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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Castelcucco
Treviso
oratorio
periferico
Santa Margherita
Parrocchia di San Giorgio Martire
Pianta; Coperture; Struttura; Fondazioni; Pavimenti e pavimentazioni; Interni; Prospetti
nessuno
VI - VI(preesistenze intero bene); 1316 - 1316(preesistenze intero bene); 1695 - 1695(ricostruzione intero bene); 1795 - 1795(proprietà intero bene); 1868 - 1868(restauro intero bene); 1913 - 1913(proprietà intero bene); 1935 - 1935(restauro intero bene); 1996 - 1996(restauro intero bene); 2018 - 2018(abbandono intero bene)
Oratorio di Santa Margherita
Tipologia e qualificazione oratorio periferico
Denominazione Oratorio di Santa Margherita <Castelcucco>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Margherita
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione)
Notizie Storiche

VI  (preesistenze intero bene)

Si ipotizza che l’insediamento degli oratori e delle chiese più antiche presenti nell’area di Castelcucco risalga al VI secolo.

1316  (preesistenze intero bene)

Il primo documento che attesta l’esistenza dell’oratorio di Santa Margherita risale al 20 giugno 1316.

1695  (ricostruzione intero bene)

In seguito al terremoto di Santa Costanza, l'oratorio viene ricostruito, come testimonia l'iscrizione al centro della pala d’altare: “MDCXCV L’ANNO DEL TEREMOTO OCCORSO IL XXV FEBBRARO 1695”

1795  (proprietà intero bene)

Dalla mappa storica redatta da Anton Von Zach nel 1795, è possibile individuare l’oratorio all’interno del complesso abitato che porta il nome di Foscarini, importante famiglia originaria di Cavaso del Tomba, il cui insediamento nel territorio di Castelcucco risale probabilmente già all’inizio del XVI secolo, e che presto diventa l’unica famiglia residente nel borgo.

1868  (restauro intero bene)

Nel 1868 la chiesa viene restaurata, con inaugurazione il 18 luglio dello stesso anno, come testimoniato da un’iscrizione sopra la porta dell’ingresso principale: “A.D. RISTAURATA 1868 LI 18 LUGLIO”

1913  (proprietà intero bene)

Tra il 1909 e d il 1922 Don Antonio Buratto è arciprete di Castelcucco. Nel 1913 il parroco riceve in dono una reliquia di Santa Margherita, donata dalla famiglia Foscarini, proprietaria dell'oratorio. Da allora, il 20 luglio di ogni anno viene celebrata la festa in onore della Santa. Nello stesso anno, la famiglia Foscarini dona l'edificio alla Parrocchia di San Giorgio di Castelcucco.

1935  (restauro intero bene)

Nel 1935 vengono effettuati alcuni interventi di restauro.

1996  (restauro intero bene)

Nel 1996 vengono effettuati ulteriori interventi, tra cui il rifacimento della copertura e il restauro di parte degli intonaci.

2018  (abbandono intero bene)

Attualmente l'oratorio si trova in stato di semiabbandono. E' in corso la definizione del progetto di restauro dell’intero edificio.
Descrizione

L’oratorio si trova in posizione isolata, lungo l’omonima via Santa Margherita, una laterale a fondo cieco della strada che collega il Comune di Castelcucco con il vicino Comune di Paderno del Grappa. Il primo documento ritrovato che ne attesta la presenza risale al 20 giugno 1316 e fa riferimento a una piccola donazione indirizzata all’oratorio stesso. Nelle sue dimensioni attuali l’oratorio fu ricostruito dopo il terremoto del 1695, come riportato dall'iscrizione al centro della pala dell’altare. L’edificio venne successivamente restaurato nel 1868, come segnalato dall’iscrizione presente sopra la porta maggiore dell’ingresso ovest. L’oratorio presenta una navata unica, con orientamento in direzione est-ovest, e campanile a vela. La facciata principale, rivolta ad ovest, ospita una semplice porta e due finestre laterali, con inferriate. Nella parte superiore è collocata una finestra a mezzaluna ed un timpano con cornici rivestite in marmorino. L'accesso all'oratorio avviene mediante due scalinate, la prima delle quali collega la strada al sagrato, la seconda in corrispondenza della porta di accesso a sud. I paramenti dell’edificio presentano numerosi fuori piombo e contrafforti, a testimonianza di integrazioni e interventi effettuati successivamente a quello di costruzione originaria. Ogni anno, il 20 di luglio si celebra una festa con la presenza di una reliquia di Santa Margherita, donata a Don Antonio Buratto, Arciprete di Castelcucco dal 1909 al 1922, dalla famiglia Foscarini.
Pianta
L'oratorio presenta un'unica navata unica con altare, dietro al quale è collocata una piccola sacrestia. Orientato est-ovest, l'edificio ha due accessi, a ovest e a sud. E' presente un piccolo campanile a vela.
Coperture
La copertura del volume principale, a due falde, è costituita da una struttura in travi di legno, sottomanto in tavelle in laterizio e manto di copertura in coppi tipo Possagno. Il tetto della sacrestia, più basso rispetto a quello del volume principale ma della medesima tipologia costruttiva, è invece a unica falda con pendenza verso est.
Struttura
La struttura portante dell'oratorio è realizzata in muratura ben apparecchiata in pietra allettata con malta a base di calce.
Fondazioni
La chiesa è realizzata su fondazioni in pietra poste al di sotto del piano di campagna.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è realizzata in tavelle di cotto di Possagno delle dimensioni di 20 x 20 cm.
Interni
Le pareti interne sono intonacate e dipinte di bianco. Il soffitto piano presenta una semplice cornice a due fasce colorate di rosa e azzurro tenui. All'interno dell'oratorio è presente un altare in legno. Il paliotto seicentesco, è lavorato in stile barocco con elementi dorati e presenta al centro una specchiatura ellittica che contiene una croce dorata. Il dossale è dotato di due colonne corinzie dal fusto scanalato e dipinte di rosso. Il frontone dentellato è dipinto in celeste; sui due vertici esterni siedono due angioletti con veste chiara, mentre al centro un angioletto ignudo.
Prospetti
La facciata principale, rivolta ad ovest, presenta una semplice porta e due finestre laterali con inferriate. Nella parte superiore sono collocate una finestra termale ed un timpano con cornici rivestite in marmorino. Le altre facciate sono assai semplici e prive di elementi decorativi di rilievo.
Adeguamento liturgico

nessuno
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