chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Fodico Poviglio Reggio Emilia - Guastalla chiesa parrocchiale S. Giacomo Mag. Ap. Parrocchia di San Giacomo Maggiore Apostolo Impianto strutturale; Pianta; Interno; Prospetti; Coperture; Pavimentazioni; Illuminazione presbiterio - intervento strutturale (1970-80); presbiterio - aggiunta arredo (1970-80) XII sec. - XII sec.(preesistenze intero bene); 1763 - 1763(restauro e ampliamento intero bene ); 1853 - 1887(ristrutturazione e ampliamento intero bene); 1938 - 1950 ca.(lavori di rinnovamento intero bene); 1952 - 1953(riparazioni e restauri intero bene); 1965 ca. - 1980 ca.(lavori di ammodernamento intero bene); 1989 - 1989(restauro canonica e aree circostanti intorno ); 2000 ca. - 2000 ca.(finitura esterna facciata ); 2001 - 2002(restauro degli interni intero bene)
Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo <Fodico, Poviglio>
Altre denominazioni
S. Giacomo Maggiore S. Giacomo Mag. Ap.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (nucleo originario)
maestranze emiliane (restauri e ampliamenti)
maestranze emiliane (costruzione facciata)
maestranze emiliane (ristrutturazione e ampliamento)
maestranze emiliane (restauri e riparazioni)
maestranze emiliane (rinnovamento interno ed esterno)
maestranze emiliane (restauri)
Notizie Storiche
XII sec. (preesistenze intero bene)
Secondo un'iscrizione, riportata nelle fonti bibliografiche, l'origine della chiesa di Fodico sembra risalire al 1100 circa. Documenti del XIII secolo la indicano tra le chiese dipendenti dalla Plebana di Poviglio nella diocesi di Parma.
1763 (restauro e ampliamento intero bene )
Nel 1763, sotto l'impulso del rettore Giuseppe Diemi, vengono intrapresi importanti lavori di restauro e di ampliamento della chiesa. Viene anche mutato l'orientamento, trasferendo l'ingresso principale dal fronte est alla nuova facciata occidentale.
1853 - 1887 (ristrutturazione e ampliamento intero bene)
Sotto il rettorato di Becchetti Antonio (che stette dal 1851 al 1891) vengono intrapresi una serie di lavori di ristrutturazione e ampliamento. Nella prima fase (1853-55) viene ricostruita la facciata secondo il disegno dell'arch. Pier Luigi Montecchini di Parma e viene realizzata la volta interna della navata. Inoltre viene eseguito il nuovo pavimento in quadri di cotto 30x30 cm. Successivamente, su progetto dell'ing. Gaetano Castelli, si pone mano alla sistemazione dell'area presbiteriale con la realizzazione di un nuovo coro pavimentato in cotto e la modifica della sagrestia e dei locali di servizio sul lato sud. Anche il progetto per l'innalzamento (o forse la ricostruzione) della torre campanaria è dell'ing. Gaetano Castelli (1870) ma verrà eseguito con modifiche soltanto nel 1887.
1938 - 1950 ca. (lavori di rinnovamento intero bene)
Nel 1938 vengono rifatti in marmo i due altari laterali dalla ditta Adani di Correggio. Rifatti anche i due pavimenti. Agli anni '40-'50 risale il nuovo tinteggio interno a tempera con riquadrature a chiaro scuro. Viene anche eseguita in legno la nuova balaustra.
1952 - 1953 (riparazioni e restauri intero bene)
Subito dopo la tragica alluvione del 1951 vengono posti in atto i necessari interventi di riparazione.
1965 ca. - 1980 ca. (lavori di ammodernamento intero bene)
A partire dalla seconda metà degli anni '60, per iniziativa degli abitanti di Fodico, la chiesa viene sottoposta a più riprese a lavori di manutenzione e ristrutturazione sia degli interni che degli esterni. Nella navata, nelle cappelle laterali e in parte del presbiterio, le pavimentazioni ottocentesche in laterizio e le lapidi tombali vengono rimosse e sostituite da nuovi pavimenti in marmiglia posati su massetto in cemento e vespaio in ghiaia. Vengono inoltre realizzati nuovi intonaci a base cementizia ed eseguite nuove decorazioni soprattutto nel catino absidale. Anche la copertura viene ristrutturata sostituendo parte della struttura lignea con nuove orditure, sempre in legno. Per il rifacimento del manto vengono riutilizzati i vecchi coppi a mano.
1989 (restauro canonica e aree circostanti intorno )
Nel 1989 vengono eseguiti lavori di ristrutturazione alla canonica, destinando alcuni ambienti a piano terra per ospitare un circolo ricreativo. Contemporaneamente viene sistemato il sagrato, in parte con pavimentazione in cubetti di porfido e in parte a verde.
2000 ca. (finitura esterna facciata )
Intorno all'anno 2000 è stata risistemata la facciata con la posa di un nuovo intonachino di calce e tinteggio per velature a base di latte di calce pigmentato con terre naturali.
2001 - 2002 (restauro degli interni intero bene)
All'inizio degli anni 2000 sono stati eseguiti importanti lavori di restauro all'interno della chiesa. Le murature sono state risanate con procedimenti di deumidificazione, sono stati rifatti l'impianto elettrico e di amplificazione sonora, e sono stati effettuati interventi sulla caldaia.
Descrizione
La chiesa di Fodico è parte integrante di una corte agricola posta in un contesto territoriale marcato dalla tessitura delle centuriazioni. Il nucleo originario della chiesa potrebbe risalire al XII secolo. Successivi ampliamenti effettuati nel corso del Settecento e dell'Ottocento hanno configurato l'edificio attuale. La facciata neoclassica (ricostruita nella seconda metà del XIX secolo su disegno di Pier Luigi Montecchini di Parma) è preceduta da un alto sagrato, in parte pavimentato con sampietrini in porfido e in parte coltivato a prato, che la separa dal piano della viabilità. L'impianto planimetrico ha uno sviluppo longitudinale. L'unica navata è suddivisa in tre campate voltate a crociera. Su quella centrale si affacciano due profonde cappelle con altare, la cappella della Beata Vergine del Carmine (lato sud) e la cappella di San Carlo Borromeo (lato nord). Le pareti e la volta della cappella della Madonna del Carmine sono riccamente decorate con stucchi e statue e una statua della Vergine è posta entro un'ancona in legno finemente intagliato, dorato e argentato. L'altare di San Carlo ha un paliotto in scagliola policroma recante al centro la figura del santo che adora Gesù Crocefisso.
Il presbiterio, ricostruito e ampliato alla fine del XIX secolo, si pone in continuità spaziale con la navata di cui mantiene l'ampiezza. E' dotato di un moderno altare in marmo, ma conserva l'antico altare in legno intagliato dietro al quale si apre il coro absidato. Sul lato sud del presbiterio è situata la sagrestia, che a sua volta comunica con il campanile.
Lavori di restauro e risanamento condotti nei primi anni 2000 hanno restituito l'edificio in piena efficienza impiantistica e strutturale.
Impianto strutturale
La struttura portante della chiesa è presumibilmente realizzata in muratura laterizia. Gli ampliamenti ottocenteschi, che hanno riguardato il presbiterio, il coro e la sagrestia, sono stati realizzati in mattoni a faccia vista prodotti dalla Fornace Corazza che sorgeva nelle vicinanze.
Pianta
L'impianto planimetrico della chiesa di Fodico è frutto di parziali rifacimenti ed ampliamenti effettuati nei secoli XVIII e XIX nell'ambito dei quali è mutato anche l'orientamento, ora canonico. Sull'unica navata si aprono due profonde cappelle con altare, sporgenti oltre il perimetro murario. A sinistra dell'ingresso, entro un vano di piccole dimensioni, è collocato il Fonte Battesimale. Tra la cappella sud e il presbiterio, vi è uno spazio di collegamento, oggi occupato dall'armonium e dai musici che animano le celebrazioni religiose. Al di sopra di esso è presente la cantoria con parapetto aggettante entro la quale è collocato l'organo settecentesco. Sul lato nord la navata comunica con i locali della canonica attraverso un'apertura che immette ad un corridoio.
Il presbiterio, rialzato di un gradino, mantiene la stessa ampiezza della navata e si sviluppa in profondità terminando nel coro absidato ricostruito alla fine del XIX secolo. Sul lato sud comunica con la sagrestia. Sullo stesso lato è collocato il campanile accessibile dall'esterno e dalla sagrestia.
Dimensioni complessive dell'interno: larghezza 6,60 mt, lunghezza 23,35 mt. Dimensioni della navata: larghezza 6,60 mt, lunghezza 15,20 mt, altezza 7,20mt.
Interno
Lo spazio interno, molto unitario, è delimitato da strutture murarie essenziali pressochè prive di ornamenti plastici, scandite da semplici ordini neoclassici. La navata unica, suddivisa in tre campate coperte con volte a crociera, si pone in continuità spaziale con la zona presbiteriale, della medesima ampiezza. La veduta prospettica dell'interno si conclude con l'antico altare in legno intagliato e dorato e il coro anch'esso in legno sormontato da un baldacchino in gesso contenente la statua di S. Giacomo Maggiore.
La navata è affiancata sui lati sud e nord da due profonde cappelle con altari. La cappella laterale sud, dedicata alla Madonna del Carmine, è coperta da una volta a vela unghiata ed è riccamente decorata con stucchi sei-settecenteschi. Accoglie un'ancona lignea dorata e argentata di pregevole fattura e una statua della Madonna acquistata nel 1903 da Don Terenziani. La cappella laterale nord, costruita alla fine del '600, è coperta con volta a botte. Contiene un dipinto raffigurante Cristo crocefisso con S. Antonio, S. Carlo, S. Giuseppe e S. Pellegrino. Entro nicchie laterali sono collocate le statue di S. Antonio Abate e S. Antonio da Padova. L'altare ha un paliotto in scagliola policroma del XVIII secolo recante al centro la figura di San Carlo che adora il Crocefisso.
Lungo le pareti laterali della navata, fra le cappelle e il presbiterio, sono poste, da un lato, la statua di Santa Eurosia, alloggiata in una nicchia sovrastante la porta di collegamento con la canonica, e, dall'altro, la cantoria con balaustra aggettante in legno e l'organo attribuito a Domenico Traeri, famoso organaro modenese attivo nella prima metà del XVIII secolo. L'organo è stato restaurato nel 1934 dal reggiano Vincenzo Rossi.
La decorazione interna, oggetto di recente pulitura e restauro, risale agli anni '40-'50 del Novecento. Attraverso la suddivisione in riquadri con cornici e ombreggiature, particolarmente accentuati nel presbiterio e nel catino absidale, viene rimarcata la scansione delle volte e delle nervature. Sulle pareti del presbiterio e del coro è stata mantenuta la pittura damascata ancora presente in alcune chiese del territorio.
Con i lavori di restauro condotti nei primi anni 2000 la chiesa è stata risanata ed è stata riportata in piena efficienza impiantistica.
Prospetti
La chiesa di Fodico è parte integrante di una corte agricola posta in un contesto territoriale marcato dalla tessitura delle centuriazioni. La facciata neoclassica (ricostruita nella seconda metà del XIX secolo su disegno di Pier Luigi Montecchini di Parma) è preceduta da un sagrato, in parte pavimentato con sampietrini in porfido e in parte coltivato a prato. Due coppie di paraste doriche, poste su alto basamento in mattoni a vista, sostengono il frontone trabeato con fregio liscio. Il portale di ingresso è architravato. Su di esso si imposta un'ampia finestra semicircolare che ha il compito di illuminare la navata. Sui prospetti laterali sono leggibili i volumi delle cappelle laterali. Sul lato sud la cappella si raccorda con il campanile e con la sagrestia. Si nota che la torre campanaria, la sagrestia e il coro presentano un paramento murario in mattoni a faccia vista contrariamente al resto della chiesa finito ad intonaco e tinteggio. Sul lato nord la chiesa comunica direttamente con i locali della canonica ristrutturata nel 1989. Alcuni ambienti sono stati adibiti a circolo ricreativo. Non è chiaro quando siano stati demoliti i locali accessori, addossati alla chiesa sul lato nord, visibili nelle fotografie di inizio Novecento e ancora presenti nel 1951.
Coperture
La navata e il presbiterio hanno volte a crociera. L'abside del coro ha una volta emisferica. La cappella di San Carlo Borromeo è coperta a botte e la cappella della B.V. del Carmine ha una volta a vela unghiata ai quattro angoli.
La sagrestia ha una volta a crociera. L'originaria struttura lignea della copertura è stata parzialmente sostituita negli anni '60-'70 con nuove orditure sempre in legno ricoperte con tavelle laterizie. Per il manto sono stati riutilizzati i vecchi coppi fatti a mano.
Pavimentazioni
A partire dagli anni '60, nella navata, nelle cappelle laterali e in parte del presbiterio, le pavimentazioni ottocentesche in laterizio e le lapidi tombali vengono rimosse e sostituite da nuovi pavimenti in marmiglia posati su massetto in cemento e vespaio in ghiaia.
Illuminazione
L'illuminazione naturale è appena sufficiente. La navata riceve luce diretta soltanto dalla lunetta posta in facciata. Una piccola apertura ovale nella cappella della B.V. del Carmine e una finestra nel vano che precede la sagrestia, forniscono luce indiretta. Nel coro sono presenti due ampie finestre rettangolari. L'impianto di illuminazione elettrica, recentemente rinnovato, consta di una serie di faretti posti sopra le lesene e nelle cappelle laterali.