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Olbia
Tempio - Ampurias
chiesa
parrocchiale
Sant'Ignazio da Laconi
Parrocchia di Sant'Ignazio da Laconi
Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (2020)
2011 - 2011(progettazione intero bene); 2016 - 2021(costruzione intero bene)
Chiesa di Sant'Ignazio da Laconi
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Ignazio da Laconi <Olbia>
Autore (ruolo)
Leto, Francesca (progettazione)
Battistella, Michele (progettazione)
Bertoldo, Daniele (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze sarde (costruzione)
Notizie Storiche

2011  (progettazione intero bene)

Il progetto di costruzione della chiesa di S. Ignazio da Laconi è stato scelto tra i concorrenti nel Concorso CEI "Progetti Pilota" 2011.

2016 - 2021 (costruzione intero bene)

I lavori hanno avuto inizio nel 2016 e si sono conclusi nel 2021.
Descrizione

La chiesa è disposta secondo le direzioni del paesaggio che qui coincidono con i punti cardinali. La facciata è rivolta a ovest e la zona absidale a est; la chiesa è un corpo isolato che emerge rispetto agli edifici parrocchiali che la circondano su due lati disponendosi ad “L” con i due corpi paralleli al lotto. La facciata rimane interna rispetto all'insieme costruito, ma l'endonartece si allunga e si piega verso sud fino ad aprirsi in un grande portale strombato che si rivolge all'intorno. Il sagrato è una lunga e ampia rampa, la cui fuga prospettica è ancor più accentuata dal suo convergere sul portale. Sull'incresparsi del terreno che ha generato gli edifici annessi alla chiesa e la parte basamentale della chiesa, è come se fosse calato dall'alto un volume puro, un parallelepipedo con copertura a due falde. Esse si chiudono interrompendosi sul perimetro murario. Tutto è bianco, solo la facciata ad ovest è lapidea, una forma originaria immediatamente leggibile anche in lontananza. Il suo essere facciata, anche se da quel lato non vi si entra direttamente dall'esterno, è marcato dal suo elevarsi, dalla simmetria, dal bordo delle pareti laterali che, scivolando sulle falde, fuoriescono con un contorno bianco. Il battistero è un corpo semi isolato a pianta quadrata che si erge ruotato a lato della facciata; la copertura tutta vetrata lo distingue dalla parte basamentale: forma e posizione lo rendono immediatamente riconoscibile anche dall'esterno. La forza del campanile è determinata, non tanto per la sua altezza, ma per la prevalenza della verticalità sull’orizzontalità. Il volume bianco, come sceso dall'alto e posato sulla roccia, è costruito su di un rettangolo aureo e da questa costruzione sono ricavate tutte le figure che, ricomposte secondo un metodo additivo, danno forma all'intera pianta della chiesa. La figura fondante rimane leggibile, nonostante il suo ritrarsi ed espandersi rispetto alla figura complessiva. Il volume tutto assolutamente bianco è nitido, continuo, privo d'interruzioni tra la copertura e le pareti. L'abside non opera un cambio di volume ma su di essa si chiudono e si estendono contemporaneamente. Il grande taglio definisce il volume dell’abside e recide il volume permettendo al cielo di entrare nell'edificio e all'abside di tentare di raggiungerlo. Sull'abside il processo di smaterializzazione e di permeabilità verso il cielo continua nella presenza delle piccole forature che, disposte secondo una logica seriale, compaiono facendo spazio alla luce. Sulle pareti della parte basamentale, piccole feritoie fanno penetrare la luce all'interno. Pochi i materiali: il granito sta per la terra e tutto ciò che vi si poggia ne accompagna il colore come i rivestimenti in legno. Sopra il volume della navata principale è intonacato, bianco e la soffittatura è in legno chiaro: solo il ciclo pittorico col suo racconto ne interrompe il nitore, lasciato però intatto nella zona absidale. La successione di soglie vede i fedeli coinvolti nel processo rituale d'incorporazione a Cristo, secondo un dinamismo che compie sincronicamente un movimento orizzontale dalle tenebre alla luce e uno verticale dalla terra al cielo. I luoghi liturgici si staccano dalla terra e, tesi al cielo, sono chiari, ma non bianchi, non sono più in granito, ma in marmo decorato. Il loro essere luoghi distinti e autonomi li pone in relazione allo spazio che li contiene come luoghi significativi di una città. All'interno pitture murali scandiscono con ritmo ortogonale lo spazio dell'aula e si distribuiscono con una chiara ed esplicita reinterpretazione di affreschi catacombali e pagine miniate. La chiesa chiede di essere percorsa, osservata, scoperta. Non ammette spettatori: immerge nell’evento della salvezza grazie all’intreccio indissolubile tra mito (il racconto/immagine), rito (il racconto/azione) e sito (il racconto/luogo), per costituire quel’ambiente vitale.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale dell'edificio è costituito da pareti in calcestruzzo armato poggianti su fondazioni continue. Le coperture delle navate laterali sono costituite da solai in lastra prefabbricata in c.a., mentre la copertura dell'aula liturgica è realizzata in carpenteria metallica, lamiera grecata collaborante e calcestruzzo armato.
Pavimenti e pavimentazioni
Le pavimentazioni interne della chiesa sono realizzate in granito "Giallo S. Giacomo" con finitura bocciardata e spazzolata. Le pavimentazioni dell'altare e del battistero sono in Marmo "Orosei" mentre la Cappella Eucaristica e l'area del coro hanno pavimentazioni in legno.
Coperture
I corpi perimetrali del nartece, navate laterali e sacrestia hanno copertura ad inclinazione variabile realizzata con guaina ardesiata chiara. Il battistero ha una copertura in metallo e vetro e l'aula principale è un volume interamente trattato con finitura impermeabilizzante bianca.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2020)
Tutti i fuochi liturgici sono stati realizzati nel rispetto delle norme conciliari, già in fase di costruzione della chiesa.
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