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restauro
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Vergemoli
Lucca
santuario
diocesano
Sancta Maria ad Martyres
Eremo Santuario
Facciata; Pianta; Tribuna; Presbiterio; Coro; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Cantoria; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1980-1989)
XI - XI(prime attestazioni intero bene); XIV - XIV(prime notizie intero bene); XVI - XVI(attestazione effige interno); XVII - XVII(completamento esterno); XVII - XVII(completamento interno); XVII - XVIII(ampliamento intero bene); 2015 - 2017(restauri intero bene)
Santuario di Sancta Maria ad Martyres
Tipologia e qualificazione santuario diocesano
Denominazione Santuario di Sancta Maria ad Martyres <Vergemoli>
Altre denominazioni Eremo di Calomini
Eremo Santuario di Sancta Maria ad Martyres
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (impianto)
Notizie Storiche

XI  (prime attestazioni intero bene)

Le prime attestazioni riguardo l’eremo di Calomini risalgono all’anno Mille, quando il complesso era costituito da una cappella votiva incavata nella roccia.

XIV  (prime notizie intero bene)

Le prime notizie che riguardano la chiesa risalgono alla seconda metà del Trecento.

XVI  (attestazione effige interno)

A metà del Cinquecento i documenti attestano l’esistenza dell’effige della Madonna.

XVII  (completamento esterno)

Nei primi anni del Seicento si ha la costruzione del portico e del soprastante loggiato.

XVII  (completamento interno)

Alla metà del Seicento si ha la sistemazione dell’interno con la costruzione degli altari laterali.

XVII - XVIII (ampliamento intero bene)

Tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento si sono svolti i lavori di trasformazione e ampliamento del Santuario.

2015 - 2017 (restauri intero bene)

Tra gli anni 2015 e 2017 sono stati eseguiti una serie lavori di restauro alla chiesa del Santuario.
Descrizione

Il santuario situato a ridosso di uno strapiombo roccioso, accessibile da una stradina che si dirama dalla strada che da Gallicano conduce a Vergemoli. Il complesso è in parte scavato nella roccia viva e il santuario venne edificato dove secondo la tradizione avvenne un’apparizione della Madonna intorno all'anno Mille. La primitiva chiesa ha subito varie fasi di ampliamento e di arricchimento delle strutture, in particolare tra il XVI e il XVII secolo. Ai primi del Settecento venne realizzato il colonnato con il sovrastante loggiato in facciata, che collega esternamente l’edificio di culto e il complesso eremitico. Entrambi sono composti di quattro campate formate da archi impostati direttamente sui capitelli delle colonne in pietra. Il portico è coperto da volte a crociera, la parete di fondo ha il paramento a scarpa e nella seconda campata vede aprirsi il portale d’accesso alla chiesa, incorniciato in pietra e sormontato da una cimasa. Il loggiato superiore ha una copertura lignea a cassettoni dipinti. Sotto la gronda della copertura a padiglione si aprono al centro delle arcate degli oculi. Le superfici piane delle pareti esterne sono finite in finta pietra ad imitazione del bugnato liscio e dipinte di bianco, mentre le modanature e le ghiere degli archi sono dipinte in grigio per coordinarsi alle colonne in pietra. L’edificio ha una pianta rettangolare con l’asse maggiore orientato in direzione nord-sud, lo spazio è articolato in un’aula, suddivisa in due campate da un sistema di paraste e pilastri con cappelle laterali passanti, conclusa da una profonda tribuna. Le decorazioni interne sono state restaurate a partire dal 2010; l’intervento ha comportato l’aggiunta di diversi motivi decorativi, in particolare sulla volta e sulle lesene, che hanno parecchio appesantito la percezione dell’originale impianto barocco.
Facciata
La facciata si compone di un porticato, al piano terra, e di un loggiato al piano superiore; entrambi sono composti di quattro campate formate da archi impostati direttamente sui capitelli delle colonne in pietra. Al piano terra gli intercolumni della prima e terza campata, partendo da destra, sono chiusi dal prolungamento del plinto delle colonne mentre al piano superiore tutti gli spazi tra i colonnini presentano questa soluzione. Il portico è coperto da volte a crociera, la parete di fondo ha il paramento a scarpa e nella seconda campata vede aprirsi il portale d’accesso alla chiesa, incorniciato in pietra e sormontato da una cimasa. Il loggiato superiore ha una copertura lignea a cassettoni dipinti. Sotto la gronda della copertura a padiglione si aprono al centro delle arcate degli oculi. Le superfici piane delle pareti esterne sono finite in finta pietra ad imitazione del bugnato liscio e dipinte di bianco, mentre le modanature e le ghiere degli archi sono dipinte in grigio per coordinarsi alle colonne in pietra.
Pianta
Rettangolare con l’asse maggiore orientato in direzione nord-sud, lo spazio è articolato in un’aula, suddivisa in due campate da un sistema di paraste e pilastri con cappelle laterali passanti. La seconda campata, data la copertura a cupola, assieme alle cappelle laterali viene a definire uno spazio di crociera oltre il quale si estende una tribuna.
Tribuna
Scavata nella roccia viva, la cui larghezza risulta di poco inferiore a quella dell’aula ha un’accentuata profondità, risulta rialzata di due gradini rispetto al piano dell’aula e separata da quest’ultima da una balaustrata.
Presbiterio
Occupa la parte anteriore della tribuna e la parete d’altare tripartita lo divide dal coro.
Coro
Si accede al coro, che occupa la pare terminale della tribuna, tramite le due porte poste lateralmente alla macchina architettonica che inquadra l’altare maggiore storico. La tripartizione dello spazio del coro è affidata ai pilasti su cui si imposta la cupola traforata di copertura della campata centrale, che si sviluppa al di sotto della volta a botte cassettonata della tribuna. Gli scranni lignei sono annicchiati alle pareti laterali.
Impianto strutturale
Roccia viva, muratura continua, archi in muratura incatenati, volte in muratura, impalcati lignei, catene.
Coperture
Il manto di copertura dell’intera chiesa è in rame. La copertura, invece, del tiburio della cupola, nella parte che rimane fuori della roccia è intonacato e rivestito di una guaina liquida colorata, mentre il bordo è in pietra di ardesia.
Pavimenti e pavimentazioni
L’aula è pavimentata in marmo bianco e grigio disposto a scacchiera, con fasce di marmo bianco sul perimetro e ad enfatizzare l’asse centrale. Il presbiterio e le due cappelle laterali minori presentano una pavimentazione sempre in marmi bianchi e grigi, con mattonelle disposte a motivi geometrici. La pavimentazione esterna, sotto il porticato d’ingresso principale alla chiesa, è in macigno di colore medio-scuro.
Elementi decorativi
L’aula è scandita da pilastri con paraste addossate di ordine ionico, decorate con specchiature di stucco ed elementi decorativi bianchi e dorati a rocaille che articolano anche le pareti della tribuna. I costoloni della volta a crociera della prima campata sono enfatizzate da volute e elementi fitomorfi che traducono il repertorio decorativo rocaille. La cupola a base ovale impostata su pennacchi decorati da elementi vegetali si apre alla luce mediante un oculo e la lanterna; un ricco apparato decorativo a stucco vivacizza il cornicione d’imposta e le superfici di contatto con i pennacchi in chiave agli archi di sostegno, si trovano anche cartigli dal campo dorato. Le cappelle laterali sono voltate a botte con unghie decorate con rocaille dipinte. La tribuna è coperta da una volta a botte decorata da lacunari che ospitano al loro interno figure plastiche a bassorilievo. La macchina architettonica, che inquadra l’altare è, costituita sulla parte frontale da due colonne tortili concluse da un’articolata trabeazione conclusa in alto da volute che delimitano un ricco fastigio centrale che vede il proprio completamento superiore in un frontone spezzato a pagoda. Da evidenziare la presenza di elementi figurativi che danno vivacità all’insieme. L’apparecchiatura architettonica, che acquisisce profondità mediante l’inserimento di una ulteriore colonna tortile, lascia intravvedere la copertura cupoliforme della campata centrale del coro, sulla cui parete di fondo all’interno di una nicchia trova posto la statua della Beata Vergine dei Martiri; figure di Serafini dalle ali dorati delimitano la ricca cornice a stucco dorato della nicchia.
Cantoria
Posta in controfacciata in epoca successiva, poggia su quattro colonne doriche finite a finto marmo, il parapetto ligneo è suddiviso in specchiature ornate da parati.
Campanile
Costruito sopra la seconda cappella laterale destra, nel fianco est della chiesa, addossato alla parete di roccia, ha i paramenti murari intonacati ad imitazione del bugnato liscio, serrati da due lesene dipinte di grigio. La parete nella porzione basamentale, sul lato a est, è a scarpa e una cordonatura grigia la separa dalla porzione superiore. La torre campanaria è conclusa superiormente da una guglia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980-1989)
L’intervento di adeguamento liturgico, con carattere di stabilità, ha visto aggiungere, su una pedana lignea posta sopra gli scalini della predella dell’altare maggiore storico, l’altare della celebrazione in legno. Sulla sinistra del presbiterio, addossato alla balaustrata, si trova l’ambone ligneo; mentre sulla destra del presbiterio, in prossimità della balaustrata, si trova una poltrona antica, in legno, che funge da sede del celebrante. La riserva eucaristica è rimasta quella nel tabernacolo marmoreo dell’altare maggiore storico.
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