chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Otranto Otranto cappella del seminario S. Pio X Seminario Arcivescovile Pianta; Elementi decorativi; Illuminazione naturale presbiterio - aggiunta arredo (1971) 1955 - 1955(costruzione intero bene); 1971 - 1971(rifacimento presbiterio)
Cappella di San Pio X
Tipologia e qualificazione
cappella del seminario
Denominazione
Cappella di San Pio X <Otranto>
Altre denominazioni
Chiesa di San Pio X S. Pio X
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (allestimento)
Notizie Storiche
1955 (costruzione intero bene)
la nuova Cappella del seminario, posta al primo piano dell'ampio fabbricato e intitolata a San Pio X, è stata costruita in luogo di una precedente e più piccola cappella posta al secondo piano, sacrificando alcuni vani ad uso dei docenti al fine di ottenere un'aula liturgica più spaziosa e collocata in posizione più centrale. L'allora Arcivescovo Raffaele Calabrìa affidò il progetto all'Ing. Salvatore Pacella, e i lavori furono eseguiti dalla Ditta Salvatore Rausa. L'inaugurazione fu celebrata il 21 ottobre dello stesso anno.
1971 (rifacimento presbiterio)
nel 1971, in occasione del bicentenario del decreto pontificio di riconoscimento del culto agli 800 Martiri idruntini trucidati nel 1480, il presbiterio della cappella è stato modificato e integrato di nuove opere.
Descrizione
si colloca nel centro storico, a pochi metri dalla Cattedrale, al primo piano dell'ampio fabbricato che alloggia il seminario arcivescovile, a sua volta contiguo agli uffici diocesani e all'Episcopio. Vi si accede per il tramite di una scala molto ampia e luminosa, e l'unico ingresso, centrale rispetto al pianerottolo, è preceduto da una generosa superficie dove la presenza di un Crocifisso invita alla sosta e al raccoglimento. La porta lignea a due ante, prevalentemente tenuta aperta durante la giornata, consente a chi transita di intravedere l'interno e, sulla parete di fondo, l'icona dell'Immacolata evidenziata dall'azzurro vivace del mosaico che la circonda.
Pianta
la cappella occupa un vano rettangolare largo circa sette metri e lungo 16, per un totale di 112 mq. Il soffitto, decorato a finti cassettoni di colore grigio, oro e beige, è impreziosito da rosette centrali e girali dipinti, e include al centro una cornice entro la quale si inserisce la figura di San Pio X, dipinta dal pittore Giovanni Pantaleo. Le pareti laterali sono articolate in cinque campate da lesene corinzie tra le quali si inseriscono archi a tutto sesto: quelli a sinistra, ciechi, erano probabilmente destinati ad accogliere opere d'arte mai realizzate, mentre a destra vi si inseriscono quattro ampie finestre sguinciate che rivelano lo spessore corposo del muro. L'ultima arcata a destra, anch'essa cieca e compresa entro lo spazio del presbiterio, include una porta a scomparsa comunicante con la sacrestia. Al di sopra del portale d'ingresso si dispone una piccola cantoria a balconcino finemente decorata con i medesimi stilemi del cassettonato sovrastante. Al centro essa ribadisce, dipinto, lo stemma vescovile riportato ad intarsio anche al centro del piano pavimentale.
Elementi decorativi
lo spazio liturgico, curato in ogni dettaglio, appare nobile ed elegante soprattutto in ragione del pregevole rivestimento in pietra di Trani levigata che ne ricopre interamente pavimento e pareti. Le lastre utilizzate assumono diversa dimensione a seconda della specifica collocazione: sulle pareti si dispone infatti una teoria di oblunghe lastre orizzontali di altezza pari a circa 37 cm; l'area destinata ai banchi per i fedeli mostra piastrelle 15x30 cm disposte a spinapesce; il presbiterio si riveste di lastre 30x60 cm che disegnano ampi quadrati con giunti ortogonali ma alternativamente ruotati di 90 gradi; il corridoio centrale, infine, di larghezza pari a 97 cm, è nobilitato da una sottile cornice perimetrale tipo Rosso Verona e dalla suddivisione in otto lastre di grande formato, una delle quali con opera ad intarsio raffigurante lo stemma del Vescovo Calabrìa. In massello di pietra anche gli otto raffinati capitelli corinzi posti in cima alle lesene.
Sulla parete tergale spicca la nicchia con arco a tutto sesto al cui centro si dispone l'edicola con l'icona della Vergine Immacolata: l'edicola con catino è interamente rivestita da mosaico a tessere dorate, mentre la nicchia mostra vivaci tessere azzurre di diverso formato (2x1cm sugli stipiti e sull'arco, 1x1 cm sulla parete di fondo).
Illuminazione naturale
la luce naturale è distribuita all'interno da quattro generose finestre posizionate sulla parete destra, e nonostante una distribuzione non ottimale risulta sufficiente e ben diffusa.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1971)
nel 1971, in occasione di una solenne ricorrenza legata all'eccidio degli 800 martiri idruntini, il presbiterio è stato parzialmente adeguato alla nuova liturgia. L'originario altare marmoreo a parete è stato sostituito da una nuova mensa su base ceramica lavorata a rilievo, e sul lato sinistro della parete tergale è stata posizionata la nuova custodia eucaristica, anch'essa realizzata in ceramica e raffigurante il portale della cattedrale e, sulla base, il martirio dell'Arcivescovo Stefano Pendinelli, anch'egli trucidato dai Turchi nel 1480. Resta invece provvisoria la collocazione della sede e dell'ambone lignei.