chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Maglie Otranto chiesa rettoria Madonna Assunta Parrocchia Sant'Antonio Abate Pianta; Illuminazione naturale; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (anni Settanta) XI - XI(dato storico rilevante intero bene); 1522 - 1522(dato storico rilevante intero bene); 1585 - 1585(variazione d'uso intero bene); XIX - XIX(variazione d'uso intero bene); 1992 - 2008(restauri intero bene); 2009 - 2011(aggiunta opere d'arte presbiterio)
Chiesa della Madonna Assunta
Tipologia e qualificazione
chiesa rettoria
Denominazione
Chiesa della Madonna Assunta <Maglie>
Altre denominazioni
Chiesa della Madonna della Scala Chiesa di Maria Santissima Assunta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche
XI (dato storico rilevante intero bene)
rappresenta il più antico luogo di culto della città di Maglie, e fu eretta in luogo di una preesistente chiesetta di rito greco risalente all'anno 1000 della quale si conserva il prospetto originario (fiancata destra).
1522 (dato storico rilevante intero bene)
nel 1522 l'edificio aveva già acquisito il titolo di Santa Maria della Scala, e accanto ad esso sorgeva un ospedale per poveri infermi e pellegrini.
1585 (variazione d'uso intero bene)
nel 1585 l'edificio fu concesso ai Francescani conventuali, la cui permanenza a Maglie è documentata sino al 1806. Fu in tale lasso di tempo che la chiesa fu gradualmente ricostruita: la nave centrale, il coro e i transetti furono riedificati tra la fine del Cinquecento e i primi anni del Seicento, e un secolo dopo si procedette alla costruzione delle navate laterali. Gradualmente l'originaria pianta a croce greca divenne dunque a croce latina con facciata volta a est.
XIX (variazione d'uso intero bene)
caduto in stato di abbandono nella prima metà del XIX secolo, il complesso architettonico fu di seguito affidato alle claustrali di San Gregorio Armeno da Ferdinando I di Borbone, quindi venduto all'arcidiacono Fedele Abate (che tentò, senza riuscirvi, di costituire una comunità di Alcantarini), e dal 1842 destinato a sede di un ospedale. Nel 1867 divenne lazzaretto in cui chiudere in isolamento i malati di colera, e poco più tardi, nel 1871, l'ex convento francescano divenne nucleo centrale di un ospedale civile edificato per volontà di Michela Tamborino Frisari, che legò i suoi beni alla Congregazione della Carità di Maglie.
1992 - 2008 (restauri intero bene)
negli anni 1992, 2007 e 2008 l'edificio ha subito restauri in occasione dei quali sono state rinvenute tre grandi tombe verosimilmente risalenti alle origini del culto greco in terra salentina.
2009 - 2011 (aggiunta opere d'arte presbiterio)
tra il 2009 e il 2011 il Rettore Don Salvatore Toma ha arricchito l'edificio di alcune opere realizzate dall'artista magliese Daniele Minosi: all'interno di alcune cornici già esistenti nello spazio retroaltare sono infatti state inserite sei tele raffiguranti i pontefici dell'ultimo secolo e la Sacra Famiglia. Sulla facciata è inoltre stato realizzato un mosaico con i monogrammi di Maria e Gesù Cristo.
Descrizione
sorge nella periferia ovest del paese, all'imbocco della strada che conduce a Cutrofiano e in posizione contigua all'Ospedale Michela Tamborino. L'edificio volge la facciata a est verso un piccolo sagrato, è lambito a nord dalla via per Cutrofiano, e proprio qui si dota di un vano accessorio dotato di autonomo accesso dall'esterno. La facciata è preceduta da un podio gradonato di quattro gradini, si articola in due ordini ed è scandita in tre settori da lesene tuscaniche che estendono al secondo ordine il solo partito centrale, caratterizzato dal portale architravato con timpano spezzato e stemma, dalla sovrastante finestra quadrilobata asimmetrica, e dal coronamento ad emiciclo con robusta cornice perimetrale su cui poggiano, distribuite tra il centro e le estremità angolari, figure a tutto tondo. La muratura in pietra leccese a faccia vista si arricchisce, sulla facciata, di una finitura ad intonaco con conici a rilievo e tinteggiatura beige. La fiancata destra, irrobustita da lesene tuscaniche, mostra due piccole aperture rettangolari all'altezza del camminamento sul lastrico solare, e poco più avanti, in corrispondenza del transetto, ciò che resta dell'antica facciata della chiesa di rito greco edificata intorno all'anno 1000. Di seguito si evidenzia il basso volume visibilmente novecentesco del contiguo oratorio dedicato a Papa Pio XII, con elegante ingresso d'angolo su parete curva preceduta da podio gradonato. Un campanile a vela svetta, sul piano di copertura, all'altezza dell'innesto tra presbiterio e transetto sinistro.
Pianta
la planimetria, piuttosto compatta nelle proporzioni, descrive una chiesa a croce immissa con tre navate da due campate ciascuna, ampio presbiterio sopraelevato di tre gradini e spazio retroaltare di analoga ampiezza, quest'ultimo comunicante con la sacrestia e con l'oratorio. Dal transetto sinistro di accede a spaziosi vani di pertinenza tra i quali spiccano l'ufficio del parroco e la sacrestia. Lungo le pareti laterali si dispongono altari a dossale con predella di un gradino, particolarmente sontuosi presso i due bracci del transetto, dove la predella si dota di un gradino aggiuntivo. Le pareti sono ritmate da paraste corinzie sormontate da una corposa trabeazione. Capitelli, cornici e stucchi sono tinteggiati di bianco, messo in risalto dai toni beige delle pareti intonacate e tinteggiate.
Illuminazione naturale
la luce naturale, misurata ma appropriata al luogo, penetra dalle tre finestre di facciata, dalle due finestre posizionate nei due bracci del transetto, e dalle sei aperture mistilinee distribuite tra navata centrale e navate laterali. Sulla parete di fondo del presbiterio un'ultima finestra rettangolare si dota di vetrata policroma al pari della finestra centrale di facciata.
Pavimenti e pavimentazioni
il marciapiede antistante l'edificio mostra un piano di calpestio in lastre di pietra calcarea di diversa pezzatura disposte "a correre" lungo ricorsi ortogonali alla facciata e di altezza pari a 30 cm. Il podio gradonato con gradini in massello si riveste invece di piastrelle di pieta leccese 36x36 cm disposte secondo una trama diagonale. La medesima orditura è riproposta all'interno dello spazio liturgico, dove il pavimento è uniformemente rivestito di lastre di pietra Apricena 40x40 cm di colore beige con delicate venature. Di pietra Apricena anche il piano di calpestio e le alzate delle predelle d'altare.
Coperture
lo spazio interno è coronato da un sontuoso sistema di volte a stella caratterizzate dai ricchi decori sull'intradosso: qui, al pari delle pareti laterali, la superficie è intonacata e tinteggiata di colore beige e nocciola, mentre raffinati stucchi di colore bianco descrivono cornici, specchiature, decori vegetali e figure di putti che articolano le superfici delle vele e connotano i peducci d'imposta, le arcate trasversali e le chiavi di volta. All'esterno il lastrico solare è protetto dal consueto manto di "chianche" in pietra leccese. L'accesso alla copertura è assicurato da una ripida scala intramurale parallela alla parete est del transetto sinistro.
l'adeguamento liturgico è stato realizzato inserendo nuovi arredi presso la predella del presbiterio. Solo l'altare, tuttavia, sembra acquisire la dignità di manufatto solido e stabile.