L’edificio sorge su una vecchia fabbrica quattrocentesca che la Diocesi ha acquistato nel 1722.
1722 - 1727 (restauro intero bene)
L’edificio, costruito su ordine del vescovo Mons. Positano, viene inaugurato nel 1727 da Papa Benedetto XIII.
1771 (restauro intero bene)
Restauro con ampliamento per l'accoglienza dei seminaristi. La data è riportata incisa su una lapide posta sul portale d'ingresso.
Descrizione
II seminario si colloca tra il lato orientale della SS. 6 Casilina e la strada di accesso alla Cattedrale Romanica. L'edificio in tufo, di forma rettangolare, a corte, sorge su una vecchia fabbrica quattrocentesca che la Diocesi ha acquistato nel 1722 dai coniugi Tabasso Nicola e Agnese Frappiero di Capua. L'edificio, costruito su ordine del vescovo Mons. Positano, viene inaugurato nel 1727 da Papa Benedetto XIII al suo ritorno dal viaggio che da Benevento lo riporta a Roma.
Il complesso subisce ampliamenti e restauri fino al suo abbandono a causa dell'insalubrità dell'aria, con il trasferimento dei seminaristi nella nuova struttura del Seminario che sorge nella frazione di Zuni, all'interno del nuovo centro urbano.
L'edificio è caratterizzato da una struttura a pianta rettangolare e si sviluppa su due livelli con ambienti prospicienti un cortile centrale. Il Monumento allo stato attuale conserva i segni degli interventi succedutisi nel corso del tempo. La struttura a partire dai primi decenni del 1900, dimora del sorvegliante all'area archeologica Perrotta Pellegrino, diventa anche Antiquarìum dei reperti provenienti dal sito di Cales. Nel corso della Seconda Guerra mondiale l'edificio viene requisito dalle Forze Alleate. Negli anni intorno al 1960 i materiali archeologici vengono trasferiti presso i depositi del Museo Nazionale di Napoli.
Preesistenze
Vecchia fabbrica quattrocentesca in tufo.
Elementi decorativi
Nella facciata si conservano le finestre con ornie in tufo e, in corrispondenza del sottotetto, vi sono aperture lobate per dare luce agli ambienti interni.
Portale
La facciata principale, sul lato Ovest, presenta un portale d’ingresso mistilineo costituito da piedritti in frammenti di blocchi di calcare con iscrizioni romane pertinenti a monumenti pubblici.
Scale
Scalone monumentale interno, settecentesco, a rampante unica.