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adeguamento liturgico
Castino
Alba
chiesa
sussidiaria
San Rocco
Parrocchia di S. Margherita e S. Bovo
Impianto strutturale
nessuno
1730 - 1730(prima menzione intero bene); 1770 - 1770(descrizione intero bene); 1869 - 1869(descrizione intero bene)
Chiesa di San Rocco
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Rocco <Castino>
Ambito culturale (ruolo)
tardobarocco (edificazione)
maestranze piemontesi (riplasmazione facciata)
Notizie Storiche

1730  (prima menzione intero bene)

La chiesa è menzionata per la prima volta e sommariamente descritta in occasione della visita pastorale del vescovo di Alba monsignor Vasco.

1770  (descrizione intero bene)

La chiesa è menzionata e sommariamente descritta in occasione della visita pastorale del vescovo di Alba monsignor Vagnone.

1869  (descrizione intero bene)

L'edificio è descritto come luogo di "peculiare divozione dei parrocchiani" nell'indagine sulle chiese non parrocchiali della diocesi di Alba.
Descrizione

Edificio di medie dimensioni, prossimo all'abitato ma difficilmente raggiungibile, presenta un impianto ad aula rettangolare priva di abside, anticipata da un portico giustapposto in epoca successiva alla facciata originaria, che ancora fa mostra di sé al di sotto della copertura in struttura metallica e lignea, opera di un intervento di restauro del secolo scorso. L'aula è scandita in due campate da lesene (che non trovano un corrispondente all'esterno) collegate tra loro da una pseudotrabeazione su cui poggia il sistema di volte a botte con unghie per garantire l'illuminazione dello spazio e sottarchi. La facciata, molto convenzionale, mostra un unico ingresso con architrave ligneo, affiancato da due semplici finestre rettangolari e sormontato da un rosone ricavato da un unico blocco di pietra tufacea, a sua volta affiancato da due specchiature sottosquadro allineate verticalmente alle finestre sottostanti. Il portico, più recente, è costituito da due pareti poste sul prolungamento dei muri laterali della chiesa, aperte da due arcata a tutto sesto e concluse sul fronte da due pilastri.
Impianto strutturale
Edificio in muratura portante di pietra a spacco, lavorata in modo piuttosto grossolano, lasciata a vista all'esterno e intonacata internamente. Gli elementi di irrobustimento strutturale sono visibili solo all'interno dell'aula, essendo le superfici parietali esterne del tutto prive di risalti. Si tratta, in buona sostanza, di due parastre che scandiscono lo spazio in altrettante campate, sulle quali, al di sopra di una pseudotrabeazione continua e interrotta solo sulla parete di fondo del presbiterio, in corrispondenza della pala (che in origine doveva essere più ampia rispetto all'odierna nicchia ricavata in spessore di muro), poggia l'arco trasverso che innerva la volta a botte unghiata di copertura. Da segnalare la soluzione, adottata in occasione di un restauro novecentesco, di ricorrere a travi e capriate reticolari in metallo per sostenere l'orditura secondaria e il manto di copertura del tetto del portico che anticipa e protegge la facciata.
Adeguamento liturgico

nessuno
Risulta ancora in opera l'originaria macchina d'altare preconciliare, abitualmente utilizzata in occasione delle celebrazioni liturgiche.
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