chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Canepina Viterbo chiesa sussidiaria S. Giuseppe Parrocchia di Santa Maria Assunta Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (2004) 1525 - 1525(committenza e costruzione intero bene); 1525 - 1699(amministrazione intero bene); 1626 - 1626(elevazione a parrocchia intero bene); 1726 - 1726(restauro intero bene); 1852 - 1852(visita pastorale intero bene); 1990 - 1990(stato di conservazione intero bene); 2003/11/27 - 2005/01/14(consolidamento e restauro intero bene)
Chiesa di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Giuseppe <Canepina>
Altre denominazioni
Chiesa di Santa Maria delle Scalelle S. Giuseppe
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
maestranze viterbesi (consolidamento e restauro chiesa)
Notizie Storiche
1525 (committenza e costruzione intero bene)
Nel 1525 viene edificata la chiesa di San Giuseppe per volere di Gentile Billacqua di Fermo, commissario di Canepina.
1525 - 1699 (amministrazione intero bene)
La chiesa viene amministrata e mantenuta dalla Confraternita di San Giuseppe.
1626 (elevazione a parrocchia intero bene)
La chiesa acquista prerogative parrocchiali.
1726 (restauro intero bene)
L’edificio viene abbellito “con basi di peperino, pilastri, capitelli, cornicioni ed altri lavori di stucchi” a spese della comunità del borgo. La somma raccolta per i lavori è di circa quattrocento scudi. Nella chiesa viene collocata l’immagine della Madonna delle Scalelle ritrovata nel 1719 sopra la porta di una cantina adiacente. La cerimonia della traslazione dell’immagine mariana si svolge il 23 giugno 1726 e viene presenziata dal vescovo di Civita Castellana e Orte Giovanni Francesco Tenderini.
1852 (visita pastorale intero bene)
Nella visita pastorale del vescovo Mattia Agostino Mengacci la chiesa viene descritta con un solo altare dedicato a San Giuseppe e coperta da soffitto voltato a “camorcanna”. Nel complesso l’edificio risulta in cattivo stato di conservazione. Il prelato ordina alcuni lavori di restauro. Dopo qualche tempo don Giacomo Anguillara, incaricato di provvedere a tutto quanto il vescovo aveva ordinato, gli comunica la mancanza di fondi necessari all’esecuzione dei lavori. La chiesa verrà successivamente chiusa al pubblico.
1990 (stato di conservazione intero bene)
L’edificio abbandonato per molto tempo è in rovina.
2003/11/27 - 2005/01/14 (consolidamento e restauro intero bene)
L’intero immobile in avanzato stato di degrado statico e manutentivo viene consolidato e restaurato.
Descrizione
La chiesa si trova subito fuori del borgo storico di Canepina, sulla via Portapiagge che porta al cimitero comunale. Di molto sopraelevata rispetto alla via che la costeggia frontalmente, essa sorge su un terrazzamento al quale si può accedere tramite una scalinata di circa venti gradini o una ripida salita, entrambe parallele alla strada e opposte nel verso fra di loro. L’edificio, con asse che va da sud a nord, è isolato su tutti i lati, ad eccezione di un piccolo volume basso addossato ad ovest, nella parte anteriore, adibito a sagrestia.
L’impianto è ad aula unica con coro rettangolare rialzato di un gradino. In prossimità dell’accesso si aprono ai lati dell’ambiente due porte: quella a destra è un secondo accesso alla chiesa e quella a sinistra conduce alla sagrestia da dove si suonano le campane e si può accedere alla cantoria in controfacciata.
L’interno è ornato da un ordine architettonico su paraste binate con capitelli ionici, il quale inquadra due arcate per lato. L’arco che immette nel coro è inoltre sostenuto da colonne libere.
Sopra la trabeazione è impostata una volta a botte ribassata e lunettata, mentre il presbiterio è coperto da una volta a botte a tutto sesto, anch’essa lunettata.
In corrispondenza di ogni lunetta si aprono delle finestre quadrate. In controfacciata una finestra rettangolare è collocata al disopra della cantoria; altre due finestre piccole e quadrate si aprono ai lati della porta principale.
La facciata è a capanna, semplicemente intonacata. In asse si apre il portale rettangolare con cornice in peperino e la finestra rettangolare più in alto. Ai lati, in basso, le due finestre quadrate con cornice semplice in peperino sono protette da grate in ferro. Sul lato ovest, dal volume della sacrestia si erge in aderenza alla chiesa il campanile a pianta quadrata. Quest’ultimo, semplicemente intonacato, ha un tetto a padiglione, con la cella campanaria aperta sui quattro lati da una stretta monofora.
Pianta
La pianta è ad aula unica con presbiterio rettangolare, poco più ristretto e di un gradino più alto. Ai lati dell’aula, in prossimità dell’accesso, si aprono due porte: quella a destra costituisce un ingresso secondario, quella a sinistra conduce alla sagrestia.
Impianto strutturale
La struttura è in muratura continua su cui scaricano le sovrastanti volte a botte.
Coperture
La copertura è formata da due tetti a doppia falda: uno per l’aula e un altro per l’abside.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in mattoni di terracotta disposti in alcune zone a spina di pesce, in altre a cortina.
Elementi decorativi
La chiesa risulta decorata dal solo utilizzo dell’ordine dipinto con una chiarissima bicromia di giallo e grigio. L’unico dipinto è posizionato come pala d’altare e raffigura San Giuseppe. Su ciascun lato si ha una tavola in legno scolpito di recente fattura.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (2004)
La chiesa è stata adeguata liturgicamente e rinnovata in occasione del suo restauro. Innanzi al vecchio altare è stata collocata una mensa con struttura in legno, delle sedie mobili sono disposte al lato e un ambone, anch’esso in legno, è stato collocato anteriormente sul gradino del presbiterio.