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Palazzo Vescovile
Tipologia e qualificazione
palazzo vescovile
Denominazione
Palazzo Vescovile <Piazza Armerina>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche
XVII (ristrutturazione intero bene)
Nel corso del XVII secolo il complesso edilizio annesso alla chiesa San Calogero è oggetto di lavori di ristrutturazione per essere adibiti a ospedale, il quale, dopo alterne vicende, fu affidato all’Ordine dei Fatebenefratelli.
1876 (notizia storica intero bene)
Dopo la soppressione delle comunità religiose, operata dal Regno d’Italia, abolita la comunità dei Fatebenefratelli, i locali sono abbandonati, mentre l’ospedale è trasferito negli ambienti del limitrofo complesso conventuale dei Francescani. I locali dell’ex ospedale sono pertanto ceduti alla Diocesi di Piazza Armerina.
XX (riconfigurazione intero bene)
Nei primi decenni del XX secolo l’edificio è adibito a scuole. Finito il conflitto mondiale, a metà del medesimo secolo, a seguito dell’ampliamento del limitrofo ospedale, gli ambienti sono destinati a servizi ambulatoriali e sanitari e pertanto l'edificio preesistente è demolito per costruirne un altro nelle forme attuali e più rispondente alle rinnovate esigenze. A fine secolo, con la costruzione del nuovo ospedale l’edificio ritorna nella piena disponibilità della Diocesi di Piazza Armerina.
2012 - 2014 (restauro intero bene)
Con un contributo erogato dalla Conferenza Episcopale Italiana sui fondi dell’Otto per Mille, l’edificio è oggetto di lavori di ristrutturazione per accogliervi la dimora del Vescovo nonché gli uffici della Curia Vescovile di Piazza Armerina.
Descrizione
L’edificio che oggi occupa la residenza del Vescovo e gli uffici della Curia Vescovile di Piazza Armerina, appellato pertanto Palazzo Vescovile, occupa un intero isolato nel piano accanto la cattedrale. Il palazzo è costituito da un blocco parallelepipedo ed è articolato su due livelli, che ruotano attorno a un cortile interno rettangolare, separato in due corti distinte del vano ascensore. A piano terra gli ambienti sono destinati agli uffici della Curia Vescovile, compreso un salone per le riunioni; a primo piano, oltre la residenza del vescovo, alcune stanze sono sistemate per residenza di sacerdoti e vi è anche una piccola cappella.
impianto planimetrico
Impianto planimetrico rettangolare con cortile, anch’esso rettangolare, ma separato in due corti quadrate distinto dal vano ascensore. Sul retro si trova un cortile, circondato da cancellata.
prospetti
I quattro prospetti presentano le stesse caratteristiche, tranne quello a nord che risulta interamente occultata dai volumi del corpo di fabbrica di un edificio limitrofi. Le piatte facciate sono caratterizzate da finestre rettangolari, disposte ordinate su due registri, con un alto zoccolo, costituito da lastre di pietra arenaria. del medesimo materiale è costituita la cornice che circonda, unitamente il portone d’ingresso principale e la sovrastante finestra a maddalena, che si affaccia sullo slargo antistante. Sul retro la teoria delle finestre è interrotta da una essenziale porta, la quale costituisce un ingresso secondario dal cortile retrostante. In conci di pieta arenaria squadrati e sagomati opportunamente è anche il cornicione che corre lungo tutto il perimetro. Le superfici del paramento murario sono intonacate e tinteggiate.
interni
Un largo corridoio circonda le corti centrali, da cui riceve luce naturale, tranne nei bracci brevi: a nord sono sistemati i servizi igienici e a sud vi è un locale adibito ad archivio. Le stanze adibite a uffici sono dislocate intorno e tutte ricevono luce naturale da finestre che si affacciano all’esterno dell’edificio. All’ingresso principale l’androne è organizzato su due livelli ed è suddiviso da una vetrata. Accanto a questo vi è la tromba della scala che collega i due livelli. Un’altra tromba di scale si trova simmetricamente sul retro, alla quale si accede immediatamente dall’ingresso secondario dal cortile retrostante. Tutte le pareti dei diversi ambienti sono intonacate e tinteggiate. Tutti gli ambienti sono pavimentati con lastre di ceramica del tipo “gres porcellanato”.
coperture
I quattro bracci dell’edificio sono coperti da tetti due falde, ricoperti da tegole del tipo “coppo siciliano”.