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Catania
Catania
chiesa
confraternale
San Giuseppe al Transito
Parrocchia di Santa Maria dell'Aiuto
Planimetria e Interni; Prospetti; Impianto strutturale
nessuno
XVII - 1707(preesistenza intero bene); XVIII - XVIII(costruzione intero bene)
Chiesa di San Giuseppe al Transito
Tipologia e qualificazione chiesa confraternale
Denominazione Chiesa di San Giuseppe al Transito <Catania>
Autore (ruolo)
Amato, Andrea (progetto di ricostruzione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche

XVII - 1707 (preesistenza intero bene)

Nel 1696, tre anni dopo il terremoto, il vescovo di Catania Andrea Riggio, concede alla Confraternita di Santa Maria della Raccomandata (più tardi prenderà il nome di S. Giuseppe al Transito) di insediarsi presso la Porta della Decima in una chiesa dedicata a S. Giuseppe anch’essa distrutta dal terremoto. Le prime notizie su una possibile erezione della chiesa si hanno nel 1707 quando probabilmente fu costruito un piccolo edificio utilizzando i ruderi della chiesetta di S. Giuseppe.

XVIII  (costruzione intero bene)

A partire dal secondo ventennio del XVIII secolo la confraternita acquistò dei fabbricati adiacenti per creare un sagrato e per ingrandire la piccola chiesetta. Nel 1723 la Mensa Vescovile concede alla Confraternita per l’irrisorio canone di tarì 28 e grani 16 l’anno una buona estensione di terreno sciarroso dove poter costruire il nuovo tempio. Da questo momento inizia la costruzione di una nuova e più ampia chiesa su progetto dell'architetto Andrea Amato, di origine messinese. Si cominciò a scavare per la cripta e attorno al 1731 si ingrandì l’aula della chiesa con le due cappelle del Crocifisso e della Raccomandata, realizzando anche la volta finta dell’aula. Nel 1736 venne realizzata la porta maggiore, mentre il prospetto fu completato intorno al 1750. Nel 1746 la chiesa era quasi del tutto completa e venne dedicata a S. Giuseppe al Transito.
Descrizione

La chiesa, insieme ad alcuni locali annessi posti ai suoi fianchi, costituisce la testa di un isolato che si è sviluppato accanto ai resti della porta Decima, una di quelle dell'antica cerchia muraria di Catania. La scenografico facciata presenta un partito centrale plasticamente avanzato rispetto ai laterali. Lo spazio interno è a sviluppo longitudinale con aula unica rettangolare.
Planimetria e Interni
La chiesa si sviluppa secondo una planimetria ad aula unica rettangolare, anticipata da un vestibolo quadrangolare e conclusa dal presbiterio, anch'esso a pianta quadrangolare, posto ad una quota lievemente sopraelevata rispetto al piano dell'aula. Al di sotto dell'aula si trova una cripta, avente accesso da una scalinata che si diparte dall'inizio dell'aula. Gli interni sono scandite da doppie paraste in stille dorico sovrastate da una trabeazione con classici triglifi: ad esse si alternano campi di pareti piane, con al centro un incasso incorniciato da un arco, dove si trovano i due altari secondari; in altri due incassi si trovano i due confessionali, la porta della sacrestia e l’ingresso secondario. Sull’architrave s’imposta un attico nel quale si aprono tre finestre. Una volta a botte centinata, con lunette in corrispondenza delle finestre copre l’aula.
Prospetti
La facciata è costituita da un partito centrale piano concluso in alto da un frontone e racchiuso lateralmente tra due paraste che insieme ai partiti intermedi ad andamento convesso lo raccordano con i partiti laterali, anch'essi piani che nascondono i locali annessi alla chiesa. Lungo il prospetto destro sono visibili i resti dell'antica porta della Decima.
Impianto strutturale
Muratura portante in blocchi di pietrame lavico e malta di calce, con copertura a volta e struttura di copertura in elementi portanti lignei con soprastante manto di tegole.
Adeguamento liturgico

nessuno
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