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Barletta
Trani - Barletta - Bisceglie
palazzo
vescovile
Palazzo Arcivescovile
Diocesi di Trani - Barletta - Bisceglie
Facciata; Pianta
nessuno
1554 - 1554(costruzione palazzo); 1751 - 1751(ampliamento palazzo); 1955 - 1955(restauro interni); 1969 - 1969(costruzione secondo piano); 2013 - 2017(consolidamento coperture); 2013 - 2017(consolidamento facciate); 2013 - 2017(consolidamento interni)
Palazzo Arcivescovile
Tipologia e qualificazione palazzo vescovile
Denominazione Palazzo Arcivescovile <Barletta>
Altre denominazioni Palazzo Vescovile
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione palazzo)
maestranze pugliesi (ampliamento palazzo)
maestranze pugliesi (restauro palazzo)
maestranze pugliesi (costruzione secondo piano)
maestranze pugliesi (consolidamento e restauro)
Notizie Storiche

1554  (costruzione palazzo)

L'Arcivescovo De Caro ottenne, nel 1554, dal Patrizio Marino Santacroce, previa concessione in affitto di un fondo di proprietà della Mensa Vescovile, un vecchio caseggiato attiguo alla Chiesa di Nazareth e il retrostante giardino, dove potè dare inizio alla costruzione del Palazzo Arciveswcovile, che fu abitato dall'Arcivescovo Figueroa, succeduto al De Caro

1751  (ampliamento palazzo)

L'Arcivescovo Giusto De Marco ampliò il palazzo sul retro sino all'attuale via Baldacchini e l'adornò dell'artistico portale, sormontato dal suo stemma episcopale

1955  (restauro interni)

Lavori di restauro, voluti dall' Arcivescovo fr. Reginaldo Addazi per rendere la sede episcopale più funzionale, più decorosa e consona ai tempi

1969  (costruzione secondo piano)

L'Arcivescovo Mons. Giuseppe Carata fece costruire il secondo piano, destinato alla casa dell'Arcivescovo, lasciando il primo piano per la rappresentanza

2013 - 2017 (consolidamento coperture)

Restauro realizzato con i contributi CEI

2013 - 2017 (consolidamento facciate)

Restauro realizzato con i contributi CEI

2013 - 2017 (consolidamento interni)

Restauro realizzato con i contributi CEI
Descrizione

La facciata principale dell'edifico rispetta uno stile sobrio ed essenziale, con il piano terra in pietra calcarea locale e la parte superiore in tufo rivestito da intonaco. A dividere le due parti, una fascia marcapiano, mentre alle estremità della facciata vi sono due lesene che ricoprono l'intera altezza. A racchiudere in alto la facciata vi è un grande cornicione aggettante
Facciata
Facciata in pietra locale e tufo
Pianta
Il palazzo è costituito da due piani, terrazzini scoperti e locale a piano cantinato
Adeguamento liturgico

nessuno
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