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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Bevilacqua
Verona
chiesa
sussidiaria
S. Pietro in Tillida
Parrocchia di Sant'Antonio Abate
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
X sec.ante - X sec.(origini e costruzione intero bene); 1161 - 1161(restauro intero bene); XIV sec. - 2007(passaggio di proprietà carattere generale); 1919 - 1920(restauro intero bene); 2011 - 2013(restauro intero bene)
Chiesa di San Pietro in Tillida
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Pietro in Tillida <Bevilacqua>
Altre denominazioni Chiesa di San Pierin
Chiesa di San Pierin in Cantalovo
S. Pietro in Tillida
Autore (ruolo)
Giacomelli, Paolo (restauro)
Ambito culturale (ruolo)
architettura altomedievale (origini e costruzione)
architettura romanica (restauro)
architettura contemporanea (restauro)
architettura contemporanea (restauro )
Notizie Storiche

X sec.ante - X sec. (origini e costruzione intero bene)

Ignote le origini della pieve di S. Pietro in Tillida. La prima notizia proviene da un documento del X sec., ma è probabile che l’edificio sia ancora più antico.

1161  (restauro intero bene)

Dal testo inciso sull’architrave del portale d’ingresso si evince che l’edificio fu restaurato o interamente ricostruito in forme romaniche nel 1161.

XIV sec. - 2007 (passaggio di proprietà carattere generale)

La chiesa di S. Pietro nel XIV sec. divenne proprietà della ricca famiglia Bevilacqua (da cui prese il nome il paese), ai quali rimase fino al 2007, anno in cui fu donata alla Parrocchia di S. Antonio Abate in Bevilacqua.

1919 - 1920 (restauro intero bene)

Tra il 1919 ed il 1920 la chiesa, in precarie condizioni statiche, venne integralmente restaurata grazie al contributo della Soprintendenza ai Beni Architettonici di Verona.

2011 - 2013 (restauro intero bene)

Risale al triennio 2011-2013 un organico intervento di restauro conservativo della chiesa che ha interessato la copertura, le pareti interne, le decorazioni ad affresco ed il pavimento. Progetto a cura dell’arch. Paolo Giacomelli.
Descrizione

Ignote le origini della pieve di S. Pietro in Tillida. La prima notizia proviene da un documento del X sec., ma è probabile che l’edificio sia ancora più antico. Dal testo inciso sull’architrave del portale d’ingresso si evince che l’edificio fu restaurato o interamente ricostruito in forme romaniche nel 1161. A partire dal XIV sec. divenne proprietà della famiglia Bevilacqua, alla quale rimase fino al 2007, anno in cui fu donata alla Parrocchia di S. Antonio Abate in Bevilacqua. L’edificio si presenta con semplice facciata a capanna rivolta ad occidente. Campanile a vela in metallo posto sul vertice sommitale del timpano del prospetto principale. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio rialzato di un gradino concluso con abside emergente semicircolare. Le pareti interne, in parte intonacate, sono decorate con lacerti di affreschi tre-quattrocenteschi raffiguranti immagini della Madonna col Bambino, teorie di Santi ed ex voto; due ampie finestrature rettangolari si aprono nella parete di facciata; strette monofore interessano i fianchi longitudinali della navata e la parete absidale. L’aula è coperta dalla sovrapposta struttura di copertura a due falde con travature e capriate a vista; il vano absidale è chiuso da una semicalotta sferica in muratura intonacata; manto in coppi di laterizio. La pavimentazione della navata è realizzata in quadrotte di cotto; il presbiterio è pavimentato con pianelle di laterizio posate a “spina di pesce”.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare con asse maggiore longitudinale, presbiterio rialzato di un gradino concluso con abside emergente a sviluppo semicircolare di ampiezza ridotta. L’ingresso principale della chiesa si apre al centro della parete di facciata; è presente un’entrata laterale sul fianco settentrionale della navata.
Facciata
Semplice facciata a capanna rivolta ad occidente, edificata in mattoni pieni di laterizio a vista. Al centro si apre il portale d’ingresso di forma rettangolare, con architrave recante un'antica iscrizione, il cui testo recita: “+ H PLEBS PORTI ANTIQUA EISVO TRATORIO SITA / + M.C.L.X.I. CVR . CV . F . ICABAT . ETHABALDVINO . EV . ERAT”); l'ingresso è sovrastato da un protiro pensile, ai lati del quale sono aperte due ampie finestre. Più in alto una finestrella cruciforme illumina l’interno dell’edificio.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di mattoni pieni di laterizio legati con malta di calce e con tessitura regolare, controventate e concatenate mediante tiranti metallici disposti lungo il settore sommitale. I paramenti murari esterni sono privi di intonacatura; le pareti interne presentano un rivestimento ad intonaco.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula è coperta dalla sovrapposta struttura lignea di copertura con travature e capriate a vista. Il vano dell’abside è chiuso da una semicalotta sferica in muratura, intonacata verso l’intradosso.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante costituita da quattro capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale e saette di controventatura, poggianti su mensole in legno a barbacane in corrispondenza dell’innesto nelle pareti d’ambito; orditura secondaria composta da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio. Copertura a padiglione a sviluppo semicircolare a chiusura dell’abside.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è realizzata in quadrotte di cotto a corsi diagonali. Il piano del presbiterio, rialzato con un gradino in pietra calcarea bianco-rosata, è pavimento con pianelle di laterizio posate a “spina di pesce”.
Prospetti interni
Lo spazio interno della chiesa, sobrio ed austero nell’essenzialità delle sue linee caratteristiche del romanico veronese, conserva i segni di vari interventi che ne hanno parzialmente modificato l’impianto originario; le pareti interne, in parte intonacate, sono decorate con lacerti di affreschi tre-quattrocenteschi raffiguranti immagini della Madonna col Bambino, teorie di Santi ed ex voto; due ampie finestrature rettangolari si aprono nella parete di facciata; strette monofore interessano i fianchi longitudinali della navata e la parete absidale.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, con sviluppo semplice e lineare, si caratterizzano per la forte potenzialità espressiva della struttura muraria in laterizio a vista; le pareti sono coronate da una cornice modanata con mensoline in cotto; lungo i fianchi della navata e nella struttura emergente dell’abside semicilindrica si aprono strette monofore strombate.
Campanile
Campanile a vela in metallo posto sul vertice sommitale del timpano della facciata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
Si conserva l’altare maggiore pre-conciliare, utilizzato tuttavia secondo le prescrizioni dell’adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.
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