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Andria
Andria
chiesa
parrocchiale
S. Michele Arcangelo e S. Giuseppe
Parrocchia di San Michele Arcangelo e San Giuseppe
Pianta; Prospetti; campane; presbiterio
presbiterio - intervento strutturale (2016)
XIX - XIX(inquadramento storico carattere generale); XIX - XIX(inquadramento storico carattere generale); XIX - XX(inquadramento storico carattere generale); XXI - XXI(inquadramento storico carattere generale)
Chiesa di San Michele Arcangelo e San Giuseppe
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Michele Arcangelo e San Giuseppe <Andria>
Altre denominazioni S. Michele Arcangelo e S. Giuseppe
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
maestranze pugliesi (restauro interno chiesa e facciate)
Notizie Storiche

XIX  (inquadramento storico carattere generale)

La costruzione della di chiesa di S. Michele Arcangelo e S. Giuseppe risale alla seconda metà del XIX secolo. Nello stesso luogo in cui sorge la chiesa attuale esisteva una più piccola denominata S. Michele al Lago. Le ragioni di tale nome “al Lago” risiedono nella caratteristiche morfologiche del sito. Con l'abbattimento delle mura storiche della città la chiesa, prima suburbana, veniva in contatto con le abitazioni e, nelle lavorazioni di nuova edificazione (1882) si scoprì che essa era circondata da sepolcri, i quali ebbero luogo accanto alle chiese datate dal VI al IX secolo. In queste infatti si permise ai cadaveri cristiani la tumulazione. Infatti, durante le lavorazioni della nuova chiesa si rinvennero sepolcri e monete dello stampo di quel secolo. Abbiamo un riferimento in una formella della cappella di S: Riccardo: “Dominus Tomas de Sancto Angelo a sanguine fluxu”. Le cronache riferiscono, che era adibita a sepolcreto, data la sua collocazione fuori città.

XIX  (inquadramento storico carattere generale)

La pianta topografica della Città di Andria fatta redigere dal Vescovo Longobardi nel XIX secolo, precisamente tra il 1856-1857, riporta già l'esistenza di una chiesa fuori le mura in corrispondenza dell'attuale chiesa di Sant'Angelo. Anche la veduta prospettica disegnata dal Pacichelli (sec. XVII) riporta nella stessa posizione la chiesa corrispondente appunto a quella preesistente l'attuale chiesa di S. Michele Arcangelo e S. Giuseppe. E' noto il nome del costruttore della nuova chiesa, il Maestro Giovanni Caricato, che quantunque illeterato, era però fornito di un genio artistico eminente. Lo stesso affermava, sulla base degli scavi da lui personalmente eseguiti, per l'edificazione della nuova chiesa, che prima di questa vi erano state tre diverse costruzioni, una a tavolato e due a volta.

XIX - XX (inquadramento storico carattere generale)

L'attuale chiesa di S. Michele Arcangelo e S. Giuseppe fu benedetta da S.E. Mons. Federico Maria Galdi nel 1882. I fondi per la costruzione della nuova chiesa furono erogati da diversi benefattori, Monsignore Rev.mo Federico Maria Galdi, il Sig. Vito Brudaglio e Maria Losito coniugi, il resto dalle offerte dei fedeli. La solenne apertura della chiesa avvenne il 1 gennaio 1883. Dal 1907 al 1928 gli successe Don Francesco Quacquarelli nipote di Don Antonio Quacquarelli. Quest'ultimo continuò a mantenere il culto iniziato dallo zio Arciprete, spendendovi anche molto del suo, per renderla sempre più bella ed attraente. Nel 1910 fece pure costruire, a sue spese, dalla ditta Insoli di Crema, un organo liturgico, quasi simile a quello del Crocifisso. Dal 1928 subentrò il Parroco Don Giuseppe D'Angelo. La chiesa di S. Angelo divenne parrocchia nel 1948 e fu consacrata nel 4-5 marzo del 1955.

XXI  (inquadramento storico carattere generale)

Gli attuali lavori di Restauro hanno avuto inizio nel mese di settembre 2014 e sono terminati nel mese di settembre 2016. Pratica CEI: E/7136/2012
Descrizione

La chiesa attuale presenta un impianto semplice, a navata unica voltata a botte con intersezione di quattro fusi in corrispondenza dei finestroni laterali. Il presbiterio è a pianta quadrata delimitato da quattro colonne corinzie che sostengono una volta a catino (calotta semisferica impostata su quattro pennacchi a loro volta impostati su quattro archi a tutto sesto). La navata si conclude con un abside nel quale è localizzato l'altare maggiore rivestito in marmo. Lateralmente alla chiesa sono presenti due corpi di fabbrica composti entrambi da piano terra, primo, piani ammezzati e lastrici solari. In detti corpi di fabbrica sono distribuiti ambienti su più livelli adibiti a uffici, aule e ambienti di servizio. Accanto al corpo principale della chiesa, nella parte posteriore lato destro, svetta il campanile, composto da piano terra e da sei livelli superiori.
Pianta
La chiesa di S. Michele Arcangelo e S. Giuseppe, presenta uno stile neoclassico con caratteristiche tipiche di questo stile, quali, la pianta definita da una forma geometrica regolare, la simmetria riscontrabile sia in pianta che in elevato. La composizione volumetrica privilegia lo sviluppo verticale attraverso archi e volte. I materiali utilizzati sono: la pietra, il tufo, i marmi decorati, gli stucchi bianchi e gli stucchi in finto marmo, eco della cultura decorativa di matrice napoletana. La chiesa attuale presenta un impianto semplice, a navata unica voltata a botte con intersezione di quattro fusi in corrispondenza dei finestroni laterali. Il presbiterio è a pianta quadrata delimitato da quattro colonne corinzie che sostengono una volta a catino (calotta semisferica impostata su quattro pennacchi a loro volta impostati su quattro archi a tutto sesto). La navata si conclude con un abside nel quale è localizzato l'altare maggiore rivestito in marmo.
Prospetti
Il prospetto esprime con rigore e sobrietà la tradizione classica enunciata con autorità ed eleganza. La facciata monumentale, ma sobria, in tufo rifinito con scialbo di calce è composto da un corpo centrale alto circa 20,00 m e due corpi laterali alti circa 8,00 m. La parte centrale esprime attraverso i suoi punti nodali la struttura planimetrica dell'impianto a navata unica costituente l'unico vano specializzato, con l'asse centrante, che è indicato sul prospetto dal portale principale, dal finestrone e dal timpano. La leggibilità della facciata è molto chiara. Essa esprime attraverso una sucessione gerarchica delle stratificazioni architettoniche: il basamento, ovvero il piano di appoggio, dunque la stabilità dell'edificio, assicurato da una solida fondazione, fuori terra, espressa attraverso i blocchi di pietra a filari regolari; l'elevazione, costituita dalle paraste che insieme al resto della facciata, si ergono in tufo a esprimere la verticalità del monumento sino al significativo cornicione centrale; l'unificazione, costituita dalla prosecuzione delle paraste oltre l'architrave centrale comprendendo le volute di raccordo tra le paraste laterali e l'elemento successivo di conclusione; la conclusione, costituita dal timpano sul quale svetta una croce in ferro battuto, finemente lavorata riportante l'incisione S.M,S.G (San Michele, San Giuseppe). Sia il basamento, l'elevazione e l'unificazione, sono caratterizzati da quattro paraste raddoppiate che creano dei ricchi effetti chiaroscurali, con funzione decorativa e strutturale. Le paraste laterali, evidenziano realmente i nodi strutturali dell'edificio, infatti quest'ultime, corrispondono planimetricamente ai muri portanti che definiscono la navata interna. I capitelli di dette paraste sono in stile ionico semplificato. Nella seconda parte superiore della facciata, ovvero nell'unificazione, sono presenti quattro paraste raddoppiate, di cui due assolvono la funzione di sorreggere il timpano, mentre le altre due, più basse, vengono raccordate attraverso due volute (semiarchi). Alla sommità di queste due paraste ci sono due vasi in terracotta. Nella parte centrale di questo prospetto, vi è un portale decorato tutto in pietra, caratterizzato da una struttura ad architrave sormontato da un cornicione dentellato. Al centro dell'architrave, è riportata l'iscrizione. “MICHAELI ARCH: ET IO SEPHOV. MARIAE SPONSO”. Nelle parti laterali dell'elevazione alloggiano due nicchie a tutto sesto con modanature in pietra. I due prospetti più bassi laterali, sono caratterizzati da un asse accentrante, rappresentato dai portali architravati in pietra e dalle finestre con cornici anch'esse in pietra.
campane
Il campanile, a pianta quadrata si incastra sul lato destro del presbiterio, oltre il vano adibito a sacrestia. Ha una altezza di circa 23,00 m. I quattro prospetti, identici, anch’essi di stile neoclassico, sono caratterizzati agli angoli da quattro lesene con base e capitello dorico. Su di esso vi è un architrave, sormontato da un timpano e da un parapetto di conclusione. I quattro lati sono caratterizzati da bucature con arco a tutto sesto ove alloggiano quattro campane in rame.
presbiterio
Il presbiterio è a pianta quadrata. Tale forma è marcata dalla presenza di quattro colonne che sorreggono un architrave aggettante modanato che corre lungo tutto il perimetro della navata. Dette colonne poggiano su blocchi quadrati in pietra, sono rifinite con stucco in finto marmo rosso e si concludono con capitelli in stile corinzio. Oltre l'architrave dipartono quattro archi a tutto sesto su cui si imposta una volta a catino decorata con stucchi di degno valore e rosone stellato di colore celestino chiaro che ricorda il simbolo della volta celeste. L'abside ad impianto ellittico, si sviluppa in alzato sino all'altezza della prima cornice oltre i capitelli, di qui si conclude con un catino absidale sormontato da una sorta di timpano con modanatura dentellata. L'intero abside è decorato con stucchi e modanature. Al centro del catino absidale è localizzato un dipinto circolare. Nell'abside si colloca l'altare maggiore in marmo colorato e finemente decorato. Verso il centro del presbiterio si colloca l'altare costituito da due pilastrini rifiniti in lastre di marmo colorato che sorreggono un unica spessa lastra in pietra.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2016)
Il presbiterio è a pianta quadrata, sollevato con due gradini rispetto alla navata. Tale forma è marcata dalla presenza di quattro colonne che sorreggono un architrave aggettante modanato che corre lungo tutto il perimetro della navata. Dette colonne poggiano su blocchi quadrati in pietra e sono rifinite con stucco in finto marmo rosso e si concludono con capitelli in stile corinzio. Oltre l'architrave dipartono quattro archi a tutto sesto su cui si imposta una volta a catino decorata con stucchi di degno valore e rosone stellato di colore celestino chiaro che ricorda il simbolo della volta celeste. L'abside ad impianto ellittico, si sviluppa in alzato sino all'altezza della prima cornice oltre i capitelli, di qui si conclude con un catino absidale sormontato da una sorta di timpano con modanatura dentellata. L'intero abside è decorato con stucchi e modanature. Al centro del catino absidale è localizzato un dipinto circolare. Il pavimento presente nella zona presbiteriale è in pietra (bella crema). Nell'abside si colloca l'altare maggiore in marmo colorato e finemente decorato. Il piano di supporto di detto altare presenta un pavimento in marmo bianco venato con striature grigie. Verso il centro del presbiterio si colloca l'altare costituito da due pilastrini rifiniti in lastre di marmo colorato che sorreggono un unica spessa lastra in pietra. Nella parte sinistra dell'altare centrale è prevista la collocazione della cattedra, mentre sul lato destro dell'altare centrale, il luogo deputato al posizionamento dell'ambone. I luoghi liturgici sono predisposti come posizione, ma al momento non sono presenti nuovi "oggetti" (altare, cattedra, ambone, fonte battesimale, confessionale).
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