chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Firenzuola Firenze oratorio sussidiario Moraduccio Parrocchia dei Santi Giustino e Giovanni Battista Decollato a Camaggiore Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (1959) XII - 1959(origini carattere generale); 1784 - 1847(cenni storici carattere generale); 1833 - 1931(cenni storici carattere generale); 1958 - 1959(cenni storici carattere generale); 1959 - 1959(cenni storici carattere generale); 1962 - 1962(cenni storici carattere generale)
Oratorio del Moraduccio
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio del Moraduccio <Firenzuola>
Altre denominazioni
Chiesa del Moraduccio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche
XII - 1959 (origini carattere generale)
Fino al 1959 la chiesa parrocchiale si trova a Castiglioncello (Castiglioncelli), un piccolo insediamento fortificato posto su un costone a picco sul Santerno, lungo la vecchia strada che va ad Imola. Castiglioncello sorge nel XII secolo, possesso della diocesi imolese, degli Ubaldini e degli Alidosi (vassalli del vescovo d'Imola, signori della massa di Sant'Ambrogio, nucleo originario di Castel del Rio, e del castello di Belmonte), passato infine a Firenze nel 1372 dopo che gli Alidosi si pongono sotto la sua accomandigia. La sua chiesa, dedicata ai SS. Giovanni e Paolo, è posta fuori dal borgo e continua a dipendere dal vescovo di Imola. Una sua campana risale al 1327, fusa da Ugolino di Toscolo.
1784 - 1847 (cenni storici carattere generale)
Nel 1784 la chiesa è danneggiata da un fulmine; nel 1785 passa dalla diocesi di Imola a quella di Firenze. Dopo un tentativo di restauro, l’edificio è abbandonato e la chiesa è ricostruita ad aula entro il borgo, dove era l'antica cappella del castello. Essendo al confine con lo Stato Pontificio, Castiglioncello è sede di dogana. Aperta la nuova strada imolese, la dogana è trasferita a Moraduccio (Morraduccio) nel 1789, dove il suo edificio è realizzato nel 1788-1789. Nel territorio parrocchiale sono l’oratorio della Madonna del Poggio, eretto da Paolo Masini nel 1796, e quello dedicato alla Crocifissione, che nel 1847 sarà di Angiolo Giannoni.
1833 - 1931 (cenni storici carattere generale)
Nel 1833 il borgo di Castiglioncello (Castiglioncelli) conta 85 anime e da quell'anno nella chiesa vi è un cappellano curato (don Giuseppe Marrani), nel 1841 97, nel 1847 sono 95 e nel 1886 sono 92 (essendo curato don Arrigo Righini). Nel 1898 è parroco don Angelo Vivoli. Nel 1931 il borgo è ridotto a sole 63 anime.
1958 - 1959 (cenni storici carattere generale)
Il nuovo oratorio, acquistato il terreno di m2 506 per 500.000 lire a Moraduccio (dove esiste una nota cascata del Santerno), viene costruito con un'apposita raccolta fondi e con il concorso della popolazione, che presta ore di lavoro ("opre"). Il cavalier Oscar Crocetti dona 200.000 lire per la realizzazione dell'altar maggiore; i signori Nuti della Dogana sponsorizzano la lunetta marmorea posta sopra la porta d'ingresso, Isa Gagliani Mocali il quadro con l'"Immacolata", il priore di S. Pellegrino le pile dell'acqua benedetta, Alfonso Crocetti il Crocifisso. Aldo Natali (1913-1975) disegna e dona il quadro raffigurante i due "Titolari". Altri contributi provengono dall'arcivescovo coadiutore di Firenze Ermenegildo Florit (1901-1985) e dal priore di S. Patrizio a Tirli don Bartolini. Per raccogliere fondi viene venduto anche il podere di Almedole (Castel di Rio), di proprietà della vecchia parrocchia.
1959 (cenni storici carattere generale)
Il 5 giugno 1959 l'ingegner Guido Guidi redige la perizia di collaudo del nuovo oratorio di S. Maria, costato complessivamente, tra acquisto del terreno, costruzione e dotazione degli arredi, lire 4.251.587. L'amministrazione è tenuta dal pievano Giuseppe Renieri (n. 1887) da Montespertoli, già parroco di Tirli nel 1929. Il 5 luglio è inaugurato e nell’occasione viene composta una laude da don Augusto di Ferdinando Galeati (n. 1907) da Castel Bolognese, dal 1943 residente a Castel del Rio come parroco di S. Pietro a Valsalva. L'oratorio dipende dalla pieve di S. Giovanni Decollato a Camaggiore, dove dal 1934 è pievano don Renieri, come già lo era stata quella dei SS. Giovanni e Paolo di Castiglioncello dal Settecento.
1962 (cenni storici carattere generale)
Il borgo di Castiglioncello (Castiglioncelli) è definitivamente abbandonato nel 1962, per la difficoltà di collegamento con la strada principale.
Descrizione
L'oratorio del Moraduccio di si trova vicino alla località di Castiglioncello, nel Comune di Firenzuola. Sorge in un contesto montano lungo la via Imolese, nell’omonima località posta presso il confine tra Toscana ed Emilia Romagna. I prospetti esterni sono liberi e recano a vista i conci lapidei irregolari; a tergo, sul lato destro, si trova il campanile a vela. Al centro del fianco destro è un accesso laterale. La facciata è a capanna, la pianta ad aula.
Pianta
La chiesa ha pianta ad aula. Le due porte aperte lateralmente nella parete dell’abside semicircolare conducono a due piccoli vani, in uno dei quali è la sagrestia. Lungo la parete destra dell'aula è aperto un accesso verso l’esterno.
Facciata
La facciata è capanna, realizzata in conci non isodomi a vista, risaltati nelle angolate e nelle ghiere dell'oculo e della lunetta sovrastante il portale; una croce metallica è sul colmo, al di sopra della gronda su mensole lignee. La mostra dell’occhio centrale è strombata, recante una vetrata policroma con croce greca centrale. Quattro scalini precedono il portale architravato con un portone ligneo a specchiature quadrate, sormontato da una lunetta, al cui interno di trova un bassorilievo in bicromia di marmi, raffigurante "La Vergine e San Giuseppe con il Bambino Gesù", separati da una semicolonna con capitello a stampella.
Campanile
Il campanile è a vela, in conci a vista, provvisto di una singola campana azionata a corda.
Interno
Il semplice interno è a pianta rettangolare, ad aula culminante nel presbiterio, al centro del quale è l’altare in marmo, come il basamento in bicromia su cui è posto; la mensa è sotterra da quattro colonnine. A tergo è un dossale in marmo, al centro del quale si trova il tabernacolo marmoreo con lo sportello parimenti marmoreo, sul quale è apposto un Calice con l'Ostia raggiata in argento lavorato a sbalzo; sopra le due colonnine laterali sono le statuette marmoree dell'"Annunciazione". L’arco absidale, poggiante su due semipilastri tuscanici, così come tutte le scansioni architettoniche interne, sono in muratura tinteggiata in grigio. Un confessionale ligneo è addossato alla parete sinistra, realizzato nel 1959 e costato più di 70.000 lire. In controfacciata è appesa una piccola acquasantiera, il mobile nei pressi è provvisorio, accanto è un piccolo e pregevole confessionale. I rivestimenti interni sono ad intonaco tinteggiato in bianco. L’oratorio prende luce dall’occhio posto in facciata e da quattro monofore centinate aperte, due per parte, nelle pareti laterali, le vetrate delle quali sono color alabastro e con fasce parallele policrome recanti disegni geometrici.
Elementi decorativi
Bassorilievo nella lunetta in facciata, tabernacolo con due piccole sculture e vetrate della fine degli Anni Cinquanta.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in graniglia, con mattonelle quadrate in bianco e grigio disposte a disegnare una griglia in diagonale. La pavimentazione del presbiterio è in marmo.
Coperture
La copertura dell’oratorio poggia su due capriate prive di saette, con orditura lignea e scempiato in tavelle. L'abside è coperta con una semivolta a padiglione ottagonale. Il manto di copertura è in coppi di laterizio.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1959)
Con la costruzione dell’oratorio, consacrato nel 1959, il presbiterio fu realizzato secondo modalità in seguito conformi alle esigenze liturgiche della riforma conciliare. L’altare in marmo è posto al centro del presbiterio e consente la celebrazione rivolta verso i fedeli. Il tabernacolo in marmo è posto al centro della parete absidale. Un leggio ligneo, mobile, è attualmente collocato sul lato sinistro del presbiterio. Due confessionali lignei sono addossati alla parete laterale sinistra