chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Lucca Lucca chiesa parrocchiale San Michele Parrocchia dei Santi Michele - Paolino e Alessandro Pianta; Facciata; Impianto strutturale; Pavimenti interni; Coperture; Campanile presbiterio - intervento strutturale (1970/1979) 795 - 795(prima menzione intero bene); XII sec. - XIV sec.(ampliamento intero bene); XIV sec. - XIV sec.(ristrutturazione intero bene); XVI sec. - XVI sec.(ristrutturazione intero bene); XIX sec. - XIX sec.(restauro intero bene)
Chiesa di San Michele
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Michele <Lucca>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucchesi (impianto)
maestranze lucchesi (intera ricostruzione)
maestranze lucchesi (ampliamento)
Notizie Storiche
795 (prima menzione intero bene)
Una chiesa dedicata a S. Michele con la denominazione “ad forum”, è documentata per la prima volta nel 795. (1)
XII sec. - XIV sec. (ampliamento intero bene)
La chiesa fu riedificata nel 1070 da papa Alessandro II e completamente ristrutturata a partire dal XII sec. con lavori che interessarono tutto il XIII e gran parte del XIV sec., e che portarono ad ampliare l’edificio fino a tre navate. (1)
XIV sec. (ristrutturazione intero bene)
La parte superiore della facciata e la loggia del fianco sud furono eseguite nel XIV. (1)
XVI sec. (ristrutturazione intero bene)
A partire dal XVI sec. furono realizzate da Francesco Marti le volte delle navate, aperte le finestre rettangolari e tamponate le arcate di appoggio del campanile. (1)
XIX sec. (restauro intero bene)
Un restauro importante fu eseguito sulla facciata nel XIX sec. ad opera di Giuseppe Pardini, che sostituì diverse colonnine e protome raffiguranti personaggi contemporanei. (1)
Descrizione
Al centro dell’antico foro romano fu fondata, nell’VIII sec., una chiesa dedicata a S. Michele documentata per la prima volta nel 795 con la denominazione “ad forum”, a cui furono annessi un ospedale ed un monastero. La chiesa fu riedificata nel 1070 da papa Alessandro II e completamente ristrutturata a partire dal XII sec. con lavori che interessarono tutto il XIII e gran parte del XIV sec., ampliando l’edificio fino a tre navate; la base del campanile è contestuale a questo intervento. La parte superiore della facciata e la loggia del fianco sud furono eseguite nel XIV sec. mentre la cripta sottostante fu costruita con materiale di recupero, comprese le formelle ornate con fregi e girali del IX sec., visibili all’esterno nella base dell’abside. All’interno della cripta fu rinvenuta la salma di San Davino Armeno, oggi conservata all’interno dell’altare maggiore storico. All’esterno la chiesa è costituita da un paramento murario in blocchi di marmo bianco, ha una facciata a salienti, si alza a vela nella parte sommitale ed è suddivisa in diversi ordini superiori. Nel primo le arcate cieche, molto strette e lunghe, contengono all’interno un motivo romboidale e al centro il portale principale con architrave finemente scolpito che rimanda ad allegorie simbolico-religiose paleocristiane. Sopra al portale si trova il rosone, in seguito tamponato per consentire la sistemazione dell’organo in controfacciata. Gli ordini superiori sono costituiti da logge con colonnine di varie tipologie: a canne, a torciglione e a spirale, che rimandano ad un linguaggio di ispirazione pisana per la composizione e gli elementi decorativi. Lo stesso linguaggio si ripete anche nella scansione delle loggette cieche, nel transetto, nei fianchi della chiesa e nell’abside. Il progetto, nel corso della sua esecuzione, subì diverse modifiche, quella più evidente fu la riduzione dell’altezza della navata centrale, come è bene visibile dal rosone passante. A partire dal XVI sec. furono realizzate da Francesco Marti le volte delle navate, aperte le finestre rettangolari e tamponate le arcate di appoggio del campanile. In occasione di questo intervento di abbassamento si creò un’intercapedine nella quale, ancora oggi, è possibile vedere i resti di un ciclo di affreschi con una teoria di santi: a questo ambiente si può accedere dal campanile. Un intervento importante di restauro fu eseguito sulla facciata nel XIX sec. ad opera di Giuseppe Pardini, che sostituì diverse colonnine e protome raffiguranti personaggi contemporanei. Particolarmente interessante la statua di S. Michele, posta sulla sommità del fronte, che fu realizzata con le grandi ali in rame mobili, cioè imperniate ma non fissate, per adeguarsi all’andamento del vento e quindi aumentare la stabilità dell’opera. L’interno a tre navate, suddivise da colonne in pietra e capitelli in stile corinzio, si conclude con abside semicircolare ed è caratterizzato da un soffitto coperto con volte a botte con lunette. Degne di nota le opere contenute all’interno, tra queste sono da segnalare: la croce dipinta del XII sec., le tele di Filippino Lippi e Agostino Marti, la scultura in terracotta invetriata di Luca Della Robbia che rappresenta La Madonna con Bambino, il monumento funebre al vescovo Gigli di Baccio da Montelupo e la scultura della Madonna con il Bambino di Matteo Civitali. All’interno della chiesa sono conservate molte altre opere di artisti importanti.
Pianta
La pianta è a croce latina suddivisa in tre navate e conlcusa con abside semicircolare.
Facciata
La facciata è a salienti con navata centrale che erge a vela. La facciata è suddivisa in tre ordini. L'ordine inferiore presenta sette arcate cieche che contengono decorazioni romboidali gradonate. L'arcata centrale, la più alta, ospita il portale maggiore mentre, quelle centrali, delle tre laterali, da ambo i lati, ospitano i portali minori. Al di sopra del portale maggiore una trabeazione, lavorata a basso rilievo, sopra la quale si apre un rosone tamponato. Nell'ordine mediano e in quello superiore vi sono loggette con colonnine che riproducono diversi motivi: a canne, a torciglione, a spirale con decorazioni antropomorfe, zoomorfe, fitomorfe.
Impianto strutturale
La struttura è in conci di marmo bianco. L'interno è coperto con volte intervallate da catene in ferro, di rinforzo.
Pavimenti interni
Il pavimento è in lastre di marmo.
Coperture
La copertura è a capanna e a falde con manto in coppi e embrici.
Campanile
Il campanile è allineato al transetto destro. Nella parte inferiore, riferibile al XII sec. è costituito da arcate cieche. L'apparato murario è in conci di marmo bianco. La suddivisione dei livelli avviene attraverso cornici marcapiano che lo suddividono in sette parti ed in queste si aprono monofore, bifore e trifore.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1970/1979)
L’intervento di adeguamento liturgico, con carattere di stabilità, ha visto prima di tutto la rimozione della balaustrata anteriore e la collocazione, al centro del presbiterio e direttamente poggiante sulla pavimentazione, dell’altare della celebrazione in legno. In prossimità dello scalino del presbiterio, si trovano sulla sinistra, l’ambone marmoreo, costituito da una colonna che sorregge un leggio; mentre, sulla destra, su una pedana in legno, un’antica poltrona lignea che è utilizzata come sede del celebrante. La riserva eucaristica è nel tabernacolo marmoreo dell’altare della cappella laterale sinistra vicina al presbiterio.