chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Rorà
Pinerolo
chiesa
sussidiaria
Sant'Anna
Parrocchia di Sant'Antonio
Aula liturgica; Presbiterio e altare; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture; Campanile; Cenni stilistici
altare - intervento strutturale (1980 ca.)
XV - XV(preesistenze precedente edificio); 1561 - 1561(incendio - distruzione precedente edificio); 1686 - 1686(committenza intero bene); 1687 - 1687(ricostruzione intero bene); 1697 - 1697(costruzione intero bene); 1730 - 1730(visita pastorale intero bene); 1740 - 1740(riedificazione intero bene); 1749 - 1749(carattere generale intero bene); 1801 - 1801(passaggio di proprietà intero bene); 1816 - 1816(manutenzioni intero bene); 1828 - 1828(manutenzioni intero bene); 1853 - 1853(riparazioni tetto); 1862 - 1862(provvista arredi); 1986 - 1986(passaggio di proprietà intero bene); XXI - XXI(restauro intero bene); 2003 - 2003(consolidamento intero bene)
Chiesa di Sant'Anna
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Anna <Rorà>
Ambito culturale (ruolo)
tardo barocco piemontese (costruzione intero edificio)
Notizie Storiche

XV  (preesistenze precedente edificio)

La primitiva chiesa di Rorà, dedicata a San Nicolao ed eretta in un punto situato sotto il villaggio, detto tuttora "Pra la Gesia", appare già nel XIV secolo come dipendenza del priorato di San Giovanni del Perno di Luserna. (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 535)

1561  (incendio - distruzione precedente edificio)

"La chiesa primitiva era dedicata a S. Nicolao, fu rovinata da un incendio nel 1561 e, a causa della adesione dell’intera comunità alla Riforma, non venne più ricostruita" (Caffaro, 1903, vol. 6, p. 535)

1686  (committenza intero bene)

Nel 1686 il duca Vittorio Amedeo di Savoia impiegò le prime cure a stabilire la religione cattolica facendo edificare chiese e cappelle con l'assegnamento di pensioni e con l'espressione che le parrocchiali debbano essere patronate dalla corona. Tali providenze sono come intra come i seguenti luoghi: (...) Rorata chiesa e abitazione del curato nella missione da ampliarsi però la chiesa si farà fabbricare una cappella alle fucine per servizio di quegli infermi. (AST, Corte, Provincia di Pinerolo, mazzo 24, ristretto di provvidenze del 1751) (Canavesio, 2005, p. 192)

1687  (ricostruzione intero bene)

"Durante l’esilio dei Valdesi, verso il 1687, veniva ristabilita dall’arcivescovo di Torino, a cui se ne devolveva in conseguenza il patronato, dedicandola a S. Anna" (Caffaro, 1903, vol. 6, p. 535)

1697  (costruzione intero bene)

La chiesa parrocchiale di Sant'Anna fu eretta nel 1697. (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 535); (Don Giorgio Grietti, 2017, p. 111)

1730  (visita pastorale intero bene)

"c’era un’antica cappella in cui un tempo si esercitavano le funzioni sacre dei padri francescani della missione. Ora tale cappella era abbandonata ma si sarebbe potuto renderla facilmente funzionante: infatti la struttura era in buono stato anche se l’altare era stato rotto e le due finestre e la porta erano sempre aperte. Il pavimento era fatto di pietre e la cappella misurava nove piedi e tre once di lunghezza e sei piedi larghezza e di altezza" (AA.VV. Il Settecento religioso pinerolese, p. 212)

1740  (riedificazione intero bene)

La chiesa venne ricostruita soltanto nel 1740 (Caffaro 1903, vol. VI, p. 535)

1749  (carattere generale intero bene)

"In una memoria del 1749 si dice che questa parrocchia di Rorata, (...); ha la fabbrica nuova in mediocre stato situata però sopra un'eminenza vicino ad un «combale» cagionato dal rivo, che scorre al piede, corrodendo il terreno, per cui è indispensabile la formazione e manutenzione di muraglioni per evitare le rovine che si temono." (Caffaro 1903, vol. VI, p. 535)

1801  (passaggio di proprietà intero bene)

Soppressa nuovamente nel 1801 a causa dell’esiguità del numero di Cattolici è ricostituita dopo la Restaurazione (Caffaro 1903, vol. VI, p. 535)

1816  (manutenzioni intero bene)

Opere del regio patronato 1816, Rorato (Rorà) spese L. 228 più 260 (ADP T.8 c.1 s.1.6)

1828  (manutenzioni intero bene)

Opere del regio patronato 1828, Rorà spese lire 100 (ADP T.8 c.1 s.1.12)

1853  (riparazioni tetto)

Opere del regio patronato 1853, Rorà riparazioni al tetto della chiesa L. 80 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 29)

1862  (provvista arredi)

Opere del regio patronato 1862, Rorà Provvista di arredi e riparazioni al tetto spese L. 240 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 38)

1986  (passaggio di proprietà intero bene)

La parrocchia è stata soppressa nel 1986 e il suo territorio è stato inglobato nella parrocchia di Lusernetta. (Don Giorgio Grietti, 2017, p. 111)

XXI  (restauro intero bene)

I lavori di restauro e consolidamento della chiesa (tetto, campanile e facciate), sono stati finanziati da: Conferenza Episcopale Italiana, Diocesi di Pinerolo, Regione Piemonte - Assessorato alla cultura, Comune di Rorà. Le opere sono state eseguite dall'impresa edile: Maurino Antonio di Luserna S. Giovanni. Le decorazioni sono state eseguite da: Cappa Annibale di Pinerolo. La progettazione e D.L. Arch. E. Rostagno e Ing. P. Fiorillo di Pinerolo (cartello esposto dentro la chiesa)

2003  (consolidamento intero bene)

"Sulla parete esterna di levante appare una fessura verticale e il campanile strapiomba leggermente. È quindi giustificato l'intervento di consolidamento già in programma su progetto dell'Arch. Rostagno di Pinerolo." (relazione Gilli, 2003)
Descrizione

La chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Anna sorge al margine del concentrico storico del comune di Rorà, il sito gode, verso sud, di un eccezionale panorama sulle alture del Pinerolese. L’edificio affaccia sulla strada principale che verso est si addentra nel centro abitato e a ovest si inerpica sul versante montuoso. La costruzione è orientata sull’asse nord-sud ed è libera su tre lati poiché ad ovest vi è la casa parrocchiale edificata in aderenza. Il fronte principale è finito ad arriccio e recentemente è stato ritinteggiato nelle tonalità del giallo paglierino. Il paramento di facciata è segnato da un ampio sfondato centinato che sottostà al cornicione sagomato con andamento a salienti, spezzati verso i lati. Esso è sormontato dalla copertina in lose più alta della copertura dell’aula e culmina con la croce metallica. L’ingresso centrale è chiuso dalla porta in legno a due battenti, rifinita da specchiature che riportano semplici intagli e attorno è stata dipinta una finta cornice in pietra. Appena sopra campeggia l’iscrizione D.O.M. e la scritta di dedicazione, seguite dalla finestra rettangolare ripartita mediante sottili segmenti metallici a formare una croce. Il prospetto est presenta una rientranza in corrispondenza della zona presbiteriale, la superficie muraria è intonacata a base calce con finitura grezza. A circa metà della lunghezza si apre una finestra rettangolare che riporta la suddivisione tramite una croce verde, e una dello stesso tipo è presente sul lato opposto. Un’ulteriore apertura è posizionata in alto e al centro della parete absidale. Infine emergono dal paramento murario quattro chiavi metalliche delle catene.
Aula liturgica
L’aula è coperta da una volta a botte che diventa leggermente più bassa sopra il presbiterio, le superfici voltate così come i campi delle pareti sono tinte di color giallo paglierino tenue, mentre gli arconi e le paraste sono marcate di beige. L’interno è sobrio e le decorazioni sono limitate al tondo dipinto sulla volta in corrispondenza dell’abside che raffigura il calice e stilizzazioni ripetute schematicamente sui fianchi del presbiterio e parete absidale. In basso corre la zoccolatura pittata a somiglianza della pietra grigia, che in alcune zone risulta scrostata, e in alto si sviluppa una cornice bianca aggettante e sagomata. La parete di fondo ospita la cantoria, raggiungibile dalla scala interna del campanile.
Presbiterio e altare
Sulla parete sinistra del presbiterio è stata conservata una lapide che riporta la data 1768, anno in cui la chiesa è stata consacrata dopo la sua riedificazione. Al centro della parete absidale campeggia la tela dedicata a Sant’Anna e sotto, su una mensola in pietra, è posto il tabernacolo. L’antico altare in muratura è dipinto a somiglianza dei marmi grigio chiaro e rosa ed è ornato negli spigoli e al centro da stucchi curvilinei di impronta rocaille. Completano l’arredo liturgico la statuetta lignea dipinta della Madonna con il Bambino collocata sulla sinistra all’inizio del presbiterio e dalla parte opposta quella del Cristo, infine i banchi in legno.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della prima parte dell’aula è stata rifatta in anni recenti ed è in lastre di pietra di Luserna. Nella zona vicina al presbiterio e dell’abside le antiche lastre squadrate in pietra di Luserna sono state reimpiegate per l’attuale pavimentazione. Il piano del presbiterio è sopraelevato di un gradino.
Impianto strutturale
L'edificio ha un unico corpo a pianta rettangolare che si restringe nella zona presbiteriale e termina con l'abside piatta; la sezione è regolare a capanna. Le murature sono in pietra a spacco naturale, unite con malta di calce. Sono presenti tre catene metalliche di rinforzo della struttura, installate in corrispondenza degli arconi delle volte.
Coperture
Le coperture sono realizzate in lose e sorrette da travature in legno.
Campanile
Il campanile è posizionato nell’angolo destro, accanto all’ingresso; è a pianta quadrata e le sue dimensioni sono ragguardevoli rispetto al resto della chiesa. I due livelli che emergono oltre le coperture sono finiti ad arriccio e tinteggiati color giallo paglierino, ma quello inferiore presenta una marcata patina scura, soprattutto sul lato nord. Quest’ultima accoglie uno sfondato quadrato vuoto e sopra, la cella campanaria è segnata dalle monofore per metà occluse. La torre è chiusa con un tetto a padiglione in lose che sorregge la croce in ferro battuto.
Cenni stilistici
Tra le caratteristiche che denotano la progettazione degli edifici di culto voluti dal Regio Patronato sabaudo in porzioni di territorio nelle quali si doveva compiere il ristabilimento delle fede cattolica tra XVII e XVIII secolo, dopo gli anni delle aspre guerre di religione, vi sono l'estrema essenzialità degli esterni, ed il minimo ricorso agli ornati, anche negli interni. Ciò accadde con particolare evidenza proprio nelle valli Pellice, Chisone e Germanasca, mentre le coeve strutture sorte nella pianura tra Pinerolo e Torino assumono in parte forme più auliche e ricche, sull'onda dei cantieri della capitale e dei principali centri della regione. Tali costruzioni o ricostruzioni, promosse dai sovrani Luigi XIV prima (con l'attività emblematica per il Pragelatese dell'ingegnere del re Desbordes) e Vittorio Amedeo II con Carlo Emanuele III poi, sono tipiche di certo “barocco piemontese”, interpretato da architetti impegnati prevalentemente nelle fortificazioni di un'area che è stata di conteso confine. Le ricerche di Walter Canavesio, edite tra il 1999 ed il 2005, hanno definitamente chiarito come, a partire dagli anni Trenta del XVIII secolo, “iniziò una riflessione organica sui metodi della rioccupazione cattolica delle valli, alla quale contribuirono figure fondamentali […] come il teologo Pietro Manfredo Danna, la nobiltà locale e le strutture burocratiche ed istituzionali fino ai vertici dello Stato”. La normalizzazione dei cantieri degli edifici di culto, riflesso della normalizzazione dell'apparato statale in atto, ebbe tra gli interpreti Antonio Bertola e Michalangelo Garove (prima dell'affermazione di Filippo Juvarra e dei suoi collaboratori), Giacomo Plantery e Vittorio Amedeo Varino de La Marche, Giovanni Maria Vanelli, Pietro Audifredi, Ignazio Bertola, Giuseppe Gerolamo Buniva, tra i numerosi colleghi ed epigoni ancora nell'anonimato (cfr. P. Nesta, Itinerari barocchi, in Tra Dora Riparia e Chisone. Arte Natura Architettura, Torino 1997; W. Canavesio, Le chiese cattoliche nelle valli pinerolesi. L'opera del regio patronato nel Settecento, in Archeologia e arte nel Pinerolese e nelle Valli Valdesi, atti del convegno della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, Pinerolo 1999; S. Damiano, Forniture di arredi per le chiese del Pinerolese: testimonianze documentarie, in Il Settecento religioso nel Pinerolese, atti del convegno per il 250° anno dall'erezione delle Diocesi di Pinerolo, Pinerolo 1999; W. Canavesio, Le chiese cattoliche delle valli pinerolesi nel Settecento, in R. Genre (a cura di), Vicende religiose dell'alta Val Chisone, Roure 2005).
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1980 ca.)
Demolizione delle alzate dell'antico altare e trasformazione del medesimo per celebrazione versus populum.
Contatta la diocesi