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Navelli
L'Aquila
chiesa
sussidiaria
Santa Maria in Cerulis
Parrocchia di San Sebastiano
Impianto strutturale; Campanile a vela
nessuno
XI - XI(costruzione intero bene); XIV - XV(arricchimento decorativo intero bene); XVIII - XIX(arricchimento decorativo intero bene); 1863 - 1863(modifica dell'ingresso intero bene); 2006 - 2006(restauro intero bene); 2009 - 2009(danni da sisma 2009 intero bene); 2019 - 2019(recupero statico e restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria in Cerulis
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria in Cerulis <Navelli>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze abruzzesi (costruzione)
Notizie Storiche

XI  (costruzione intero bene)

L'impianto originario della chiesa è dell'XI secolo. Sulle spoglie di un tempio pagano dedicato ad Hercules lovius. Nel 1021 abbiamo la prima menzione della chiesa, ecclesia di Sancta Maria de Cerule

XIV - XV (arricchimento decorativo intero bene)

Tra XIV e XV secolo la chiesa fu arricchita dall'altare laterale dedicato alla madonna e dagli affreschi nelle absidi

XVIII - XIX (arricchimento decorativo intero bene)

Altri arricchimenti decorativi sono databili a XVIII e XIX come l'altare maggiore e quello opposto con struttura templare

1863  (modifica dell'ingresso intero bene)

L'ingresso all'edificio viene spostato sul fianco destro e realizzato il portale lapideo che riporta la data del 1863

2006  (restauro intero bene)

Realizzate opere di restauro e consolidamento a cura della Sovrintendenza

2009  (danni da sisma 2009 intero bene)

La chiesa ha subito gravi danni a causa del sisma del 2009 mettendo a rischio la stabilità dell'edificio religioso con crolli localizzati delle volte in e di elementi decorativi

2019  (recupero statico e restauro intero bene)

L'edificio viene riparato dai danni del sisma dell'aquila e riaperto al culto 2019 a cura della Sovrintendenza
Descrizione

La chiesa di Santa Maria in Cerulis, dedicata all'Annunziata e databile intorno al XI secolo, ha conservato nel suo nome dall'antico toponimo del vicus lncerulae. Gli lncerulani appartenevano ai Vestini Cismontani. Il nome antico è ricostruibile grazie ad un'epigrafe rinvenuta nel 1947 a Caporciano (AQ) e ora conservata al Museo Nazionale d i Chieti. Il più antico reperto archeologico rinvenuto nella zona risale al III secolo a.C. (Museo Nazionale di Napoli). Si tratta di un'epigrafe, datata III secolo a.C., che testimonia la presenza di un tempio pagano dedicato ad Hercules lovius e principale luogo di culto dell'Insediamento vestino. lncerule è frequentemente menzionato in alcuni documenti medioevali che però utilizzano spesso forme diverse. Una delle fonti più importanti è il CHRONICON VULTURNENSE. Un atto del 787 testimonia la frequentazione della zona (in Cerulas) in età longobarda; solo nel 1021 abbiamo la prima menzione della chiesa, ecclesia di Sancta Maria de Cerule. Durante il Medioevo, con la nascita del castello, scomparve l'insediamento a pianeggiante e la chiesa di Santa Maria in Cerulis con il tempo è divenuta un luogo di culto marginale e vi si celebra la messa in occasione del quindici agosto. Oggi la chiesa appare molto diversa da come doveva all’origine. La struttura, dalla insolita pianta trapezoidale, è divisa in tre navate da pesanti pilastri che fanno pensare ad un apparato architettonico d'origine molto più imponente di quello che è l'impianto attuale. Inizialmente alle tre navate della chiesa corrispondevano altrettante absidi ma oggi ne rimangono solo due, mentre è andata persa l'abside di destra. Le absidi superstiti sono caratterizzate da due monofore, diverse nello stile e nelle decorazioni: la centrale è a tutto sesto, la laterale, sestiacuta con simboli incisi nella parte esterna e parzialmente richiusa dona luce ai pochi affreschi ancora visibili: spiccano una Madonna con Bambino e santi ,risalenti alla fine del XIV secolo. L'ingresso attuale, il cui portale in pietra è del 1863, si trova sul fianco destro. Entrati, sulla destra si può ammirare un'acquasantiera di notevole pregio datata 1437. Tanti elementi architettonici ed artistici, di epoche e mani differenti, si uniscono e convivono in Santa Maria in Cerulis. Numerosi gli interventi di restauro che si sono susseguiti per secoli ultimi sono stati completati nel 2006 e dopo il terremoto del 2009 che hanno riconsegnato il fascino di questa chiesa fino ai giorni nostri.
Impianto strutturale
chiesa a tre navate in muratura continua di pietrame con pilasti cruciformi collegati con archi a tutto sesto su cui è posata la copertura lignea
Campanile a vela
posto nella parte retrostante della chiesa a chiusura delle due absidi composto da tre fornici sovrapposti a tutto sesto; due più uno e, coperto a capanna
Adeguamento liturgico

nessuno
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