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Bagnolo del Salento
Otranto
cappella
sussidiaria
Crocifisso
Parrocchia di San Giorgio Martire
Pianta; Facciata; Coperture; Illuminazione naturale; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
XX - XX(costruzione intero bene)
Cappella del Crocifisso
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella del Crocifisso <Bagnolo del Salento>
Altre denominazioni Calvario
Cappella del SS. Crocifisso
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche

XX  (costruzione intero bene)

la piccola cappella è stata edificata nel primo Novecento. La prima menzione ufficiale risale al 1913, e si riscontra nella relazione vergata nel 1913 dall'allora parroco Don Vincenzo Villani in risposta a un questionario diocesano comprendente anche un censimento dei luoghi di culto.
Descrizione

si erge al margine della principale piazza del paese, chiudendo a est il sagrato della chiesa parrocchiale e proponendosi come volume isolato e silenziosamente inserito nello scenario urbano. L'edificio volge la facciata a ovest, ricercando visibilmente un dialogo con la chiesa matrice e con l'antistante monumento dedicato al protettore San Giorgio. Le pareti esterne intonacate e tinteggiate di un colore paglierino ormai sbiadito sono coronate da un semplice livellino lapideo, mentre ogni velleità artistica si concentra sulla ricchissima facciata goticheggiante, caratterizzata dall'accentuato verticalismo e dalla croce sommitale visibile anche da lontano.
Pianta
la planimetria è assimilabile a una scarsella absidale in forma di semi-ottagono irregolare di proporzioni oblunghe. Il piccolo spazio interno, cui si accede da un ampio portale preceduto da una cancellata, è focalizzato sull'altare in pietra leccese con mensa poggiante su colonnine e unico gradino. Le pareti appaiono ricoperte da raffigurazioni pittoriche dedicate alla Passione di Cristo sino alla quota del gradino d'altare, mentre il settore inferiore è reso unitario da una tinteggiatura di colore azzurro al di sotto della quale affiorano tonalità più vivaci e pellicole pittoriche più vetuste. Raffinato il motivo delle paraste angolari dipinte il cui capitello è costituito dai peducci d'imposta della volta, in un perfetto connubio tra realtà e finzione.
Facciata
la facciata è riconducibile, nel complesso, a un unico grande portale corredato da un pregevole apparato plastico. Il varco centrale è fiancheggiato da una teoria di paraste corinzie rielaborate con fantasia, mentre in corrispondenza della soglia si dispongono una coppia di colonne con originale motivo a spirale. Al di sopra della trabeazione spicca il grande arco centrale coronato da salienti vertiginosi culminanti in una croce lapidea su piedistallo, mentre sui due lati si inseriscono una coppia di putti alati posti a mo' di acroteri e due pinnacoli goticheggianti. La totalità delle superfici di facciata evidenzia un sobrio dinamismo che sembra ricercare una relazione con l'intorno, e sulle superfici pazientemente lavorate a rilievo si evidenzia il motivo tipicamente medievale del fiore a cinque petali.
Coperture
la piccola volta interna poggia su peducci in pietra leccese, ed è articolata da profonde unghie che disegnano archi acuti sulle pareti laterali. Qui si inseriscono scene pittoriche sul tema della passione, mentre la volta tinteggiata di azzurro è punteggiata da stelle dorate e corredata da iscrizioni in latino tratte dai Vangeli. Al centro della volta un tondo racchiude un segno di croce con corona di spine. All'esterno la volta è occultata da un tradizionale manto di "chianche" con minima pendenza utile al deflusso delle acque meteoriche.
Illuminazione naturale
lo spazio interno è del tutto privo di finestre, ma la presenza di una cancellata consente, per gran parte della giornata, di tenere aperto il portone offrendo ai passanti la possibilità di una pausa di raccoglimento.
Pavimenti e pavimentazioni
il piccolo edificio si inserisce al margine del sagrato della chiesa parrocchiale, pavimentato con lastre di pietra locale squadrate e levigate disposte "a correre". All'interno della cappella il piano di calpestio si compone invece di graniglia di cemento a pasta grigia con inerti fini di colore bianco.
Adeguamento liturgico

nessuno
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