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Rezzo
Albenga - Imperia
santuario
sussidiario
Nostra Signora del Sepolcro
Parrocchia di San Martino
Pianta; Elementi decorativi; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
nessuno
XII sec - XIII sec(preesistenza intero bene); 1443 - 1443(procura intero bene); 1444 - 1444(costruzione intero bene); 1457 - 1457(donazione intero bene); 1492 - 1492(consacrazione intero bene); XVI sec - XVII sec(citazione intero bene); XVII sec - XVII sec(aggironamento presbiterio); 1610 - 1610(realizzazione cappella); 1624 - 1624(costruzione portico); 1643 - 1643(costruzione sacrestia); 1775 - 1775(rinnovamento altari); XIX sec - XIX sec(intitolazione intero bene); 1957 - 1960(restauro affreschi); 2002 - 2002(sostituzione vetrata)
Santuario di Nostra Signora del Sepolcro
Tipologia e qualificazione santuario sussidiario
Denominazione Santuario di Nostra Signora del Sepolcro <Rezzo>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche

XII sec - XIII sec (preesistenza intero bene)

Si ipotizza che, sul sito del santuario, esistesse una cappella o un pilone dedicato alla Madonna; ad esso forse si riferisce la muratura semicircolare di un’abside visibile all'esterno.

1443  (procura intero bene)

14 marzo 1443: Frate Benedetto de Lunellis riceve una procura per una nuova fondazione cenobitica nel territorio di Rezzo.

1444  (costruzione intero bene)

26 dicembre 1444: Fra Benedetto e gli uomini dell’Università di Rezzo si accordano per l’edificazione di una chiesa, sotto il titolo di Maria Vergine, sul terreno donato da Francesco de Thomatis.

1457  (donazione intero bene)

I monaci piemontesi donano il costruendo santuario a fra Giorgio d’Albania dei Minori Osservanti.

1492  (consacrazione intero bene)

il 1 giugno 1492 il vescovo Leonardo Marchese consacra la nuova chiesa.

XVI sec - XVII sec (citazione intero bene)

La chiesa è citata sia nella visita apostolica del 1585-1586 che nel "Sacro e Vago Giardinello". Alla fine del '500 figura già dotata di sette altari.

XVII sec  (aggironamento presbiterio)

Nella seconda metà del XVII secolo viene aggiornato l'altare maggiore e viene aperto il lunettone.

1610  (realizzazione cappella)

Fondazione della cappella del Sepolcro, situata nella cripta, da parte del marchese Federico di Clavesana. Entro il 1617 la cappella viene arricchita con la statua del Cristo Deposto.

1624  (costruzione portico)

Prima del 1624 (visita apostolica Costa) viene costruito il portico in facciata.

1643  (costruzione sacrestia)

Costruzione del romitorio, della sacrestia e della canonica.

1775  (rinnovamento altari)

Viene rinnovato l'apparato decorativo dei due altari laterali.

XIX sec  (intitolazione intero bene)

A metà dell'800 il santuario si arricchisce dell'intitolazione alla Natività di Maria, celebrata nella statua processionale di Giovanni Battista Drago.

1957 - 1960 (restauro affreschi)

Vengono restaurati gli affreschi, sotto la direzione del prof. Tullio Brizi.

2002  (sostituzione vetrata)

Viene sostituita la vetrata artistica absidale.
Descrizione

Il santuario di Nostra Signora del Sepolcro, detto anche della Natività di Maria Santissima o della Madonna Bambina, sorge in posizione isolata in un'area boschiva a monte dell'abitato del capoluogo nel Comune di Rezzo (IM). Si raggiunge tramite la strada comunale che prosegue a monte della borgata di Case Superiori. Il santuario è completamente intonacato e presenta a vista solo i cantonali dell’abside centrale e la muratura del campanile. L’esterno è povero di elementi plastici: oltre al rosone in facciata, vi è solo una cornice di archetti pensili sotto la gronda dell’abside centrale . Il portale laterale è protetto da un baldacchino in muratura e presenta come decoro un tondo con Agnus Dei al di sopra dell’architrave. Si accede all'interno da un ampio portico rettangolare. L'edificio è a tre navate, separate da due file di colonne di pietra nera unite da archi ogivali; le absidi sono quadrangolari. La copertura della navata è a capriata lignea, mentre le absidi sono coperte da volte a crociera costolonate, con il medaglione dell’Agnus Dei al centro. Alla testata della navata centrale si trovano due fasci di tre colonne, visto che gli archi ogivali dell’ultima campata e gli archi che si aprono sulle tre absidi si impostano ciascuno su una diversa coppia di colonne. A metà della chiesa, una doppia serie di stalli in pietra divide la navata centrale in due settori. La chiesa possiede una cripta sotterranea, con un altare.
Pianta
La chiesa è composta da un impianto basilicale a tre navate, separate da due file di colonne; le absidi sono quadrangolari. La copertura della navata è a capriata lignea, mentre le absidi sono coperte da volte a crociera.
Elementi decorativi
L'edificio è opera di maestranze locali e di Cenova, con la possibile partecipazione di maestranze lombarde. Gli archi erano, in origine, dipinti a bande e scacchi bianchi e neri; i capitelli sono decorati a riccioli. Sui muretti che dividono l'aula spicca la treccia caratteristica dei portali cenoaschi. Anche l'acquasantiera è coeva alla costruzione dell’edificio. Sulla parete della navata destra si possono ammirare affreschi tardogotici. Anonimi artisti del XV secolo hanno dipinto l'Inferno e il ciclo dei mesi, mentre Pietro Guido da Ranzo, nel 1515, narra la Passione di Gesù. Un altro ciclo rappresenta figure di santi. Alcuni degli affreschi del presbiterio, che rappresentano i Misteri della Redenzione, sono attribuiti a Giovanni Cambiaso (metà XVI sec.). L'altare maggiore è un'imponente macchina disegnata alla fine del '600 da Gio Paolo Marvaldi, con due coppie di colonne tortili che reggono un timpano spezzato, il quale a sua volta si fonde con il cornicione, popolato da figure di angeli a tuttotondo, in un trionfo di marmi e stucchi. Al centro campeggia la statua marmorea della Vergine con il Bambino, opera di Filippo Parodi. Decorazioni a stucco di gusto rococò completano anche le volte degli altari absidali: quello sinistro è dedicato alla Vergine Annunziata, quello destro a San Bernardino da Siena.
Facciata
La facciata, a capanna spezzata, è dominata da un portico (costruito prima del 1624), sorretto da due pilastri angolari e tre snelle colonne centrali, collegati da archi a tutto sesto. Al di sopra si apre un rosone in pietra. Il portale centrale è molto semplice: l’architrave rettilineo è decorato solo da una treccia, e reca al centro il trigramma di San Bernardino.
Campanile
Dall'interno, dalla cappella di San Bernardino, si fa accesso nel campanile. I prospetti esterni sono in pietra faccia a vista; ha base quadrata e culmina con una cuspide piramidale a base ottagonale, arricchita da pinnacoli negli angoli. Sul fronte verso valle conserva un affresco tardogotico raffigurante San Cristoforo, tagliato all’altezza del volto dal davanzale del penultimo ordine.
Pavimenti e pavimentazioni
I pavimenti sono in lastre di pietra.
Coperture
La copertura con un tetto a due falde del tipo a capanna presenta un manto di copertura in lastre di ardesia.
Adeguamento liturgico

nessuno
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