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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Palleroso
Castelnuovo di Garfagnana
Lucca
oratorio
sussidiario
S. Rocco
Parrocchia dei Santi Martino vescovo e Rocco
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Prospetti; Pavimenti interni
presbiterio - intervento strutturale (1970-1979)
1658 - 1658(impianto intero bene); 1885 - 1885(ampliamento intero bene); 1944 - 1945(menzione intero bene); 1970 - 1970(restauro intero bene)
Oratorio di San Rocco
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio di San Rocco <Palleroso, Castelnuovo di Garfagnana>
Altre denominazioni S. Rocco
Ambito culturale (ruolo)
maestranze area lucchese (impianto)
maestranze area lucchese (ampliamento)
Notizie Storiche

1658  (impianto intero bene)

In una pergamena dell’Archivio Arcivescovile di Lucca datata 1658 si leggono le seguenti parole: “La chiesa di S. Rocco è stata edificata fuori e un po’ distante dal paese di Palleroso (…) perché detta terra fu preservata dalla peste nell’anno 1630.

1885  (ampliamento intero bene)

Nel 1885 l’oratorio è oggetto di un intervento di ristrutturazione e ampliamento a cura di tale Giovanni Bonini.

1944 - 1945 (menzione intero bene)

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, negli anni in cui il territorio della Garfagnana costituiva un fronte attivo 1944-1945, l’oratorio divenne un deposito di munizioni.

1970  (restauro intero bene)

Nel 1970 l’oratorio è oggetto di un intervento di restauro a carico dei reduci della divisione dei soldati Monterosa.
Descrizione

L’oratorio di San Rocco a Palleroso è stato costruito nel 1658 ai limiti del paese come forma di ringraziamento per aver salvato la comunità dall’epidemia di peste dilagata nel 1630 nelle aree limitrofe. Il piccolo edificio, a pianta rettangolare, venne ristrutturato completamente, e probabilmente ampliato, nel corso del 1885 a cura di tale Giovanni Bonini. Questo intervento è testimoniato da un’incisione su una lapide in marmo bianco murata sulla parete laterale destra. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, negli anni in cui il territorio della Garfagnana costituiva un fronte attivo, l’oratorio divenne un deposito di munizioni e quindi bersaglio delle artiglierie nemiche che però non riuscirono a danneggiarlo se non in modo molto limitato. Nel 1970 l’edificio è stato restaurato dai reduci della Divisione Monterosa protagonisti degli scontri a fuoco nel paese di Palleroso. Nella stessa occasione alle pareti laterali interne sono state affiancate lapidi in marmo in memoria dei caduti di guerra.
Pianta
L’oratorio presenta pianta rettangolare.
Impianto strutturale
L’impianto strutturale è costituito da muratura continua portante in pietra e copertura lignea a capanna.
Coperture
Il tetto a capanna presenta manto di copertura in laterizio.
Prospetti
I fronti esterni sono interamente intonacati e tinteggiati di color giallo pastello. La facciata presenta forma a capanna con porta di ingresso in posizione centrale e due finestre laterali di forma rettangolare. In alto, al centro del timpano, trova posto una finestra polilobata. Tutte le aperture sono incorniciate con lastre di pietra serena.
Pavimenti interni
La pavimentazione è costituita da mattonelle rettangolari in cotto.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-1979)
L’intervento di adeguamento liturgico, con carattere di stabilità, ha visto, prima di tutto, la rimozione dell’altare maggiore storico e la realizzazione di una predella marmorea, che dal fondo dell’abside raggiunge il centro del presbiterio, e dove, sulla estremità anteriore, è tato collocato l’altare della celebrazione in marmo. Sulla sinistra, a ridosso della balaustrata e a diretto contatto con la pavimentazione del presbiterio, si trova un leggio in ferro e legno che funge da ambone, mentre addossato alla parete destra del presbiterio e posto su una pedana lignea, un antico scranno centrale di coro, in legno, è utilizzato come sede del celebrante. In fondo all’abside appoggiato su ampio basamento marmoreo si trova il tabernacolo, in legno, dell’altare maggiore storico che è stato adattato a riserva eucaristica.
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