Si ha notizia dell'esistenza di una prima chiesa romanica di cui restano esigue tracce sul muro perimetrale destro recante elementi del coronamento ad archetti ciechi. E' probabile che la navata corrispondesse alle dimensioni dell'attuale presbiterio. Nel 1230 la chiesa di S. Leonardo dipendeva dalla pieve di Poviglio.
XVII - 1720 (preesistenze intero bene)
Una seconda chiesa seicentesca viene eretta sulle rovine di quella romanica, alcuni resti della quale sono stati inglobati nella stessa. Gli Inventari dal 1622 al 1720 riportano che la chiesa era ad una sola navata, molto bassa, priva del volto, col soffitto in legno. Fino a circa metà Seicento aveva solo quattro altari laterali. Nel 1644 viene eretto un quinto altare e nel 1686 un sesto. Un altro inventario del 1720 riporta che la chiesa era sotto il titolo di S. Leonardo Confessore, aveva sei altari e un "coro in quadro", nel centro del quale vi era il quadro di S. Leonardo con S. Antonio da Padova e S. Giuseppe.
1722 - 1730 (ampliamento e assetto definitivo nuova chiesa intero bene)
La chiesa attuale si deve a lavori di ampliamento e sistemazione complessiva attuati tra il 1722 e il 1730 sul precedente edificio seicentesco. La nuova chiesa risulta circa 10 mt più lunga e 4 mt più alta. La larghezza è rimasta inalterata. La parte absidale è stata allungata ed è stata provvista di sagrestia sul lato nord. La torre è stata sopraelevata. La facciata è stata rifatta leggermente spostata in avanti per l'inserimento di una ridotta arcata posta a ridosso della porta principale. Ulteriori lavori sono stati compiuti alla copertura e ai paramenti decorativi interni.
1751 - 1756 (completamento facciata )
Tra il 1751 e il 1756 la facciata viene sistemata definitivamente. L'artista reggiano Prospero Salvarani realizza la statua di San Leonardo collocata entro la nicchia posta nel registro superiore della facciata.
XIX (erezione altare di S. Mauro)
All'inizio del XIX secolo viene eretto il primo altare a sinistra con un quadro raffigurante S. Mauro che guarisce gli infermi e S. Giovanni Evangelista.
Nel 1828, in attuazione della bolla di Papa Pio VII dell'11 dicembre 1821, la chiesa di Cogruzzo passa dalla diocesi di Parma a quella di Reggio Emilia.
1832 - 1836 (frontone facciata )
Nel 1832, a seguito di un evento sismico, crolla il frontone della facciata (ricostruito poco dopo) e parte della volta vicino all'ingresso. Nello stesso periodo vengono realizzate le due catene di ancoraggio della facciata ancora visibili sotto la copertura.
Il terremoto provoca anche gravi lesioni alla torre campanaria che viene rinforzata nel 1836 con incatenamenti metallici.
1842 (pavimentazione interna intero bene)
Nel 1842 la chiesa viene dotata di un nuovo prezioso pavimento alla veneziana, opera di un certo Leonardi "Artista Terrazzajo". La posa si rivela però difettosa e nel 1844 l'architetto Luigi Croppi, incaricato di verificare tali carenze, redige un verbale di perizia nel quale indica i necessari interventi di riparazione. Nello stesso periodo vengono posati i nuovi gradini in marmo rosa di Verona alla base di tutti gli altari e vengono demolite le due pareti ai lati dell'ingresso che delimitavano gli spazi oggi ospitanti i confessionali.
1910 (guglie e staute di angeli facciata )
Nel 1910 le guglie della facciata vengono sostituite con quattro statue in cemento raffiguranti angeli. Nel 1982, durante un intervento di restauro, le statue verranno rimosse e ricostruite le guglie.
1910 (decorazioni interne intero bene)
Sembra che una campagna decorativa dell'interno sia stata compiuta nel 1910.
Tra il 1957 e il 1958 viene eseguito un intervento di manutenzione straordinaria al manto di copertura, agli intonaci interni ed esterni compreso il tinteggio. Viene pure ripristinato il tinteggio interno. Nel presbiterio e nel coro viene realizzata una nuova decorazione ad opera del pittore William Lusuardi di Castelnovo Sotto e del decoratore Vando Menozzi di Cadelbosco Sopra.
1982 - 1983 (restauro intero bene)
Il sopralluogo compiuto dall'ing. Carlo Casotti nel 1980 evidenzia una serie di problematiche strutturali e di degrado:
- umidità di risalita nella muratura;
- ampie zone di distacco degli intonaci esterni;
- pittura esterna quasi scomparsa;
- canali di gronda e pluviali in avanzato stato di corrosione;
- statue in cemento che fanno da coronamento alla facciata in avanzato stato di degrado;
- mancanza rete fognaria;
- struttura lignea primaria di copertura pericolante.
Per l'intervento di restauro si propone la deumidificazione delle murature, la sostituzione degli intonaci, la ridipintura esterna, la sostituzione della lattoneria, la realizzazione di idonea rete fognaria, la creazione di un cordolo armato sui muri perimetrali, la sostituzione di gran parte della struttura lignea primaria di copertura (capriate e terzere) e di tutta quella secondaria. Le quattro statue in cemento, collocate nel 1910, vengono rimosse e ripristinate le vecchie guglie.
A seguito dell'evento sismico del 1996 vengono intrapresi importanti lavori di restauro e consolidamento strutturale sotto la direzione dell'ing. Umberto Pergetti consistenti nei seguenti interventi:
- scuci-cuci nelle murature;
- riparazione lesioni in corrispondenza delle chiavi degli archi con cunei di ferro;
- consolidamento estradossale della volta sagrestia sud, del nartece e della prima parte della navata;
- incatenamenti metallici nella sagrestia sud e nella navata;
- sostituzione architravi con putrelle nelle finestre della sagrestia nord e nella porta di collegamento tra il presbiterio e la sagrestia sud e anche nel portale di ingresso;
- rifacimento manto di copertura della sagrestia;
- solidarizzazione metallica dei nodi delle capriate.
2005 (risanamento murature esterne e tinteggio intero bene)
Sotto la direzione dell'arch. Andrea Oliva nel 2005 viene predisposto un progetto di risanamento delle murature esterne e della facciata che prevede l'asportazione dell'intonaco ammalorato e l'esecuzione di un nuovo intonaco a base di calce idraulica. Si prevede altresì di rimuovere lo strato di tinteggio di natura sintetica per consentire la stesura della nuova pitturazione con latte di calce frammista a terre colorate.
Descrizione
L'attuale conformazione della chiesa di Cogruzzo si deve ad un intervento di ristrutturazione ed ampliamento attuato tra il 1722 e il 1730 sulla precedente chiesa seicentesca. Il presbiterio e l'abside subirono un notevole allungamento, mentre la larghezza rimase inalterata. La facciata venne avanzata di un'arcata, la copertura rifatta e così pure i paramenti decorativi.
La chiesa sorge isolata al centro di un trivio stradale.
La sua facciata, rivolta a ponente, è stata compiuta intorno alla metà del XVIII secolo. Si movimenta per effetto del pronunciamento in avanti della parte centrale che è organizzata su due livelli con lesene prima doriche e poi ioniche. Termina con un frontone curvo. L'asse centrale è sottolineato dalla presenza della porta di ingresso e dal superiore finestrone sormontato, a sua volta, dalla statua di San Leonardo alloggiata entro una nicchia.
Sotto il profilo planimetrico la chiesa ha uno sviluppo longitudinale. La navata è preceduta da un nartece affiancato ai lati da due vani ad uso penitenziale. E' suddivisa in cinque campate delle quali la prima e l'ultima più brevi. Sulle campate maggiori si aprono tre cappelle per lato, comunicanti tra loro. Sulla campata minore vicino all'ingresso prospettano la cappella del Battesimo, a sinistra, e la cappella del Sacro Cuore, a destra. Dalla campata vicino al presbiterio si accede ad un locale di servizio (lato sinistro) ed alla torre campanaria (lato destro).
La navata immette al presbiterio rialzato ai lati del quale sono poste le due sagrestie. Dietro l'altare maggiore in legno intagliato e dorato, risalente al 1751, si apre il coro absidato con gli stalli settecenteschi e il dipinto raffigurante S. Leonardo con S. Giuseppe e S. Antonio da Padova e, in basso, alcuni prigionieri che invocano la sua protezione. L'opera, di autore ignoto, compare in alcuni inventari del XVIII secolo tra i beni appartenenti alla chiesa.
L'impaginato architettonico dell'interno vede l'impiego di paraste scanalate di ordine ionico non convenzionale collegate superiormente da una trabeazione con dentelli che percorre tutta la chiesa.
Le decorazioni pittoriche, risalenti al secolo scorso, si concentrano soprattutto nella volta della navata (riquadrature), nella volta del presbiterio (angeli e calice eucaristico) e nel catino absidale (Annunciazione).
Impianto strutturale
Dalla relazione tecnica di accompagnamento al progetto di consolidamento strutturale e miglioramento antisismico (2000) si apprende che tutte le strutture portanti della chiesa parrocchiale di Cogruzzo sono in mattoni.
Pianta
La chiesa ha il fronte rivolto ad ovest. La navata è preceduta da un nartece ottenuto con lo spostamento in avanti della facciata durante i lavori di ampliamento e ristrutturazione avviati nel 1722. Ai lati del nartece vi sono due vani ad uso penitenziale. La navata è suddivisa in cinque campate delle quali la prima e l'ultima più brevi. Sulle campate maggiori si aprono tre cappelle per lato, comunicanti tra loro attraverso aperture ad arco. Sulla campata minore vicino all'ingresso prospettano la cappella del Battesimo, a sinistra, e la cappella del Sacro Cuore, a destra. Dalla campata vicino al presbiterio è possibile accedere ad un locale di servizio (lato sinistro) ed alla torre campanaria (lato destro). Il presbiterio, rialzato di due gradini, reca al centro la mensa. E' tuttora presente l'antico altare maggiore in legno intagliato e dorato dietro al quale si apre il coro absidato comunicante direttamente con le due sagrestie sugli opposti lati. Quella a nord era probabilmente nata come cappella feriale.
Dimensioni complessive dell'interno: larghezza 13,40 mt, lunghezza 26,00 mt, altezza 10,50 mt. Dimensioni della navata: larghezza 7,40 mt, lunghezza 16,15 mt.
Interno
Per le linee architettoniche dell'interno, definite verosimilmente durante i lavori di ristrutturazione di inizio Settecento, sono state impiegate membrature di ordine ionico (non convenzionale) con trabeazione che percorre tutto il perimetro della chiesa e risalta in corrispondenza delle paraste.
Appena superato l'ingresso, lo spazio di accoglienza è costituito da un nartece con volta a botte più bassa di quella della navata. Ai lati, due vani a soffitto piano, precedono due piccole celle con confessionali. La navata è suddivisa in cinque campate. Sulla prima campata si affacciano la cappella del Battesimo, a sinistra, dotata di cancello, e la cappella del Sacro Cuore di Gesù, a destra. Sulle tre maggiori campate aggettano tre cappelle per lato dotate di altari oggi comunicanti tra di loro. Sono coperte con volte a cupola su pennacchi. La prima cappella sul lato destro (lato sud) contiene l'altare delle Reliquie le quali sono poste entro un trono portatile eseguito nel 1779 dai fratelli Guatteri di Castelnovo di Sotto. La seconda cappella è dedicata alla Madonna del Rosario di cui si conserva un dipinto forse di F. Viacavi (1689) raffigurante la Madonna del Rosario con il Bambino e angeli e i santi Domenico, Caterina, Stefano, Eurosia e un santo guerriero e tutt'intorno i misteri del Rosario. Il dipinto è stato restaurato nel 2000. Nella terza cappella è presente un dipinto murale ritenuto miracoloso, risalente al XVI-XVII secolo, nel quale è rappresentata la Beata Vergine delle Grazie. E' stato sottoposto a restauro nel 2002. In questa cappella oggi è collocato l'armonium. Sul lato sinistro (lato nord) la prima cappella ha un altare in legno risalente all'inizio del XIX secolo con un dipinto su tela ritraente S. Mauro genuflesso che guarisce una gamba ad un infermo sostenuto da due giovani, nel cielo angeli e a sinistra S. Giovanni con il calice, il serpente e l'aquila. La seconda cappella è quella di S. Michele Arcangelo raffigurato nel dipinto di pittore locale del XVII secolo. Nella terza cappella si venera la Beata Vergine di cui è rappresentata l'Assunzione nella pala d'altare. Tutte le ancone dei suddetti altari hanno un impianto architettonico riconducibile ad un medesimo stile e ciò lascia supporre che siano stati concepiti nello stesso periodo. Inoltre sono prive di attico, probabilmente per non oscurare le aperture ovali. L'ultima campata prima del presbiterio non si affaccia su cappelle ma su un locale di servizio, a sinistra, e sul campanile, a destra.
Il presbiterio non ha balaustra ed è rialzato di due gradini rispetto al piano della navata. Ai suoi lati sono collocate due cantorie con parapetto ligneo realizzate alla fine del XVIII secolo dai fratelli Guatteri. La cantoria di sinistra conserva le canne di un antico organo. Le fonti ricordano (Scurani, p. 920) che nel 1779 fu acquistato un organo proveniente dalle soppressioni di Reggio. Dal presbiterio si accede direttamente alle due sagrestie. Quella a sud è tuttora utilizzata a questo scopo, mentre quella a nord, nata probabilmente come cappella feriale, oggi viene impiegata come locale di servizio.
Oltre alla mensa in posizione centrale, è ancora presente l'altare maggiore in legno intagliato e dorato realizzato intorno alla metà del XVIII secolo dai fratelli Guatteri. Dietro di esso, nel coro absidato, sono collocati gli stalli in legno, anch'essi opera dei fratelli Guatteri (1790).
Nella curva absidale è collocato il dipinto di autore ignoto raffigurante S. Leonardo con S. Giuseppe e S. Antonio da Padova e, in basso, alcuni prigionieri che invocano la sua protezione. L'opera compare in alcuni inventari del XVIII secolo tra i beni appartenenti alla chiesa.
Decorazioni pittoriche
Le decorazioni pittoriche, risalenti al secolo scorso, si concentrano soprattutto nella volta della navata (riquadrature), nella volta del presbiterio (angeli ai lati e al centro il Calice Eucaristico) e nel catino absidale (scena dell'Annunciazione).
Sia il presbiterio che il coro hanno pareti tinteggiate ad imitazione dei tessuti damascati.
Illuminazione
L'apporto luminoso di origine naturale può considerarsi sufficiente. Da ovest la luce penetra attraverso il finestrone di facciata; da sud e da nord proviene dalle finestre ovali delle cappelle laterali, dagli ovali delle cappellette del Battesimo e del Sacro Cuore, dalle lunette semicircolari degli spazi penitenziali vicino all'ingresso e dai due finestroni nella volta della navata; da est la luce del mattino entra dai due finestroni nell'abside. L'illuminazione artificiale è comunque garantita da una serie di proiettori (navata e presbiterio) e faretti (cappelle laterali). Di fianco al dipinto absidale sono sistemati dei punti luce a parete.
Prospetti
La chiesa di S. Leonardo sorge isolata al centro di un trivio stradale. E' circondata da un'area verde.
La sua facciata, rivolta a ponente, è stata compiuta tra il 1751 e il 1756. Si movimenta per effetto del pronunciamento in avanti della parte centrale che è organizzata su due livelli con lesene prima doriche e poi ioniche. Termina con un frontone curvilineo spezzato. L'asse centrale è sottolineato dalla presenza della porta di ingresso e dal superiore finestrone trapezoidale sormontato, a sua volta, dalla statua di San Leonardo alloggiata entro una nicchia. L'opera è stata eseguita nel 1756 dall'artista reggiano Prospero Salvarani.
Le due ali laterali sono raccordate con il secondo livello mediante setti a voluta posti al di sopra della trabeazione.
Sui vertici della facciata sono collocate quattro snelle guglie ricostruite nel 1982 dopo che, nel 1910, le originali erano state sostituite da angeli in cemento.
La torre campanaria con cella a monofore sorge addossata alla chiesa sul lato sud. E' accessibile sia dall'esterno che dall'interno ed è stata rialzata durante i lavori di ristrutturazione e ampliamento della chiesa compiuti tra il 1722 e il 1730.
Sui prospetti laterali della chiesa sono perfettamente leggibili i volumi costituenti le cappelle e le sagrestie. Ad est, l'abside è trattata con semplici membrature lisce che definiscono tre alte specchiature.
Coperture
Dalla relazione tecnica di accompagnamento al progetto di consolidamento strutturale e miglioramento antisismico redatto dall'ing. Umberto Pergetti nel 2000 si apprende che le volte a botte del nartece, della navata e del presbiterio sono in mattoni posti in foglio con nervature principali di spessore 30 cm e nervature secondarie intermedie di una testa. Le volte delle sagrestie sono a padiglione realizzate in mattoni disposti in foglio. Anche le volte delle cappelle laterali, a cupola su pennacchi, sono costruite con mattoni in foglio.
La copertura, rifatta nel 1982, presenta un cordolo di circa 30x30 cm, armato con quattro ferri correnti di diametro 16 mm e relative staffe, posto sui muri laterali e collegante, a sud, il campanile alla facciata e, a nord, il muro tra navata e presbiterio con la facciata. La struttura di sostegno del manto di copertura è realizzato con capriate sopra la navata, il nartece e il presbiterio, e con terzere sopra le cappelle laterali e le sagrestie.
Pavimentazioni
E' noto che nel 1842 viene realizzato il pavimento della chiesa con la tecnica del terrazzo alla veneziana. L'autore è un certo Leonardi "Artista Terrazzajo". Le fonti d'archivio rivelano però che la posa non è stata priva di difetti, per l'accertamento dei quali viene consultato l'architetto Luigi Croppi. Nello stesso periodo vengono posati i nuovi gradini in marmo rosa di Verona alla base di tutti gli altari.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
Collocazione di una nuova mensa rivolta verso l'assemblea.
aula - aggiunta arredo (2010-2013)
E' in corso di sperimentazione una soluzione che vede la collocazione dell'altare a metà della navata sul lato sinistro. I banchi sono opportunamente rivolti verso di esso. Dietro l'altare vi è la sede del celebrante. La proclamazione della Parola avviene dal centro della navata in direzione dell'ingresso.