"Le prime notizie riguardanti quest’edificio risalgono al 1393, anno a cui appartiene la pergamena redatta dall’antipapa savoiardo Clemente VII, il quale affida alla cappella a Gervasio David, monaco di San Giusto […]" (archivio Vescovile di Susa, m 22, 1, 1393)
1404 (passaggio di proprietà intero bene)
"al 1404 una seconda pergamena custodita sempre nell'archivio vescovile di Susa, la cappella di San Martino in Travel e a Cappella di San Sebastiano, fino ad allora dipendenti dal monastero di San Giusto di Susa, vengono unite alla chiesa di San Donato di Frossaso, la quale si impegna a pagare 18 fiorini annui alla cappella di San Martino. (relazione dell' Arch. Coccolo 2010)
1549 (ricostruzione (?) intero been)
"la cappella di San Martino risalente al 1549" [Notizie raccolte da don Grietti per uno studio in fase di elaborazione]
1744 (preesistenza intero bene)
"De Martini situm in Regione sub eo titulo e in territorio Cantalupa sub Parrochie Monasteri proprium autem" (visita pastorale del Cardinale delle Lanze vescovo di Susa - in relazione dell' Arch. Coccolo 2010)
1769 (preesistenza intero bene)
"la visita del pievano Belmondo, sottolinea la rovina della cappela, in cui da tempo non viene più celebrata la messa. (relazione dell' Arch. Coccolo 2010)
1827 (relazione stato di conservazione intero bene)
in una relazione della parrocchia compare la cappella di San Martino (detta talora successivamente anche San Martino Vescovo) (ADP tit.03 Cl.05 Ser.03 1)
1883 (relazione stato di conservazione intero bene)
in una relazione della parrocchia compare la cappella di San Martino (ADP tit.04 Cl.10 Ser. 05 7)
2001 (stato di conservazione intero bene)
"antica cappella che ha subito gli effetti di numerosi terremoti, pertanto è tenuta in sicurezza da numerosi catene le cui chiavi si notano sulle facciate verso valle, necessita di ristrutturazione del tetto e delle facciate. Appare pulita e mantenuta in ordine, la gestione è curata da due rettori" (ACDP, Vista pastorale del Vescovo Debernardi, marzo 2001)
2010 (restauro intero bene)
Restauro a cura dell'arch. Silvia Coccolo
Descrizione
La cappella di San Martino e San Giovanni si trova fuori il concentrico sulla collina di Cantalupa nell'omonima località. L'edificio è libero su tutti e quattro i lati.
Il prospetto principale è caratterizzato da un frontone con timpano evidenziato da mattoni. La facciata presenta inoltre due lesene culminanti con un semplice capitello anch'esso composto da laterizi, il resto della facciata è intonacata e tinteggiata, alla base vi è una zoccolatura in pietra. Gli altri prospetti sono coperti da un intonaco rustico.
La copertura a capanna con padiglione absidale è realizzata in lose sorrette da travatura in legno.
L'edificio ha una pianta rettangolare ed una sezione regolare, ha un unico corpo con un abside emiciclico.
Le murature sono in pietra a spacco mista a laterizio unita con malta di calce con buona tessitura.
L'aula è coperta da una volta a botte che si poggia su una cornice pensile. L'abside emisferico è decorato alla sommità da un cielo stellato, al centro della parete vi è la pala d'altare. Internamente lo spazio è scandito da due coppie di paraste culminanti con arconi chiusi da catene in ferro fermate con chiavi esterne.
Sull'ingresso è costruito un coro ligneo sorretto da pilastrini in legno, collegato da una recente scala a chiocciola metallica. La pavimentazione dell'aula e del presbiterio è realizzata in mattonelle in cotto disposte in diagonale.
Internamente la chiesa è tinteggiata a colori pieni interrotti da quadri e affreschi. Alla base è presente uno zoccolo di rivestimento in legno.
La mensa è realizzata in legno con un alto rilievo raffigurante il volto di Cristo scolpito, sul presbiterio si trovano anche il Seggio e due inginocchiatoi di analoghe fattezze.
Coperture
Le coperture sono realizzate in lose sorrette da travame in legno. Non vengono segnalate infiltrazioni.
Impianto strutturale
L'edificio ha una pianta rettangolare a un unico corpo e navata culminante con un abside emiciclico; ha una sezione regolare a capanna. Le murature sono presumibilmente in pietra a spacco mista a laterizio unita con malta di calce.
Internamente lo spazio è scandito da due coppie di paraste che sorreggono due arconi, riforzati con catene in ferro, visibili anche dall'esterno.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è realizzata in mattonelle in cotto disposte in diagonale. Il presbiterio è sopraelevato con due gradini ed è pavimentato allo stesso modo.
Pianta
L'edificio ha una pianta rettangolare a un unico corpo e navata culminante con un abside emiciclico.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2000 circa)
Non esiste l'altare antico, la mensa è recente, realizzata in legno con un altorilievo raffigurante un cristo scolpito, dietro vi sono due seggi e due inginocchiatoi sempre in legno delle medesima fattura. Non sono state rinvenute autorizzazioni da parte di organi ecclesiastici e civili inerenti all'adeguamento.