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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
San Cesareo
Cava de' Tirreni
Amalfi - Cava De' Tirreni
chiesa
parrocchiale
S. Cesario m.
Parrocchia San Cesario
Pianta; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Cappelle laterali; Elementi decorativi; Impianto strutturale; Sagrato
presbiterio - intervento strutturale (2002); presbiterio - aggiunta arredo (2002)
I a.C. - VI(preesistenze carattere generale); VII - IX(fondazione intero bene); X - XIII(menzione in documenti intero bene); 1306 - 1306(giurisdizione intero bene); 1513 - 1513(giurisdizione intero bene); 1607 - 1607(ampliamento intero bene); 1840 - 1840(danneggiamenti e restauri intero bene); 1857 - XIX(danneggiamenti e restauri intero bene); 1930 - 1932(ricostruzione campanile
tetto
pavimento.); 1934 - 1934(restauro facciata); 1979 - 2013(giurisdizione carattere generale); 1980 - 2002(danni sismici e restauri intero bene); XXI - XXI(restauri intero bene)
Chiesa di San Cesario Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Cesario Martire <San Cesareo, Cava de' Tirreni>
Altre denominazioni Chiesa di S. Cesareo
Chiesa di S. Cesario
Chiesa di S. Cesario m.
Chiesa di San Cesario Diacono e Martire
S. Cesario m.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
barocco napoletano (programma decorativo)
rinascimento (costruzione facciata)
barocco (rimaneggiamento facciata)
Notizie Storiche

I a.C. - VI (preesistenze carattere generale)

Gli studiosi ipotizzano che l'attuale territorio di San Cesareo fu sede di un insediamento romano, divenuto fiorente forse già nel I secolo a.C. Laddove oggi sorge la chiesa di San Cesario, sarebbe esistito un tempio pagano consacrato al culto dell'Imperatore (Caesar), successivamente sostituito con il culto dell'omonimo santo cristiano (Cesario). Anche il tempio pagano fu poi sostituito con la costruzione di una primitiva chiesa.

VII - IX (fondazione intero bene)

La chiesa di San Cesario è antichissima. Si fa risalire la sua fondazione al secolo VII o anche precedentemente. Tuttavia il primo documento che ne attesta con certezza l'esistenza risale alla metà del secolo IX. Nell'843 la chiesa viene nominata come detentrice di possedimenti.

X - XIII (menzione in documenti intero bene)

La chiesa di San Cesario è menzionata direttamente o indirettamente in molti documenti dei secoli X-XIII. Tra questi citiamo quelli del 943 (documenti di Guaimario e Gisulfo), del 992, del 1038 (documento di Giovanni doge di Amalfi), del 1087 (documento del duca Ruggiero), del 1295 (documento del vescovo di Salerno).

1306  (giurisdizione intero bene)

Dalla sua fondazione fino al secolo XIV la chiesa era sotto la giurisdizione della diocesi di Salerno, di cui un canonico assumeva il compito di rettore di San Cesario. Nel 1306, invece, il vescovo Bernardo di Salerno permutò con l'abate Roberto di Cava la chiesa di San Cesario in cambio di altre chiese site in Giffoni (San Gregorio, San Michele e San Vincenzo). Così San Cesario venne a trovarsi sotto la giurisdizione abbaziale.

1513  (giurisdizione intero bene)

Nel 1513, con la nascita della nuova diocesi di Cava, la chiesa di San Cesario fu staccata dalla giurisdizione abbaziale per passare alla nuova diocesi.

1607  (ampliamento intero bene)

Nel 1607, il vescovo mons. C. Lippi, in occasione di una visita pastorale, autorizzò l'ampliamento e il rifacimento decorativo della chiesa per venir incontro alle accresciute esigenze della popolazione. Nell'occasione il vescovo autorizzò anche la fondazione della confraternita dello Spirito Santo (poi estintasi).

1840  (danneggiamenti e restauri intero bene)

Nel 1840 la chiesa fu depauperata di molte sue opere e danneggiata in seguito a profanazione. Il parroco, don Pietro Avallone con pubbliche offerte, vi fece ricostruire l'altare di marmo, la balaustra di marmo, l'organo ed altro.

1857 - XIX (danneggiamenti e restauri intero bene)

La chiesa fu danneggiata dal terremoto del 1857. Il parroco, don Pietro Avallone, ne curò il restauro e il ripristino e, successivamente, sul lato orientale, fece costruire la casa canonica.

1930 - 1932 (ricostruzione campanile, tetto, pavimento.)

Nel 1932 vennero ricostruiti il campanile ed il tetto, gravemente danneggiati dall'evento sismico del 1930. Nello stesso anno fu rifatto anche il pavimento.

1934  (restauro facciata)

Nel 1934 fu restaurata o rifatta la facciata principale, come una lapide in loco ricorda.

1979 - 2013 (giurisdizione carattere generale)

Nel 1979 la parrocchia di San Cesario passò sotto la giurisdizione della diocesi della Santissima Trinità della Badia di Cava, in cui rimase fino al gennaio 2013, quando, invece, essa è stata trasferita sotto la giurisdizione dell'Arcidiocesi di Amalfi - Cava de' Tirreni.

1980 - 2002 (danni sismici e restauri intero bene)

In seguito al terremoto del 1980, la chiesa rimase gravemente danneggiata e inagibile. I lavori di restauro che ne seguirono hanno permesso la riapertura al culto soltanto nel 2000. La cerimonia di consacrazione è avvenuta nel 2002. Nel periodo di inagibilità della chiesa, le funzioni parrocchiali sono state trasferite al vicino santuario dell'Avvocatella.

XXI  (restauri intero bene)

Nel corso del XXI secolo si sono svolti lavori di restauro all'edificio sacro, alla canonica (2004, con fondi CEI) e al campanile (2006).
Descrizione

Il complesso monumentale di San Cesario è a tipologia diffusa e si articola in tre nuclei architettonici ravvicinati ma separati da pubbliche strade: il nucleo composto dalla chiesa di San Cesario, con campanile, sacrestia, canonica e alcuni locali pastorali; il nucleo composto dalla chiesa di Santa Maria della Peschiera e dall'oratorio attiguo con altri locali ed edifici annessi e il sagrato comune; il nucleo composto dal nuovo centro pastorale, con relative aree scoperte. Il complesso sorge nella frazione San Cesareo, in Cava de' Tirreni, il cui territorio, a sud est della città, ha orografia accidentata e mossa, aspetto di media collina, con ampie aree rurali e urbanizzazione in sviluppo irregolare. Il complesso architettonico costituisce il fulcro urbano della frazione. La chiesa parrocchiale ha pianta longitudinale ad una sola navata, a croce latina, con transetto e abside. La navata è affiancata da piccole cappelle laterali e coperta da una volta a botte lunettata; il transetto è ampio e reca centralmente una copertura a cupola. L'interno della chiesa mostra una veste barocca con dovizie di decorazioni. La partitura architettonica si basa su un ritmo di lesene a capitello composito, presenti nella navata, ad intervalli tra le arcate della cappelle laterali. Su tali capitelli corre un'alta trabeazione a madanature multiple e pulvini in aggetto sulle lesene; su di essa si imposta la volta a botte. Il ritmo di lesene della navata termina con i piloni dell'arco trionfale, con cui essa si innesta nel transetto. Quest'ultimo spazio è caratterizzato da una campata centrale delimitata da quattro piloni angolari, che hanno pianta articolata e presentano fregi fitomorfici al posto dei capiteli; reggono le arcate e i pennacchi, su cui si imposta la grande cupola. Anche l'abside riporta una scansione di lesene composite, che confluisce, infine, nelle costolonature del catino di copertura. L'illuminazione naturale dell'interno, che non è abbondante, proviene soprattutto dalle finestre della navata, del transetto e dell'abside. La facciata della chiesa, di impostazione barocca ma alquanto semplificata, prospetta quasi direttamente sulla pubblica strada.
Pianta
La chiesa ha pianta longitudinale, a croce latina e navata unica, con transetto emergente dal perimetro di base. L'ingresso principale è posizionato in asse alla navata e centrale in facciata; esso immette nell'aula liturgica attraverso un atrio ligneo interno, delimitato da pilastrini metallici rivestiti e sorreggenti la cantoria soprastante. La navata presenta tre cappelle per lato, ricavate nello spessore murario e riccamente ornate, con altari laterali. La seconda cappella sul lato sinistro, invece, dedicata al Santissimo Sacramento, è molto più ampia delle altre, e ha pianta quadrata. Il transetto, di ampia larghezza, è rialzato di un gradino e ospita alle due testate altari laterali con gradini e predella. La campata centrale del transetto, delimitata dai quatto piloni a pianta molto articolata, sorreggenti la cupola, è utilizzata come prosecuzione della navata. L'abside, molto profonda, si compone di una campata iniziale a pianta rettangolare e dello spazio semicircolare retrostante. Il presbiterio, con i poli liturgici postconciliari, è ospitato in abside. Alla testata sinistra del transetto è collocato un ingresso secondario, attraverso il quale si accede dall'esterno e si passa anche alla sacrestia, ai locali pastorali e ai servizi.
Facciata
La facciata della chiesa è di impostazione rinascimentale con rimaneggiamenti di gusto barocco. Si sviluppa su un doppio ordine, mentre ciascuno dei registi è tripartito mediante quattro lesene, al primo livello con capitelli ionici fioriti e al secondo livello con pseudocapitelli a decoro floreale. Sulle lesene del primo livello corre una trabeazione a fasce plurime e aggetto a pulvino in corrispondenza delle lesene, su quelle del secondo ordine, invece, la trabeazione è presente soltanto alle campate laterali, mentre solo un sottile marcapiano continua nella campata centrale. Le campate laterali di entrambi i livelli sono decorate da cornici a riquadri. La campata centrale al primo livello accoglie il portale ligneo a piattabanda, contornato da una fascia decorativa e sormontato da un riquadro a decorazione fantasiosa raffigurante il santo titolare in ceramica; al secondo livello ospita una grande finestra strombata ad arco ribassato con decoro in stucco in chiave di volta. Il secondo livello è delimitato ai bordi esterni da volute oblunghe. La sommità della facciata è costituita da un frontone triangolare con cornici lungo i bordi inclinati, lesene in asse a quelle sottostanti ed oculo centrale; le cornici inclinate si articolano in leggeri aggetti in corrispondenza delle lesene. Il lato destro della facciata è affiancato da un contrafforte complanare ad essa. La superficie è trattata ad intonaco civile, nella bicromia del bianco avorio e del giallo fulvo.
Campanile
Il campanile è posto al lato sinistro della navata, in corrispondenza della terza cappella laterale, in posizione molto arretrata rispetto alla facciata della chiesa. Ha pianta quadrata ed è suddiviso in cinque ordini di altezze differenti: i primi due e porzione del terzo sono circondati per tre lati da corpi di fabbrica adiacenti, mentre soltanto i rimanenti emergono a tutto tondo al di sopra della chiesa. Pertanto il primo e il secondo livello hanno una sola facciata libera. Il primo livello è trattato a bugnato in stucco a mo' di basamento, gli altri sono definiti da lesene angolari agli spigoli liberi, con cornicioni di diverso spessore e varia profondità di aggetto ai vari livelli. Le facce libere dei livelli secondo, terzo e quarto sono aperte da monofore di diversa grandezza, ad arco pieno, alcune cieche; le facce del quinto livello presentano aperture mistilinee. Al quarto e quinto ordine sono presenti le celle campanarie. La sommità del manufatto è, invece, coronata da un parapetto a balaustra, che corre lungo tutti e quattro i lati, a recinzione della copertura a terrazza. al di sopra di questa si alza un'artistica struttura in acciaio, a diagonali intersecantisi, sorreggenti una croce al centro. La superficie è trattata ad intonaco civile nella doppia tonalità del giallo fulvo e del crema.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata e del transetto è in cotto a mattonelle posate a cardamone, con inserzione ceramica raffigurate la croce, al centro della navata. La zona absidale, invece, ha pavimentazione in marmo bianco.
Coperture
La copertura della navata è costituita da una volta a botte lunettta e decorata; il transetto presenta una cupola sulla campata centrale con volte a botte ai suoi lati; l'abside ha copertura a botte sulla prima campata e un catino costolonato, con finestra mistilinea vaccariana, sulla parte finale. L'estradosso delle coperture è costituito da un tetto a più falde spioventi, impostate a diverse altezze, che coprono anche l'estradosso della cupola centrale; il catino absidale ha copertura a falda circolare. Il manto superiore di protezione è in tegole. Alcuni corpi di fabbrica sono coperti a terrazza pavimentata.
Cappelle laterali
Lungo le pareti della navata e alle testate del transetto sono situate delle cappelle laterali ospitati altari, con predelle, decorazioni e dipinti. Esse, di breve profondità, si susseguono in ritmo regolare e simmetrico. Tra di esse emerge, in particolare, l'ampia cappella del Santissimo Sacramento, che si apre al centro sinistro della navata; ha pianta quadrata, recinzione con balaustre marmoree e inferriata; ospita un elegante altare marmoreo a muro con soprastante edicola a nicchia, inquadrata in una struttura di colonne corinzie, trabeazione e frontone curvo, riccamente adornata con stucchi di gusto barocco.
Elementi decorativi
La chiesa presenta al suo interno una grande ricchezza di decorazioni barocche. Il cromatismo delle superfici è dato dal bianco delle membrature architettoniche e dei decori e dal paglierino delle superfici libere. In particolare vanno notate le decorazioni a stucco delle cappelle laterali (dove sono presenti fantasiose composizioni di volute, fregi e svolazzi), della volta a botte (suddivisa in settori modulari mediante sottarchi e recante cornici mistilinee), della cupola (suddivisa a settori radiali mediante fasce decorative), dell'abside. Anche in controfacciata, alle finestre, agli archivolti e in altri punti delle chiesa sono presenti elementi ornamentali in stucco (come volute, cartigli e gruppi scultorei figurativi).
Impianto strutturale
Gli elementi strutturali principali sono in muratura di pietrame ricoperta da intonaci decorati e altri rivestimenti. Il sistema costruttivo è di tipo tradizionale, con muratura d'elevazione continua e portante e con orizzontamenti archivoltati in muratura, di tipologia varia. La struttura del tetto è in ferro.
Sagrato
La facciata della chiesa è preceduta da uno stretto marciapiedi, che delimita la pubblica strada, mentre il sagrato si sviluppa sul lato opposto di tale strada ed ha forma ad L irregolare, con pavimentazione in marmo e cotto a fasce e disegni geometrici. L'area, che funge da sagrato anche per l'attigua chiesa di Santa Maria della Peschiera, è ampia e recintata da muretti, pilastrini, panche, aiuole, piantumazioni arboree ed offre un interessante scorcio panoramico sulla valle e sulla città.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2002)
L'adeguamento liturgico è stato eseguito nel 2002 e inaugurato il 28 aprile dello stesso anno. Esso ha comportato la demolizione parziale del precedente altare preconciliare in muratura, che era sistemato al centro della prima campata dell'abside, e dei relativi gradini e predella. Il nuovo presbiterio è stato realizzato con un piano di calpestio rialzato di due gradini (rispetto al transetto), che corrono tra i piloni di ingresso all'abside. Del precedente altare si è conservato in loco il paliotto in muratura, che è stato inserito nella composizione del nuovo altare, con integrazioni in marmo bianco (come la mensa e la zoccolatura), senza variarne la collocazione, ma creandovi una nuova predella (continua tra l'altare e la parete di fondo dell'abside). L'intervento è stato autorizzato insieme ai lavori di restauro postsismici.
presbiterio - aggiunta arredo (2002)
Ambone e sede sono elementi semplici, in legno e movibili. L'ambone è sistemato sul secondo gradino del presbiterio, alla sinistra dell'altare. La sede è, invece, collocata in appoggio alla parete di fondo dell'abside, sul piano della predella d'altare.
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