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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
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Portese
San Felice del Benaco
Verona
chiesa
sussidiaria
S. Fermo Martire
Parrocchia di San Giovanni Battista
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1965-1975)
XV sec. - XV sec.(origine e costruzione intero bene); 1806 - 1835(passaggi di proprietà carattere generale); 1956/12/15 - 1960/04/18(restauro intero bene)
Chiesa di San Fermo Martire
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Fermo Martire <Portese, San Felice del Benaco>
Altre denominazioni S. Fermo Martire
Ambito culturale (ruolo)
architettura gotica (origini e costruzione)
architettura contemporanea (restauro )
Notizie Storiche

XV sec.  (origine e costruzione intero bene)

La chiesa di S. Fermo fu edificata nel corso del XV sec. (su preesistenze di epoca romana e altomedievale) come cappella soggetta alla pieve di S. Maria in Manerba.

1806 - 1835 (passaggi di proprietà carattere generale)

Nel 1806, in seguito ad alcune controversie tra la pieve di Manerba, i frati francescani dell’Isola del Garda e la Parrocchia di Portese, la chiesetta di S. Fermo fu acquisita dal Demanio. Successivamente, nel 1835, il sig. Domenico Brunelli acquistò l’edificio sacro e lo donò alla Parrocchia di Portese.

1956/12/15 - 1960/04/18 (restauro intero bene)

Il 15 dicembre del 1956 il vescovo di Verona Giovanni Urbani (1955-1958) ordinò la chiusura al culto della chiesetta di S. Fermo poiché pericolante. Il parroco dopo aver pensato all’alienazione del bene, optò per il restauro dello stesso. I lavori, principiati nel 1959, ebbero compimento l’anno successivo. L’edificio fu riconsacrato in data 18 aprile 1960 dal vescovo di Verona Giuseppe Carraro (1958-1978).
Descrizione

La chiesa di S. Fermo venne edificata nel corso del XV sec. come cappella soggetta alla pieve di Manerba. Nel 1806, in seguito ad alcune controversie tra la pieve di Manerba, i frati francescani dell’Isola del Garda e la Parrocchia di Portese, la chiesetta di S. Fermo fu acquisita dal Demanio. Successivamente, nel 1835, il sig. Domenico Brunelli acquistò l’edificio sacro e lo donò alla Parrocchia di Portese. Il 15 dicembre del 1956 il vescovo di Verona Giovanni Urbani (1955-1958) ordinò la chiusura al culto della chiesetta di S. Fermo poiché pericolante. Il parroco, dopo aver pensato all’alienazione del bene, optò per il restauro dello stesso. I lavori, principiati nel 1959, ebbero compimento l’anno successivo. L’edificio fu riconsacrato in data 18 aprile 1960 dal vescovo di Verona Giuseppe Carraro. Esternamente si presenta con facciata a capanna rivolta ad oriente. Torre campanaria inserita tra il fianco settentrionale della chiesa ed il modesto corpo edilizio adiacente alla stessa in cui si colloca la sacrestia. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio emergente rialzato di due gradini e concluso con abside poligonale a tre lati. L’interno della chiesa è modulato nel suo sviluppo longitudinale da due arcate a tutto sesto poggianti su pilastri con capitello a semplice modanatura; un ampio arco trionfale introduce il presbiterio; lungo le pareti sono poste alcune opere pittoriche; al centro della parete absidale si conserva un affresco raffigurante S. Fermo, attribuito a Giovanni da Ulma; le pareti sono intonacate e tinteggiate. Copertura a due falde con struttura portante a vista composta da travi in cemento, dipinte a guisa di una struttura lignea, con sovrapposti tavelloni in cotto e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in pianelle quadrate in cotto.
Pianta
La chiesa, in posizione isolata immersa in un’area boschiva su uno sperone di roccia che si protende verso l’isola del Garda, presenta un impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio emergente rialzato di due gradini, di ampiezza minore e concluso con abside poligonale a tre lati. Sul lato settentrionale del presbiterio insiste un corpo di fabbrica minore articolato su due livelli, che ospita al piano inferiore il locale della sacrestia, e nel quale risulta inglobato un campaniletto. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata; è presente un’entrata laterale sul fianco meridionale della navata.
Facciata
Facciata a capanna rivolta ad oriente. Due finestre di forma rettangolare inquadrano centralmente il portale d’ingresso. Più in alto un grande oculo illumina l’interno dell’edificio. Copertura lignea fortemente aggettante a protezione dell’ingresso.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto legato con malta di calce, costituito da conci sbozzati di pietra calcarea locale, ciottoli morenici e mattoni pieni in laterizio; le angolate sono realizzate con blocchi squadrati di pietra e mattoni in cotto con tessitura regolare; internamente due arconi trasversali in muratura controventati da catene metalliche sostengono la struttura di copertura; sono presenti due ulteriori tiranti metallici in corrispondenza della facciata e dell’arco trionfale. I paramenti murari esterni, con tessitura a vista, conservano limitati lacerti di intonacatura; le pareti interne sono intonacate e tinteggiate.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’ambiente interno è coperto dalla sovrapposta struttura di copertura a capanna con travature a vista.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante composta da travi in cemento disposte longitudinalmente sostenute lungo la navata da due arconi traversali in muratura; orditura secondaria costituita da travetti in cemento in pendenza con sovrapposti tavelloni in cotto; manto in coppi di laterizio. Le travature in cemento sono dipinte a guisa di una struttura lignea.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna è realizzata in pianelle quadrate in cotto posate a corsi diagonali; il presbiterio è rialzato con due gradini in pietra calcarea bianca.
Prospetti interni
L’interno della chiesa, dalle linee sobrie ed equilibrate, si presenta modulato nel suo sviluppo longitudinale da due arcate a tutto sesto poggianti su pilastri con capitello a semplice modanatura, che definiscono al contempo il ritmo dei prospetti longitudinali dell’aula; un ampio arco trionfale introduce il presbiterio; sul fianco meridionale dell’aula si apre l’ingresso laterale con imbotte centinato strombato; un’unica finestra si apre sul lato meridionale del presbiterio, oltre alle tre finestrature presenti in facciata; lungo le pareti sono poste alcune opere pittoriche; al centro della parete absidale si conserva un affresco raffigurante S. Fermo, attribuito a Giovanni da Ulma; le pareti sono intonacate e tinteggiate.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, caratterizzati dall’austerità e dalla forte valenza espressiva della struttura muraria con paramento quasi completamente a vista, esibiscono uno sviluppo sobrio e lineare; il fronte meridionale è percorso nel settore inferiore da una sottile cornice che individua una sorte di parte basamentale; sullo stesso lato si apre l’ingresso laterale, incorniciato da un portale trilitico in pietra bianca locale.
Campanile
Torre campanaria inserita tra il fianco settentrionale della chiesa ed il modesto corpo edilizio adiacente alla stessa in cui si colloca la s0acrestia. Basamento a pianta quadrangolare. Fusto edificato in pietrame misto. Cella campanaria caratterizzata dall’apertura di una bassa monofora per ciascuno dei quattro lati. Copertura a quattro falde in coppi di laterizio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965-1975)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l’introduzione di un altare mobile in legno rivolto verso l’assemblea, posizionato sulla predella dell’altare maggiore pre-conciliare, rimosso dalla sua sede originaria.
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