

Il sisma del 1996 rende necessario un ulteriore intervento di miglioramento strutturale da attuarsi a mezzo di incatenamenti trasversali e longitudinali e di consolidamento della volta e del catino absidale. Il progetto reca la firma dell’ing. M. Grazia Bindocci.

2006  (restauri intorno)

Nel 2006 viene attuato un intervento complessivo di restauro della chiesa, della canonica e del campanile, su progetto dell’arch. Pietro Parmigiani. In sintesi sono state compiute le seguenti opere: - Revisione delle coperture lignee della chiesa e della canonica - Cuciture armate nella chiesa - Cerchiature metalliche nel campanile - Restauro degli intonaci ammalorati a causa dell’umidità di risalita - Restauro degli stucchi e delle decorazioni - Restauro degli infissi (portoni, porte, finestre a vetri) - Restauro conservativo delle superfici decorate interne ed esterne - Restauro della cuspide del campanile

2013  (messa in sicurezza intero bene)

Dopo i gravi eventi sismici che hanno colpito l’Emilia il 20 e il 29 maggio 2012 sia la chiesa che il campanile sono stati dichiarati inagibili. Danni nella chiesa: - gravissime lesioni verticali e distacco della facciata rispetto al corpo della chiesa; - lesioni lievi nelle volte, negli archi e nei pilastri della navata centrale; - lesioni trasversali o verticali negli archi e architravi; - lesioni nelle volte delle navate laterali e nelle volte delle cappelle; - lesioni nell’arco trionfale; - lesione e crollo parziale nel pinnacolo di facciata di sinistra; Nel campanile: - rotazione dei pilastri della cella campanaria. Nel corso del 2013 è stato attuato un intervento di somma urgenza che ha consistito nella creazione di tavolati lignei, intradossali ed estradossali, aventi funzione di approccio e protezione, da realizzarsi mediante intelaiatura metallica con sistema a tubi e giunti per le strutture voltate gravemente lesionate.

2017 - 2018 (restauro, miglioramento sismico e adeg. impianti intero bene)

Tra il 2017 e il 2018 è stato attuato un importante intervento di restauro e risanamento conservativo con miglioramento sismico delle strutture e adeguamento impiantistico. La chiesa è stata riaperta al culto dopo 6 anni di chiusura dovuta agli effetti del sisma del 2012.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di Brugneto è stata costruita tra il 1787 e il 1806 su un precedente edificio quattrocentesco. Ha una pianta di tipo basilicale a tre navate con profondo presbiterio absidato. Lo spazio delle navate è suddiviso in sei campate, tre brevi e tre più ampie alternate tra loro. Le tre maggiori sono coperte con volte a crociera, le altre con volte a botte. Sulle navate minori aggettano le cappelle con altari. Nell’abside è situato un dipinto raffigurante la Madonna dello Spino, proveniente da un antico oratorio reggiolese. Collocata inizialmente in una cappella laterale la Sacra Immagine è stata spostata nell’abside il 15 agosto 1933 quando viene solennemente incoronata e posta sul trono dal vescovo Mons. Zaffrani. L’apparato decorativo dell’interno, risalente al 1954, si deve all’opera di artisti lombardi. Il prospetto di facciata è articolato su due livelli. Nel livello inferiore si aprono le tre porte di ingresso sopra le quali sono state realizzate, nel 1972, opere a mosaico raffiguranti l’Annunciazione (porta principale) e Santi (porte laterali). Il partito centrale della facciata è definito da due coppie di lesene di ordine dorico che proseguono anche al livello superiore fino a sostenere il frontone triangolare. I partiti laterali terminano alle estremità con una lesena. La torre campanaria sorge isolata sul lato nord-est della chiesa. E’ stata eretta nel 1730. Gli eventi sismici degli ultimi trent’anni hanno fortemente interessato le strutture della chiesa e del campanile. Ne sono seguiti importanti lavori di riparazione e consolidamento. A seguito degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 la chiesa è stata sottoposta ad un importante intervento di consolidamento strutturale e restauro. E' stata riaperta al culto nel 2018.
Impianto strutturale
Le strutture portanti della chiesa e del campanile sono in mattoni pieni con apparecchiature di varie tipologie. Secondo quanto riportato nella Relazione Tecnica allegata al progetto di somma urgenza (2013) non è da escludere che vi siano murature del tipo ”a sacco”, visto il considerevole spessore in alcune parti.
Pianta
La chiesa ha una pianta basilicale a tre navate, delle quali quella centrale più ampia. Sulle navate laterali si affacciano tre altari per lato. Lo spazio delle navate è scandito da sei campate, alternativamente grandi e piccole. Il Battistero è situato nella prima campata a sinistra dell’ingresso. Il presbiterio è introdotto da uno spazio ampio quanto la navata centrale accessibile attraverso alcuni gradini. Un'abside semicircolare termina la composizione planimetrica della chiesa. Sul lato nord del presbiterio è posta la sagrestia. Altre stanze di servizio sono situate sul lato opposto. Dalla sagrestia e dai locali di servizio intorno al presbiterio è possibile il collegamento diretto alle navate laterali. La dimensione interna delle navate è di 19 mt di lunghezza x 19 mt di larghezza; il presbiterio è lungo 12 mt e largo 4,50 (misure tratte dalla planimetria allegata al progetto di restauro statico, 2000).
Interno
Lo spazio interno della chiesa di Brugneto è caratterizzato dall’alternanza di campate brevi e lunghe, che nell’impaginato delle pareti si definisce attraverso l’impiego di paraste doriche con capitello ad ovoli. Il passaggio dalla navata centrale a quelle laterali è consentito attraverso aperture ad arco alternate ad aperture architravate. Le membrature verticali sono rifinite a finto marmo. Le volte delle navate sono a crociera nella campate maggiori e a botte in quelle minori. Nella parete di fondo della navata centrale, sopra l’arco trionfale, e stata dipinta la scena dell’Annunciazione, opera del maestro Carlo Cocquio di Varese che l’ha eseguita negli anni ’50 del Novecento durante un’importante campagna di restauri e decorazioni alle quali ha partecipato Enrico Soregaroli di Cremona. Nel presbiterio, rialzato di due gradini, è collocato l’altare maggiore rivestito in marmo, consacrato nel 1929. Dietro di esso, nella curva absidale, entro un’ancona con frontone ornato di un bassorilievo rappresentante la Carità eseguito dallo scultore Giuseppe Menozzi di Mantova, è stato trasferita nel 1933 la venerata Immagine della Madonna dello Spino. L’opera risalente probabilmente al XVI secolo, proviene da un antico oratorio reggiolese e in prima istanza era stata collocata in un altare laterale della chiesa. Sempre di Menozzi sono le due statue in bronzo fuso raffiguranti S. Francesco d’Assisi e S. Caterina da Siena, patroni d’Italia, posti ai lati dell’edicola. Il 15 agosto 1933 la Sacra Immagine è stata incoronata dal Vescovo Mons. Zaffrani e sistemata sopra un trono ligneo intagliato da Roberto Modena. Sulla parete della controfacciata interna è stata realizzata la cantoria con balconata a profilo mistilineo e decorazioni a tutto tondo con testine di putti. L‘organo a canne risale al 1814. Il precedente, settecentesco, era stato eseguito da Giovanni Cavalletti, organaro di Parma.
Illuminazione
L’apporto luminoso di origine naturale è favorito dalla presenza di finestroni rettangolari nelle campate maggiori della navata e di finestre nelle navatelle laterali. Altre due finestre sono presenti nella curva absidale. L’impianto di illuminazione artificiale consta principalmente di una serie di dispositivi collocati sopra il cornicione della navata. Ulteriori fonti luminose sono presenti nelle pareti del presbiterio e nell’abside. Al centro delle aperture ad arco che collegano la navata centrale con le laterali è appeso un lampadario.
Prospetti esterni
La composizione della facciata è distribuita su due livelli. Nel livello inferiore si aprono le tre porte di ingresso, sopra le quali sono state realizzate nel 1972 opere a mosaico sui bozzetti del prof. Paolo Rivetta. Quello sopra la porta principale raffigura la scena dell’Annunciazione. Il partito centrale della facciata è definito da due coppie di lesene di ordine dorico che proseguono anche al livello superiore fino al frontone. I partiti laterali sono chiusi alle estremità da una lesena e si raccordano, superiormente, al corpo centrale con un setto curvilineo.
Coperture
Le volte che coprono le navate sono alternativamente a crociera e a botte. Il presbiterio è coperto a botte. Dalla Relazione tecnica allegata al progetto di somma urgenza (2013) si apprende che la struttura delle coperture è costituita da una successione di incavallature semplici, in travette di C.A., prefabbricate a “doppio T”, poste ad interasse di circa 1 metro dotate di catene con interposti tavelloni laterizi per l’aula, mentre per le navate laterali da semplici travi inclinate di analoga tipologia. Tale struttura ha sostituito la precedente in legno. E’ stata realizzata nei primi anni ’70 (così come nelle chiese di Casoni e di Luzzara). Tutte le volte che coprono la chiesa sono realizzate in mattoni apparecchiati “in foglio”. Si evidenzia che un’altra relazione tecnica allegata al progetto di consolidamento del 1991 riporta che le volte a grandi luci della navata centrale sono in arelle e centine in legno. Il manto di copertura è in coppi.
Pavimentazioni
La pavimentazione attuale della chiesa è in mattonelle di graniglia di cemento.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
Nuova mensa in legno per la celebrazione rivolta verso i fedeli.
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