chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Scandiano Reggio Emilia - Guastalla chiesa parrocchiale Natività della B.V.M. Parrocchia di Natività della Beata Vergine Maria Impianto strutturale; Pianta; Interno; Illuminazione; Prospetti; Pavimentazioni presbiterio - intervento strutturale (1965-75); presbiterio - aggiunta arredo (1965-75) 1430 ca. - 1439(preesistenze Intero bene); 1515 ca. - 1515 ca.(ampliamento e restauro intero bene); 1903 - 1904(ampliamento e restauro intero bene); 1945 ca. - 1945 ca.(parziale distruzione decorazioni interno); 1996 - 2002(restauro e miglioramento antisimico intero bene); 1999 - 1999(restauro pittorico interno)
Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria <Scandiano>
Altre denominazioni
S. Maria Natività della B.V.M.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (preesistenze)
maestranze emiliane (rinnovamento e ampliamento)
maestranze emiliane (ricostruzione )
Notizie Storiche
1430 ca. - 1439 (preesistenze Intero bene)
La chiesa viene fabbricata verso il 1430 da Feltrino Boiardi che lasciò nel suo testamento la facoltà di esservi tumulato. I lavori vengono completati nel 1439.
1515 ca. (ampliamento e restauro intero bene)
Intorno al 1515 la chiesa viene ampliata e rinnovata su progetto dell’architetto reggiano R. Pacchioni.
1903 - 1904 (ampliamento e restauro intero bene)
All’inizio del XX secolo la chiesa viene restaurata. Viene rifatto il pavimento e vengono costruite tre nuove cappelle sul lato occidentale.
1945 ca. (parziale distruzione decorazioni interno)
Durante la seconda guerra mondiale la chiesa venne colpita nell’abside e nel fianco occidentale. Vanno così perduti tutti gli apparati decorativi di quella parte dell’edificio.
1996 - 2002 (restauro e miglioramento antisimico intero bene)
In seguito agli eventi sismici del 1996 la chiesa viene sottoposta ad un intervento di miglioramento antisismico su progetto dell’arch. Fausto Bisi.
Interventi proposti:
- scuci-cuci nelle murature;
- infissione di cunei metallici e malte espansive;
- catene metalliche nelle cappelle e nell’arco trionfale;
- catene intramurarie nella facciata e di collegamento tra la facciata stessa e le murature longitudinali;
- scuci-cuci nel campanile.
1999 (restauro pittorico interno)
Nel 1999 viene redatto un progetto di restauro pittorico degli interni da parte dell’arch. Fausto Bisi.
Descrizione
Le cronache riferiscono che fin dalla fondazione della Rocca era presente, nelle sue adiacenze, una piccola chiesa che però venne abbattuta e nell’anno 1430 si diede inizio alla costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria. La costruzione venne conclusa nel 1439. Nei secoli la chiesa fu oggetto di numerosi interventi di ampliamento e ristrutturazione e parziali menomazioni, fino all’odierna configurazione a tre navate con cappelle laterali.
L’interno è a tre navate su colonne. Sulle navate minori si affacciano le cappelle laterali (quattro sul lato sinistro e tre sul lato destro). Il presbiterio è rialzato di due gradini e termina con un’abside semicircolare nella quale è collocato l’altare maggiore in legno intagliato e indorato e la pala di Jean Baptiste Le Bell raffigurante la Natività di Maria Vergine (1718).
La facciata tripartita rispecchia la suddivisione interna a tre navate. La parte centrale è definita da due coppie di lesene di ordine ionico che sostengono un frontone curvo. Le parti laterali si raccordano alla principale tramite volute adagiate sopra lesene prive di capitelli.
Impianto strutturale
E’ presumibile che la struttura portante della chiesa sia costituita da muratura di mattoni pieni in laterizio.
Pianta
L’impianto planimetrico della chiesa è a tre navate su colonne. Quella centrale è di maggiore ampiezza. Sulla navata sinistra (lato ovest) si aprono quattro cappelle aventi la stessa dimensione. Sulla navata opposta vi sono quattro vani di diversa ampiezza, dei quali solo tre adibiti a cappella, mentre il quarto ha una funzione di passaggio. Sul presbiterio, rialzato di due gradini, si affacciano due cappelle con altare il cui spazio è occupato dai banchi per la partecipazione dei fedeli alla liturgia. Il presbiterio termina con un’abside semicircolare.
Dall’abside si accede alla sagrestia. La torre campanaria è inglobata nel complesso della chiesa sul lato ovest della stessa.
Interno
La spazialità dell’interno è definita dalle tre navate separate da sei colonne con capitelli dorici che sorreggono archi a tutto sesto con finestre oculari nella parte superiore delle pareti che si sviluppano sopra di essi. La navata centrale è coperta con volta a botte lunettata. Le navate laterali hanno volte a crociera, così come le cappelle sul lato sinistro.
La prima cappella sul lato destro dell’ingresso è dedicata a S. Pietro. E’ poco profonda a causa della mutilazione avvenuta in seguito all’ampliamento di via Marconi. Vi è contenuto un dipinto del pittore reggiano Orazio Talami. Nella cappella seguente si venera il Cristo Morto, il cui simulacro è inserito in un altare di matrice barocca con colonne tortili e cornice spezzata. La terza cappella è a pianta quadrata con volta sferica. Contiene un statua della Madonna del Rosario in legno policromo, opera dello scultore siciliano Antonio Baiardi (1654). A conclusione della navata è posta la cappella dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, raffigurata in un dipinto del pittore Bartolomeo Passerotti.
Sul lato sinistro la prima cappella vicino all’ingresso ospita il Fonte Battesimale. La cappella successiva è dedicata alla Madonna Addolorata. Nella terza cappella si venera il Sacro Cuore di Gesù e nella quarta è collocato un moderno organo. Al termine della navata vi è la cappella della Madonna di Lourdes, un tempo denominata Cappella Estense poiché nel 1721 vi era stato dipinto lo stemma dei duchi d’Este.
Nel presbiterio è collocato l’altare del SS. Santissimo Sacramento in legno intagliato e indorato realizzato nel XVIII secolo. L’ancona dell’abside, anch’essa in legno intagliato, contiene un dipinto raffigurante la Natività di Maria Vergine, eseguito nel 1718 dall’artista fiammingo Jean Baptiste Le Bell.
Illuminazione
L’illuminazione naturale della chiesa è favorita dalla presenza delle tre finestre in facciata e dalle finestre oculari nella parte alta della parete destra della navata centrale. Due finestre a lunetta sono poste nelle cappelle terminali delle navate laterali (cappella della Madonna di Lourdes e cappella di S. Caterina d’Alessandria). Nell’abside sono presenti due finestre con vetrate policrome con figure di santi.
L’illuminazione artificiale è garantita da un impianto costituito sia da fonti indirette puntate sui sistemi voltati delle navate e del presbiterio, sia da fonti dirette. Ulteriori punti luce sono collocati negli altari laterali.
Prospetti
La facciata tripartita rispecchia la suddivisione interna a tre navate. La parte centrale, più sporgente, è delimitata da due coppie di lesene di ordine ionico che sostengono un frontone curvo. Le due parti laterali, corrispondenti alle navate minori, sono serrate da lesene prive di capitelli sulle quali poggiano le volute di raccordo. La porta centrale è ad arco. Le due porte laterali, di minori proporzioni, sono architravate. Arretrate rispetto al piano della facciata, vi sono le superfici murarie in mattoni lasciati a vista delle cappelle laterali.
La torre campanaria, risalente al XVIII secolo, è situata sul lato ovest della chiesa. Anch’essa è in mattoni a vista. Ha un accesso diretto dall’esterno.
Pavimentazioni
La pavimentazione della chiesa non è omogenea. Nella navata centrale, nel presbiterio e parte della navata sinistra è realizzata in seminato a grossa pezzatura. Nella navata destra è in mattonelle esagonali. Altre situazioni si riscontrano nelle cappelle.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1965-75)
Rimozione balaustra nel presbiterio.
presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
Collocazione mensa per la celebrazione rivolta verso l’assemblea