chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Prato Prato oratorio della compagnia S. Marco Parrocchia di San Bartolomeo Facciata; Interno della chiesa altare - aggiunta arredo (2010) 1168 - 1247(committenza intero bene); XVII - XVII(ristrutturazione intero bene); 1784 - 1860(passaggio di proprietà intero bene); 1791 - XX(variazione d'uso intero bene)
Oratorio di San Marco
Tipologia e qualificazione
oratorio della compagnia
Denominazione
Oratorio di San Marco <Prato>
Altre denominazioni
S. Marco
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pratesi (costruzione)
Notizie Storiche
1168 - 1247 (committenza intero bene)
Il prete di San Marco, Domenico, e il suo chierico, Spinello, insieme col pievano di Iolo e il suo chirico, erano fra i testimoni di un atto di donazione alla canonica di Pistoia, stipulato nel 1168 «loco Prati in claustro Sancti Marci». La chiesa fu soggetta alla propositura (ora Cattedrale) di Prato, come risulta dalla lettera di papa Alessandro III del 1171-1180 ottobre 1. Nel 1234 la chiesa fu sottoposta al pagamento di un'imposta straordinaria al Comune di Prato e nel 1247 a Federico d'Antiochia, figlio dell'imperatore Federico II.
XVII (ristrutturazione intero bene)
Nel corso del XVII secolo la chiesa subì una radicale trasformazione. Fu capovolto l'orientamento: sulla muraglia dell'antica controfacciata fu realizzato un nuovo altare alla romana (1667), mentre la parete del coro fu trasformata in facciata con l'apertura del portale e di due finestre. Sull'antica parete del coro restano una finestra centinata, di cui si vede ancora la parte superiore sopra l'attuale porta, e l'occhio centrale, destinati a illuminare la chiesa dall'abside.
1784 - 1860 (passaggio di proprietà intero bene)
Soppressa nel 1784 dal vescovo Scipione de' Ricci, il titolo di parrocchia fu trasferito nella chiesa del Carmine, ora di San Bartolomeo, in Piazza Mercatale. La chiesa fu venduta ai Reali, ma non fu profanata; dai Reali, nel 1860, fu donata alla parrocchia di San Bartolomeo.
1791 - XX (variazione d'uso intero bene)
Nel 1791 la ripristinata compagnia di San Carlo Borromeo, che fin dal 1623 aveva sede nella sacrestia della chiesa, riprese a uffiziare la chiesa fino ai nostri giorni. Nell'oratorio ha sede anche l'Unitalsi.
Descrizione
La chiesa del XII secolo, posta sul lato occidentale della Piazza San Marco, conserva la facciata in pietra alberese, con trasformazioni secentesche che interessarono anche gli interni.
Facciata
La facciata a capanna della chiesa si inserisce fra più recenti edifici e conserva il paramento in bozzette rustiche d'alberese con sottogronda a dente di sega. Il portale con timpano ad arco e le due finestre laterali sono del XVII secolo. La finestra centinata, di cui si vede ancora la parte superiore sopra il portale, è originale. Più tardo è invece il rosoncino inserito sopra la finestra.
Interno della chiesa
L'interno è ad aula unica con pareti intonacate e sorretto su tre capriate lignee. La parete di fondo conserva un grande altare secentesco a edicola in pietra serena, con colonne composite, trabeazione ornata da cherubino, e timpano spezzato con cartiglio al centro. Sulle pareti ora scialbate sono resti di dipinti tre-quattrocenteschi.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (2010)
È collocato davanti l'altare a edicola un semplice tavolo per la celebrazione liturgica verso il popolo.