chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Cossano Belbo Alba chiesa sussidiaria Madonna della Rovere Parrocchia di S. Giovanni Battista e S. Nicolao Impianto strutturale mensa e leggio - aggiunta arredo (1984) 1576 - 1576(prima menzione intero bene); 1698 - 1698(descrizione intero bene); 1730 - 1730(descrizione intero bene); 1753 - 1753(descrizione intero bene); 1828 - 1828(descrizione intero bene); 1869 - 1869(descrizione intero bene); 1938 - 1938(riedificazione facciata); 1984 - 1984(restauro intero bene); 1999 - 2000(restauro intero bene)
Santuario della Madonna della Rovere
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Santuario della Madonna della Rovere <Cossano Belbo>
Altre denominazioni
Madonna della Neve
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (riedificazione)
maestranze piemontesi (riedificazione facciata)
Notizie Storiche
1576 (prima menzione intero bene)
La chiesa è menzionata per la prima volta in occasione della visita pastorale del vescovo di Alba monsignor Vincenzo Marino.
1698 (descrizione intero bene)
La chiesa, indicata come dipendenza dell'abbazia di S. Gaudenzio di S. Stefano Belbo, è menzionata in occasione della visita pastorale del vescovo albese monsignor Roero. A giudicare dal tenore della descrizione, l'edificio, in ottime condizioni, si direbbe ricostruito da pochi anni.
1730 (descrizione intero bene)
La chiesa è menzionata e sommariamente descritta in occasione della visita pastorale del vescovo di Alba monsignor Vasco.
1753 (descrizione intero bene)
La chiesa è sommariamente descritta in occasione della consueta visita pastorale del vescovo di Alba.
1828 (descrizione intero bene)
Il complesso, dotato di casa per il cappellano, è descritto nella relazione sullo stato della parrocchia di Cossano redatto dall'arciprete Giuseppe Cresta.
1869 (descrizione intero bene)
L'edificio è descritto nell'indagine sulle chiese non parrocchiali della diocesi di Alba.
1938 (riedificazione facciata)
La facciata è interamente ricostruita nelle forme odierne.
1984 (restauro intero bene)
Per adeguare la chiesa ai nuovi dettami in materia di liturgia del Concilio Vaticano II, si avvia un'ampia campagna di restauro e riorganizzazione degli spazi interni.
1999 - 2000 (restauro intero bene)
Prende avvio una nuova campagna di restauri su progetto dell'architetto Silvia Brovia.
Descrizione
Edificio di medie dimensioni, con impianto a croce latina, ricavato collegando all'aula longitudinale due cappelli laterali che anticipano il presbiterio a terminazione piana. Lo spazio, scandito in campate regolari da lesene doriche che sorreggono una pseudotrabeazione, è coperto da volte a crociera, anche in corrispondenza dell'intersezione delle cappelle. Solo il presbiterio è sormontato da una volta a vela che simula una cupola su pennacchi.
La facciata, novecentesca e di chiaro gusto eclettico, è realizzata interamente in muratura di mattoni a vista e tripartita da snelle lesene doriche che sorreggono una trabeazione su cui poggia un secondo ordine, limitato al solo intercolumnio centrale, concluso da un timpano e collegato alle sottostanti campate laterali da due volute affiancate da pinnacoli posti in corrispondenza delle lesene angolari. L'unico portale, timpanato, si apre in posizione centrale; è sormontato da un oculo quadrilobato e affiancato da due finestre cuspidate, aperte nei due intercolumni laterali.
Impianto strutturale
Edificio realizzato con muratura portante di mattoni, sia nel corpo longitudinale, tardoseicentesco, sia nella facciata novecentesca, la cui tessitura muraria è lasciata vista. Le pareti perimetrali sono irrobustite e scandite da lesene, su cui poggia una pseudotrabeazione che accoglie le ricadute degli archi trasversali che definiscono le singole campate delle volte a crociera che coprono lo spazio dell'aula. Articolazione analoga mostra il presbiterio, coperto da una volta a vela: appena segnato da un arco di trionfo composto da un fascio di lesene, risulta, dunque, leggermente più stretto rispetto all'aula. Le due cappelle laterali, poco profonde e innestate nell'aula in corrispondenza della campata che anticipa il presbiterio, sono coperte da volte a botte disposte trasversalmente rispetto all'asse di sviluppo della chiesa.
Adeguamento liturgico
mensa e leggio - aggiunta arredo (1984)
Si conserva ancora l'imponente macchina d'altare preconciliare, davanti alla quale sono stati aggiunti una mensa e un leggio, entrambi in legno e mobili.